A ormai poche ore dalla vigilia di Natale, non si fanno attendere gli auguri dei Comitati sanità lucchese, che scrivono: “Alla fine di un anno pieno di sorprese e di aspettative, vogliamo fare i nostri auguri più sentiti e personali a tutti i cittadini lucchesi, che in piccolo cerchiamo di rappresentare”.
Auguri, però, dal retrogusto anche un po’ polemico: “Auguri anche al nuovo sindaco Mario Pardini – scrivono i comitati – acclamato come il cambiamento e protagonista di un rinnovamento che aspettiamo ancora di vedere. Magari, se possibile, ci potrebbe intanto far trovare sotto l’albero l’appuntamento che da tempo abbiamo chiesto, adesso come capo della conferenza dei sindaci ha ancora più peso sulla sanità e quindi è ancora più importante parlare con lui e ricordarci assieme gli impegni che si era preso in campagna elettorale e durante il dibattito tra candidati sindaci”.
“Auguri al dottor Lavazza – si legge nella nota – che abbiamo incontrato il 28 settembre negli uffici del san Luca e che aveva dato l’impressione di capire e di muoversi tempestivamente sui gravi disservizi subiti dai pazienti del nostro territorio. Alla dottoressa Frosini primario del pronto soccorso del San Luca che insieme al dottor Lavazza si era presa l’impegno di migliorare rapidamente, anzi aveva assicurato miglioramenti già in atto seppur con strutture insufficienti. Auguri anche al dottor Farnè, molto attento e comprensivo insieme ai suoi suddetti colleghi, al quale compete la riorganizzazione miracolosa e scintillante di un territorio che sta svanendo sempre più sotto i nostri occhi. A noi non importano le sigle roboanti Usca o Uca o quant’altro – scrivono i comitati – Noi vogliamo che i pazienti siano seguiti anche sul territorio e non abbandonati a casa, vogliamo una continuità assistenziale che funzioni”.
“Tra le personalità – proseguono i comitati – mettiamo anche la signora X che poco tempo fa ha firmato per uscire dopo 24 ore di attesa ad un pronto soccorso che ormai è da vergogna: gli infermieri sottopagati e stressati che a volte rispondono scocciati, i medici caricati di responsabilità ai quali viene perennemente ordinato di fare veloci e di mandare a casa il più possibile, una struttura piccola, chiusa e insufficiente. E infine facciamo gli auguri a noi – concludono – don Chisciotte senza cavallo che non molleremo mai perché una sanità pubblica che rispecchi la nostra costituzione sarà sempre il nostro obiettivo”.