Ecosistemi degli spalti, la soddisfazione di Civiltà ecologica: “In due anni è aumentata la biodiversità”

9 gennaio 2023 | 13:25
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Ecosistemi degli spalti, la soddisfazione di Civiltà ecologica: “In due anni è aumentata la biodiversità”

Il gruppo: “Grazie alla corretta gestione della vegetazione di sponda dei fossati sono ritornate moltissime specie”

“Dal 2020 a Lucca è in atto un progetto di ripristino degli ecosistemi presenti lungo i fossati che attraversano i prati compresi tra le mura e i viali della circonvallazione, comunemente detti spalti. In 2 anni di corretta gestione della vegetazione di sponda dei fossati si è assistito ad un incredibile incremento di biodiversità con ritorno di moltissime specie utili nella lotta biologica e alla riduzione di specie infestanti e nocive”. Lo dice Civiltà Ecologica, gruppo nato nel dicembre 2021 e formato da professionisti che si occupano di tematiche ambientali sul territorio lucchese, che sottolinea l’importanza dei corridoi ecologici a Lucca.

“L’ecosistema in equilibrio che si è pian piano ricreato – prosegue Civiltà ecologica – ha comportato la riduzione massiccia di focolai di zanzare che precedentemente, in ambienti degradati e completamente sfalciati proliferavano, in assenza di predatori come rane e libellule. Inoltre, è aumentata la diversità di piante, con conseguente aumento di impollinatori, che oltre alla loro utilità aumentano il valore estetico del luogo che si è riempito di fiori, coleotteri, farfalle, uccelli. Sono tornati i pesci e le rane, che come molti anziani ci hanno detto, erano scomparse da decine di anni. Le gallinelle d’acqua e i germani reali hanno potuto portare a termine la nidificazione senza subire la predazione da parte di gabbiani, cornacchie e altri uccelli, grazie alle erbe alte che fungono da rifugio e protezione per i nidiacei”.

“Inoltre – sottolinea il gruppo – sono tornate le lucciole in città, un risultato eccezionale perché questi insetti sono indicatori ambientali importanti, attraenti per lo spettacolo notturno che ci offrono, ma anche molto utili perché predatrici di lumache e chiocciole. Le lucciole risentono moltissimo dell’inquinamento chimico, luminoso e della gestione sbagliata della vegetazione. La cosa meravigliosa è stata l’affezione che si è creata in moltissimi cittadini ai fossati con le erbe, fossati che ora profumano di menta e non di acqua putrescente, cosa che accadeva prima, come ci è stato riferito più volte”.

“Questi solo alcuni aspetti ma ce ne sono molti di più e a breve saranno esposti in un convegno dedicato proprio alla biodiversità urbana a Lucca. Siamo un esempio che molte città seguono e le modalità di gestione che sono state attuate a Lucca, sono state presentate in corsi universitari e in convegni in tutta Italia”.

“In questo percorso ci hanno aiutato anche gli storici e gli storici dell’arte che hanno accuratamente spiegato il diverso ruolo degli spalti e dei fossati nei secoli, fino ad arrivare ai tempi odierni in cui, l’unico modo corretto di gestire la vegetazione è quello in atto, capace di rendere gli spalti un posto bellissimo, pieno di vita e di colori, molto utile grazie ai servizi ecosistemici che piante e animali ci forniscono gratuitamente e che si risentono in tutta la città. I prati e i fossati sono stati anche un laboratorio dove molte scuole sono venute a fare lezione di biodiversità e molte altre hanno già chiesto di partecipare a lezioni e visite guidate per l’anno prossimo. Il percorso di biodiversità urbana si è esteso in breve tempo anche alle mura, dove sono state tutelate importanti specie botaniche come le orchidee e ha coinvolto gruppi universitari che stanno seguendo i diversi aspetti del progetto. Ne ha beneficiato anche il turismo, con molte richieste di partecipare a visite guidate sulla natura in città”.

“A volte si sente dire che tutto questo attira specie nocive, ma è erroneo perché sono gli ambienti insalubri ad attirare ratti, zanzare e tafani, non gli ecosistemi integri come quello che si è creato lungo i fossati degli spalti e i dati che sono stati regolarmente raccolti, secondo un metodo scientifico, lo confermano. Il taglio delle erbe autunnali, a fine ciclo biologico, rientra nella modalità corretta di gestione. In primavera assisteremo di nuovo al rigoglio delle erbe in grado di depurare le acque, dei fiori, degli insetti e di tutta la fauna collegata che contribuisce ad arricchire la città di bellezza, cultura, benessere per tutti”.

“Siamo convinti che cultura, scienza e ambiente non hanno colore politico ed è illuminato l’amministratore che non ascolta le critiche senza fondamento scientifico, ma sa cogliere le buone cose ed è capace di mantenerle e migliorarle” conclude Civiltà ecologica.

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