Altrestrade: “Cancellare il progetto degli assi viari e potenziare il trasporto pesante su rotaia”
Il comitato insiste: “Il progetto degli assi viari è ormai vecchio e superato: non servirà a risolvere il problema del traffico sulle strade della Piana”
Alternative agli assi viari? Secondo il Comitato Altrestrade per rimuovere la presenza del traffico pesante nella Piana di Lucca, esistono delle soluzioni diverse rispetto ai progetti presentati fino ad oggi. Il comitato è nato da diversi anni e la sua principale attività è quella di battersi contro un progetto che avrà un grande impatto nelle frazioni che dovrà attraversare.
“E’ un comitato formato da diversi rappresentanti per ogni frazione interessata dall’opera, da San Pietro a Vico fino a oltre Tassignano – spiega Alessio Stefanini che fa parte di Altrestrade -. Il comitato si occupa, oltre che di studiare le carte, anche di approfondire le questioni legate alla mobilità alternativa alla circolazione dei veicoli e all’ottimizzazione, delle risorse esistenti. Una tesi, la principale del comitato, è che ci sono altre strade per risolvere il problema del traffico e abbiamo degli studi che lo confermano”.
Un progetto, quello degli assi viari, che va avanti da decine di anni, divisivo per la cittadinanza, ma che in molti reputano più che necessario per risolvere il problema del traffico. Secondo il Comitato Altrestrade però, il progetto nasconde numerosi problemi.
“Secondo i professionisti che sono stati incaricati, il progetto ha diverse cose che non vanno, a partire dalla base, perché si affida a studi di traffico ormai vecchi di più di 20 anni – dichiara Stefanini -, quando il traffico era completamente diverso rispetto ad oggi. Si è dimostrato che c’è una componente di traffico che è più che altro traffico leggero, che va da Lucca a Capannori. L’amministrazione statale a questo punto, perché è un progetto ministeriale, ha scelto invece di partire con il progetto dell’asse nord-sud, non intercettando la domanda di traffico che attualmente c’è nella Piana”.
“Altro problema molto grosso – prosegue -, è l’impatto che avrà col territorio e con le abitazione che ci sono. Ovviamente, negli anni la zona si è molto urbanizzata e non ci sono più spazi disponibili dove far passare un’arteria di questo tipo. E’ una strada di 10 metri e 50, posta in rilevato, quindi in alto rispetto al piano di campagna e per questo diventerà un vero un vero e proprio muro di divisione fra Lucca e Capannori, cosa che deve essere assolutamente scongiurata”.
“Altro problema – aggiunge Stefanini -, è quello relativo alla falda acquifera, perché il progetto passa esattamente sulla zona di ricarica della falda che serve la piana di Lucca. Gli studi che sono stati fatti sul progetto di Anas, hanno dimostrato che ci sono poche vasche di contaminazione delle acque. Quindi tutte le acque reflue della sede stradale filtreranno nel terreno e andranno per forza ad inquinare la falda acquifera. Falda acquifera da dove vengono estratte le acque utilizzate dalle abitazioni presenti sul tracciato, perché in quelle zone non c’è né acquedotto nel fognatura”.
“Poi ci sono problemi legati alla fauna, perché vabbè intaccare la zona dei laghetti Lammari, una area di interesse paesaggistico e problemi per la salute dei cittadini. Vengono ovviamente chiusi i pozzi delle abitazioni e bisognerà sigillare le finestre a ridosso della della strada. Ci saranno anche svariati problemi alla cittadinanza, questo diciamo, è il quadro complessivo esposto in maniera abbastanza sintetica”.
Secondo il Comitato Altrestrade esistono quindi delle alternative rispetto all’Assi viari che però vengono ignorate dai responsabili del progetto e non prese in considerazione. Eppure, secondo loro, le soluzioni sarebbero meno impattanti e risolverebbero decisamente i problemi dei mezzi pesanti.
“Le soluzioni passano nel maggiore utilizzo della linea ferroviaria che ci collega con la Garfagnana – precisa Alessio Stefanini del comitato -. Ricordiamoci che a valle, al Frizzone, abbiamo una scalo merci. A monte Castelnuovo Garfagnana e a Diecimo abbiamo altri scali merci in fase di ultimazione. Semplicemente collegando questi due punti avremo l’asse nord-sud su rotaia”.
Come si portano i camion su rotaia?
“Con delle piattaforme. È già stato studiato anche questo, i camion vengono caricati su queste piattaforme rotabili e sganciati al casello di Capannori, giusto giusto per prendere l’autostrada. Quindi automaticamente implementando questo breve tratto ferroviario, si risolverebbe il problema di attraversamento dei tir sulla circonvallazione e su viale Europa”.
“Altra questione potrebbe essere per il trasporto privato, l’implementazione del trasporto pubblico locale – continua Stefanini -, facendo magari un piano domanda offerta adeguato e individuando dei parcheggi scambiatori. Noi ne abbiamo individuati in tre zone: una est, una ovest e una a nord e in quello a nord c’è anche la ferrovia per arrivare a Lucca”.
“Poi – conclude -, c’è la questione ciclabile, perché ovviamente Lucca è una città pianeggiante e favorisce la mobilità ciclabile. E’ chiaro che attualmente le infrastrutture sono ancora un po’ indietro, quindi è normale anche che molti scelgono di utilizzare la macchina anziché le bici”.
Molto alternative quindi, anche di minor impatto ambientale e più velocemente realizzabili, perché si porta avanti allora questo progetto vecchio di anni? “Tutti questi studi qui sono stati depositati, oltre che protocollati nelle varie sedi, a partire dal Ministero, alla Regione e ai Comuni – dice Alessio Stefanini del Comitato Altrestrade -. Li abbiamo anche presentati nel corso di un’inchiesta pubblica che fu svolta nel 2014 dalla Provincia. Un’inchiesta che fu condotta da tre esperti rispetto imparziali di fama nazionale che hanno studiato il progetto e hanno evidenziato che effettivamente ci sono delle alternative e hanno concluso che questo progetto non è accoglibile da parte del territorio e deve essere totalmente rivisto.
Per adesso però le alternative non sono state prese in considerazione, perché si va avanti con questo?Andrebbe chiesto effettivamente alle amministrazioni che si sono susseguite e che attualmente governano sia la città che la Provincia e soprattutto a livello nazionale. Ma quello che non ci stancheremo sicuramente di fare – conclude Stefanini -, è continuare a far luce su questa cosa affinché più persone possibile conoscano i problemi che il progetto crea e non si abbandonino al solito slogan che l’asse viario toglierà il tir dalla circonvallazione”.