Vertenza alla Körber, fumata nera al primo tavolo di trattative: l’azienda conferma il piano di esuberi

24 gennaio 2023 | 18:56
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Round fra sindacati e vertici aziendali dopo una giornata di preoccupazione al presidio dei lavoratori. Venerdì il nuovo confronto. Le sigle: “No ai licenziamenti, attivare gli ammortizzatori sociali”

Una fumata nera. Il primo round delle trattative fra i sindacati e i rappresentanti dei lavoratori della Körber va nella direzione che i dipendenti, per tutta la giornata in presidio davanti all’azienda, non si auguravano. I vertici dell’azienda confrontandosi con le sigle hanno, infatti, confermato il piano di esuberi già annunciato lo scorso 10 gennaio: il calo dei fatturati del 40%, l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia sono gli elementi addotti dalla società per giustificare la necessità di un ridimensionamento di personale, che allo stato attuale oscilla tra gli 80 e i 90 esuberi.

Al momento non è stata ancora attivata alcuna procedura di licenziamento e l’azienda ha garantito che non si toccherà lo stabilimento di Lucca, che non rischia chiusure e delocalizzazioni. Ma i sindacati hanno comunque richiesto di attivare un percorso per attivare formule di incentivo all’esodo, pre-pensionamenti e ammortizzatori – cassa integrazione o contratti di solidarietà – per tutelare i lavoratori. Il prossimo incontro che andrà a toccare questi temi è già stato fissato per venerdì mattina (27 gennaio) alla sede dell’azienda.

E’ l’esito del primo tavolo di trattative che si è prolungato fino al tardo pomeriggio di oggi (24 gennaio) dopo che fin dal mattino i dipendenti avevano svolto un picchetto di protesta davanti alla sede di Mugnano e poi fin sotto agli uffici dove si è svolto il confronto. L’azienda, secondo quanto ricostruiscono i sindacati, ha confermato gli esuberi. Preoccupazione tra le sigle per la situazione dell’azienda, ma è ferma la posizione dei sindacati almeno su due aspetti: mantenimento della lavorazione e dello stabilimento a Lucca e ricorso eventualmente a ammortizzatori conservativi.

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“E’ stato soltanto un primo passo – ha commentato uscendo dall’incontro il segretario regionale della Fiom Cgil, Massimo Braccini -: l’azienda ha garantito sulla permanenza dell’attività produttiva e questo è un primo risultato da cui partire. Abbiamo ovviamente fatto le nostre proposte di fronte al fatto che l’azienda ha riconfermato il piano degli esuberi. Vogliamo trovare ogni strada possibile per evitare i licenziamenti: nello specifico abbiamo chiesto di fare un quadro sui lavoratori vicini alla pensione, per valutare la possibilità di eventuali incentivi all’esodo, e soprattutto abbiamo richiesto che si attivino gli ammortizzatori ordinari: la cassa integrazione o i contratti di solidarietà. Fortunatamente non è partita alcuna procedura e contiamo in questa fase di arrivare ad una soluzione al fianco dei lavoratori”.

“L’azienda – spiega il segretario di Fim Cisl Toscana Nord, Michele Folloni – ha confermato il piano di esuberi che era stato annunciato. Come sindacati ci preoccupa soprattutto il calo di fattura del 40%. Abbiamo intenzione come sindacati di fare di tutto per riuscire a superare questo momento difficoltoso per arrivare ad un obiettivo: che l’azienda abbia un futuro a Lucca. Siamo disponibili a confrontarci ma crediamo che sia necessario il ricorso ad ammortizzatori conservativi e che si smetta di parlare di esuberi”.

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