Imposta di soggiorno, Federalberghi boccia gli aumenti: “Inascoltate le nostre proposte”
Il presidente provinciale Bonino: “Il nostro timore è che queste nuove tariffe, sommate al costo dei bus turistici, rischino di trasformare Lucca in una città dal turismo ‘mordi e fuggi’, scoraggiando le persone a pernottare”
Il Comune di Lucca ha ufficializzato gli aumenti della tassa di soggiorno che prevedono l’incremento di un ero per tutte le strutture mentre di 1,50 euro per gli hotel a quattro e cinque stelle. Una decisione questa che non piace al presidente provinciale di Fedealberghi Confcommercio Lucca Pietro Bonino.
“Alla fine, dopo i precedenti incontri avuti con gli assessori Bruni e Santini e le nostre controproposte presentate in quelle sedi con spirito costruttivo, gli aumenti dell’imposta varati non solo non sono stati ridotti rispetto al 60 per cento che ci era stato ipotizzato, ma sono addirittura superiori. Una decisione che certo non può soddisfarci e che speriamo serva almeno a potenziare i servizi turistici della città. Soprattutto – dice Bonino -, auspichiamo di cuore che questi aumenti così significativi dell’imposta non creino ripercussioni sui flussi, portando le agenzie e i turisti a puntare verso altre realtà a noi vicine dove l’imposta di soggiorno non abbia costi così gravosi e incisivi per le tasche dei potenziali clienti”.
Le nuove tariffe per persona e pernottamento saranno quindi: 2,50 euro per gli hotel con una, due e tre stelle; 3,50 euro per gli hotel a quattro stelle; 4 euro per gli hotel a cinque stelle; 2 euro per i campeggi e gli ostelli; 2,50 euro per tutte le strutture ricettive differenti da quelle sopracitate.
“Il nostro timore – insiste il presidente di Federalberghi – è che queste nuove tariffe, sommate al costo dei bus turistici, rischino di trasformare Lucca in una città dal turismo ‘mordi e fuggi’, scoraggiando le persone a pernottare. Certamente restiamo stupiti del fatto che un nuovo assessore al bilancio come Moreno Bruni decida di varare, a pochissimi mesi dal suo insediamento, una manovra così potenzialmente impattante sui flussi turistici senza un adeguato confronto con operatori e addetti ai lavori. Speravamo che gli incontri tenutisi prima di Natale fossero un segnale di confronto reale, ma purtroppo alla resa dei conti così non è stato, visto che Bruni ha poi tirato a dritto con la sua linea iniziale senza ascoltarci. Sempre in materia di turismo, pur salutando con estremo favore la volontà dell’amministrazione di dar vita a una serie di eventi in mesi tradizionalmente di bassa stagione, auspichiamo per il futuro che i calendari siano condivisi con gli addetti ai lavori con maggiore anticipo, in modo così da poterli promuovere nei modi e nei tempi di cui necessitano per poter attirare persone anche da altre città”.