Vcs contro musica e eventi in città: “Adesso abbiamo anche la Notte Bianca invernale”

Il comitato mette nel mirino alcune iniziative della manifestazione Lucca in Maschera: “Eventi che danneggiano i residenti e il turismo di qualità”
“Non bastava la notte bianca estiva adesso abbiamo anche quella invernale”. Sono parole con le quali il comitato Vivere il Centro Storico mette nel mirino alcune iniziative musicali nell’ambito della nuova manifestazione Lucca in Maschera.
“La legge – si legge in una nota del comitato – prevede che entro certi limiti l’amministrazione possa organizzare manifestazioni musicali, ma l’impressione è che, fatte in questo modo, queste travalichino il buon senso. Abbiamo ricevuto lamentele da residenti e B&B di Corso Garibaldi, Piazza Anfiteatro e perfino da Piazza del Carmine dove non si teneva alcun concerto, ma che risentiva del rumore di quello organizzato all’Anfiteatro”.
“Oltre al grave ed incontrollato inquinamento acustico provocato dalle manifestazioni – sostiene il comitato del centro storico – abbiamo assistito al classico corollario di rumorosi ubriachi in giro a notte fonda, con corredo di depositi di urina ed altri materiali fisiologici. D’altra parte con un organico di 79 vigili urbani (secondo la legge di alcune regioni italiane dovrebbero essere 128), la città è incontrollabile perfino senza eventi, figuriamoci quello che può accadere con queste manifestazioni low cost”.
“Veramente sorprendente la tempistica delle autorizzazioni – prosegue l’attacco di Vcs -. Pubblicate sulla lista del Comune venerdì (3 febbraio, ndr) rendendo praticamente impossibile richiedere copia delle deroghe per vedere, come legge prevede, gli orari, i luoghi e i limiti acustici concessi, i quali comunque sono stati sicuramente ampiamente superati come ci riportano le testimonianze dei residenti. Occhio non vede cuore non sente, sembra essere lo slogan di moda. Un comportamento che provoca danni ai residenti, ma anche alla città e alle sue attività commerciali ‘sane’, costretta a vivere un livello di degrado che la allontana sempre di più da quello standard di città d’arte che viene sempre reclamizzata in campagna elettorale, per poi diventare nella realtà di tutti i giorni ‘il Paese dei barini’. Possibile che in una città che ha 2.500 anni di storia non si sia capaci di organizzare un turismo di qualità?”.