Anche i Fratres devono lasciare la sede in via dei Bichi: “Messi letteralmente alla porta”





Dopo il Cai anche il gruppo di donatori di sangue esprime la sua contrarietà alla decisione: “Non vogliamo bloccare la vendita ma pretendiamo una sede adeguata dove spostarci”
Anche l’associazione Fratresterritoriale di Lucca e Piana, riceve l’ultimatum per lo sgombero della sede dall’Unione dei comuni della piana. Sono varie le associazioni territoriali che usufruiscono degli spazi dell’immobile che si trova in via dei Bichi al civico 19, di proprietà dell’Unione dei comuni, tra cui il Cai (Club alpino italiano). L’edificio in cui alloggiano è stato venduto e tutti questi gruppi dovranno trovare una nuova casa. Una notizia però, che lascia l’amaro in bocca ai volontari delle varie associazioni, perché se la scadenza è il prossimo 16 febbraio, è impensabile per quella data trovare una nuova sede. Specialmente per quelle associazioni che sono composte da numerosi membri e che sono dotate di molte attrezzature per operare nella piana. Tra queste la Fratres territoriale di Lucca e piana.
“Noi siamo volontari, ci occupiamo soprattutto della donazione del sangue – spiega il presidente Gino Donati -. Coordiniamo i gruppi di Lucca e della piana, che sono circa 58 e quindi parliamo di migliaia e migliaia di donazioni e con una donazione si salvano anche due vite umane. Questo dovrebbe far capire l’importanza per il nostro territorio”.
L’associazione però, il 31 gennaio scorso, riceve una lettera da parte dell’Unione dei Comuni della Mediavalle, in cui si fa presente che l’immobile attualmente usato come sede dalla Fratres, è stato venduto. Al gruppo di donatori, si chiede di sgomberare i locali lo stesso giorno in cui è fissato il rogito di compravendita, il 16 febbraio. Una situazione che accomuna anche altre associazioni territoriali, come il Cai (Club alpino italiano).
L’Unione dei Comuni della Mediavalle il 6 febbraio effettua un sopralluogo per verificare che l’immobile sia stato liberato dalle attrezzature delle varie associazioni e scopre che solo alcune hanno iniziato il lavoro. A quel punto, subito il giorno successivo, il 7 febbraio Fratres riceve una nuova comunicazione dell’Unione dei Comuni, in cui sollecita con urgenza lo sgombero dell’immobile per necessità finanziarie, ricordando che le associazioni non hanno, a loro avviso, titolo per rimanere in quella sede. Un vero e proprio ultimatum in cui viene inoltre sottolineato che l’ente adotterà tutte le misure a sua disposizione affinché il 16 febbraio l’immobile sia restituito libero e nelle stato di fatto in cui si trova.
“L’Unione dei Comuni ci sta mettendo letteralmente alla porta, perché è stato deciso di vendere lo stabile in cui si trova la nostra sede – spiega il presidente di Fratres territoriale di Lucca e piana, Gino Donati -. Noi non pretendiamo di bloccare la vendita dell’immobile, però vogliamo un po’ di tempo per trovare una sede adeguata per poi potersi spostare. Non si tratta di un lavoro semplice, ci vuole una sede adeguata per spostarci, non possiamo farlo in tre giorni, ci vuole un luogo che possa contenere le nostre attrezzature”
Una richiesta che seppur legittima, sembra che per adesso non sia stata accettata dall’Unione dei Comuni e se tutto rimarrà così i Fratres e molte altre associazioni del territorio, il 16 febbraio si troveranno senza una sede.