Gobetti incontra gli studenti, Pardini: “Ora sono io a chiedere ai moderati di prendere le distanze”

15 febbraio 2023 | 16:30
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Gobetti incontra gli studenti, Pardini: “Ora sono io a chiedere ai moderati di prendere le distanze”

Il primo cittadino passa al contrattacco: “Inaccettabile che la missione delle scuole di creare senso critico si faccia complice di una lezione frontale tenuta da uno studioso che nei fatti ridimensiona il valore del Giorno del Ricordo”

“Non c’è giorno in cui il sindaco non venga tirato in ballo dall’opposizione perché prenda le distanze da qualsiasi cosa succeda in giro, al di là delle sue responsabilità e competenze specifiche. Oggi sono io a chiedere al centrosinistra moderato di prendere pubblicamente le distanze dall’iniziativa organizzata questa mattina nell’Auditorium di San Francesco, dove molti studenti di quasi tutte le scuole superiori lucchesi sono stati condotti dai loro insegnanti ad ascoltare un lungo intervento del controverso storico relativista, dall’approccio militante, Eric Gobetti che nei fatti ridimensiona il valore del Giorno del Ricordo, della strage delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata”.

Così il sindaco Mario Pardini, dopo essere stato chiamato in causa dalle opposizioni per un messaggio social dell’assessore Fabio Barsanti, ribatte alle forze politiche di sinistra, chiedendo loro di prendere le distanze dall’incontro che si è svolto questa mattina (15 febbraio) con lo storico Eric Gobetti.

“Il tutto senza informare l’Ufficio scolastico provinciale, che di solito viene coinvolto per eventi di ampio raggio che coinvolgono così tante scuole del territorio. In sostanza, una ricorrenza che dovrebbe unire e riconciliare gli italiani – mai digerita da una certa sinistra – è stata usata come arma politica di parte – prosegue Pardini -. Ma la cosa davvero inaccettabile è che la missione delle scuole di creare senso critico nei loro alunni si facciano complici di una lezione frontale tenuta da uno studioso molto contestato in tutta Italia senza alcun contraddittorio, senza mettergli accanto un altro storico capace di confutare ad armi pari la sua interpretazione dei fatti e delle fonti. Lo stesso Gobetti questa sera parteciperà a una seconda iniziativa marcatamente politica di un gruppo di sinistra locale, chiudendo il cerchio sul colore e sulla missione di tutta l’operazione”.

“Sono altresì stupito e sorpreso di come un evento del genere abbia trovato spazio nell’auditorium San Francesco, un’importante struttura congressuale della nostra città, da sempre utilizzata per eventi di grande spessore culturale – conclude Pardini -. Da parte mia non posso che rinnovare l’abbraccio a tutte quelle famiglie di italiani di origine istriana, che invece di sentirsi accolte dalla propria comunità e comprese nella tragedia vissuta e in una memoria condivisa si vedono coinvolte e strumentalizzate in una interminabile lotta fra nostalgie e bandiere identitarie che con il ricordo non hanno davvero niente a che fare”.

Anche Lucca 2032 interviene sull’iniziativa: “Sottoscriviamo in tutto le parole del sindaco di Lucca Mario Pardini: ciò che è avvenuto stamani nell’auditorium di San Francesco ha dell’incredibile: il noto storico militante e revisionista Eric Gobetti, in un convegno sulle foibe promosso dall’Anpi e rivolto agli alunni delle scuole superiori, senza che vi fosse alcun contraddittorio ha in pratica sminuito la tragedia delle foibe di fronte alla platea di studenti”.

“Ci domandiamo – aggiunge Lucca 2032 in una nota – cosa sarebbe successo successo a parti invertite, se qualcuno, sull’esempio di David Irving, avesse ridimensionato o addirittura negato l’esistenza dei campi di sterminio nazisti. Ma la cosa addirittura più sconcertante è che lo stesso Provveditore agli studi Donatella Buonriposi fosse stata del tutto tenuta all’oscuro dell’iniziativa, che pure ha riguardato parecchi istituti scolastici cittadini. E’ inutile, la sinistra non riesce a fare i conti con il proprio passato e questo fatto ne è l’ennesima dimostrazione. Eppure il muro di Berlino è caduto da quarant’anni e sotto le macerie ci sono rimasti loro”.