Riqualificazione del giardino di Villa Bottini, la conferenza dei servizi stralcia alcuni interventi dopo le osservazioni della Soprintendenza

12 marzo 2023 | 12:31
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Riqualificazione del giardino di Villa Bottini, la conferenza dei servizi stralcia alcuni interventi dopo le osservazioni della Soprintendenza

Per il momento niente restauro del ninefo e messa in sicurezza del muro a rischio ribaltamento. L’ufficio cultura chiede di non rimuovere le camelie centnarie

Riqualificazione del giardini di Villa Bottini, tante le prescrizioni della Soprintendenza. Questo quanto emerge dall’esito della conferenza dei servizi dello scorso 27 febbraio al seguito della quale sono stati stralciati alcuni interventi dal progetto esecutivo. Fra questi, al momemto, anche quello del rifacimento del muro di recinzione a rischio ribaltamento.

La Soprintendenza, infatti, ha elencato una serie di elementi da valutare. Innanzitutto, dal punto di vista della tutela architettonica ha bocciato la realizzazioni dei nuovi infissi per la torretta per la mancanza di dettaglio sull’utilizzo dei materiali. “Non si autorizza – spiega la Soprintentenza – il nuovo impianto di adduzione e smaltimento delle acque per il ninfeo, poiché assenti informazioni in merito sia all’impianto esistente, sia al nuovo impianto previsto. Si comunica sin d’ora che l’impianto originale o storicizzato, qualora non riutilizzabile, dovrà comunque essere conservato quale testimonianza storica, così come previsto dalle linee guida ministeriali in materia. Per il nuovo impianto dovrà essere presentato esaustivo progetto specifico. Non si autorizza il rifacimento del volume addossato alla limonaia, ammettendone comunque l’abbattimento previsto in istanza. Di conseguenza dovrà essere concordata la nuova configurazione dell’intervento di consolidamento della muratura laterale del portale monumentale di accesso al ninfeo. Rilevato il pregio monumentale del ninfeo stesso, non risulta compatibile con tutela e valorizzazione l’inserimento di una funzione quale quella a servizio igienico. Di conseguenza la finestra rimarrà nell’attuale configurazione, evitandone la stamponatura per ricavarne una porta. Dovrà essere conservata anche la struttura in laterizi antistante detta finestra, di cui comunque non è prevista demolizione in istanza, pur risultando incompatibile con la realizzazione di una porta”.

Per la Soprintendenza, inoltre “la superficie esterna lungo via dei Fossi dovrà essere oggetto di un intervento esclusivamente conservativo, limitato a pulitura e consolidamento degli intonaci”. Quanto alla ricostruzione del lato settentrionale del muro dovrà essere concordata “la tipologia dell’intonaco (composizione, granulometria, cromia). Nel caso invece non fosse effettivamente prevista una intonacatura, non indicata in istanza, e si procedesse alla realizzazione di paramento laterizio faccia a vista, dovrà essere preventivamente concordata con lo scrivente Ufficio la tipologia di mattoni (pasta, cromia, finitura superficiale)”.

Altre prescrizioni sono previste per tutela archeologica: “Tutti gli interventi di scavo che alterano lo stato attuale dei suoli – dice la Soprintendenza – ivi comprese le operazioni di piantumazione” dovranno essere “effettuate con assistenza archeologica, avvalendosi di ditte o figure dotate dei necessari requisiti di professionalità”.

In coda la Soprintendenza ricorda inoltre che “l’ufficio si riserva di effettuare controlli di conformità e di verificare in qualsiasi momento le scelte progettuali sulla base di eventuali riscontri non prevedibili in fase di progettazione o nel caso queste non risultassero adeguate a garantire la tutela del bene monumentale in questione, fermo restando che la stesura della documentazione fotografica e la rappresentazione degli elaborati dello stato di fatto rimangono sotto la piena responsabilità dei tecnici progettisti. Il parere rilasciato potrà subire variazioni o annullamento (principio di autotutela) ove la documentazione risulti imprecisa, oppure successivamente si riscontrino situazioni o ritrovamenti non accertabili preliminarmente”.

Qualche cenno, all’interno dei pareri della conferenza dei servizi, anche alle alberature. L’ufficio cultura ha ricordato che due sono gli alberi monumentali (e come tali tutelati) all’interno del giardino il platano lato via dei Fossi e il cedro posto nel giardino posteriore alla villa. Lo stesso ufficio ha chiesto di “rivalutare l’intervento di rimozione delle camelie centenarie ai lati dell’ingresso posteriore della villa “per sostituirle con esemplari più giovani”, visto l’elevato valore estetico e paesaggistico delle medesime, caratterizzate da un’intensa fioritura nei mesi primaverili”.

A questo si aggiungono le prescrizioni dell’ufficio strade e progettazione che ricorda come “ogni intervento di scavo intorno alle alberature di maggiore pregio deve essere eseguito alla presenza di un agronomo”. Inoltre “le nuove piante messe a dimora dovranno essere di prima scelta ed accompagnate da certificazione di qualità da parte del vivaio”.

All’esito della conferenza dei servizi, dunque, si è concordato di stralciare dal progetto definitivo alcune opere, e nello specifico la realizzazione dei nuovi infissi per la torretta; il restauro dell’area del ninfeo; la realizzazione del nuovo impianto di adduzione e smaltimento delle acque per il ninfeo e le fontane; il recupero del volume addossato alla limonaia; l’intervento di messa in sicurezza del tratto di muratura soggetto a rischio di ribaltamento.