Castello di Porta San Donato, petizione per mantenere la casa della memoria e della pace

17 marzo 2023 | 17:41
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Castello di Porta San Donato, petizione per mantenere la casa della memoria e della pace
Castello di Porta San Donato, petizione per mantenere la casa della memoria e della pace
Castello di Porta San Donato, petizione per mantenere la casa della memoria e della pace

Scatta la raccolta di firme online per chiedere all’amministrazione di fare un passo indietro

“Dopo 8 mesi di silenzi e giustificazioni il sindaco e la sua giunta decidono di sfrattare la Casa della Memoria e della Pace“. Monta la protesta per la decisione dell’amministrazione comunale di rivedere l’utilizzo del castello di Porta San Donato, prevedendo di installarvi la sede del coordinamento delle attività di promozione delle Mura. Una decisione che ha sollevato critiche, specie dal centrosinistra, che era stato artefice, con l’amministrazione Tambellini dell’apertura della casa della memoria e della pace in quella struttura. Ora è partita anche una petizione online per convincere la giunta a fare un passo indietro (clicca qui).

“Da 4 anni – si legge nel testo della petizione – il Castello San Donato era spazio pubblico di incontro e condivisione di numerose associazioni del territorio impegnate in attività culturali, artistiche, di ricerca, formazione e dibattito. Un luogo di riferimento, una casa per tutte e tutti coloro che sono impegnati, a vario titolo, nella salvaguardia e promozione all’esercizio della Memoria e nell’educazione alla Pace, alla solidarietà e alla democrazia. Lunga è la lista delle iniziative realizzate nel corso degli anni che hanno sempre visto l’ampio coinvolgimento di associazioni, scuole, istituti e istituzioni locali e nazionali oltre che accogliere studiosi e artisti”.

“Il 13 marzo scorso – prosegue la petizione – la giunta comunale ha deciso di riaprire Il Castello San Donato scegliendo di ubicare al suo interno la sede operativa del coordinamento che si occuperà esclusivamente delle iniziative sulla cinta muraria coinvolgendo attività relative alla valorizzazione delle Mura, attività turistico-culturali e sportive. Consapevoli che il sindaco e la sua giunta hanno tutto il diritto di decidere la destinazione d’uso degli spazi pubblici comunali e di scegliere a chi concederli in base agli obiettivi politici e ai regolamenti comunali esprimiamo netta contrarietà alla decisione assunta dalla giunta che nega ogni valore alle attività svolte e con questa decisione annulla un percorso di impegno che ha espresso nel tempo la responsabilità della cittadinanza lucchese nel rifiutare la guerra come soluzione dei conflitti ed ha elaborato proposte di gestione dei conflitti, formazione interculturale, educazione alla mediazione. La riduzione di questo spazio a mera funzione organizzativa segna la rinuncia alla valorizzazione dell’impegno delle tante energie della nostra città per la costruzione di un futuro di pace in un contesto come quello attuale segnato in Europa e nel mondo da scontri violenti che producono ogni giorno numerose vittime; rinunciare ad un luogo di elaborazione e promozione di percorsi di pace significa rinunciare a contribuire alla costruzione della pace”.

“Le cittadine e i cittadini di Lucca – si legge ancora nel testo della petizione – chiedono quindi al Sindaco e alla Giunta di ripristinare la sede della Casa della memoria e della pace nella destinazione precedente del Castello di San Donato o , in subordine, di individuare contestualmente alla nuova destinazione del castello una nuova sede per la Casa della Memoria e della Pace in un luogo adeguato alle sue funzioni (incontri formativi, presentazioni, mostre) affinché possano riprendere al più presto le attività delle oltre 20 organizzazioni ad oggi coinvolte, affinché i cittadini e le cittadine lucchesi tornino ad avere un luogo pubblico in cui incontrarsi, condividere saperi e memorie, costruire percorsi di pace”.