I comitati sanità verso il consiglio comunale aperto: “Il cittadino torni al centro”
Appello alla partecipazione della cittadinanza: “Vogliamo una assistenza per cui non sia necessario mettere mano al portafoglio”
“In Italia, dati recenti dicono che ci sono 4 milioni di persone che non si possono curare, siamo arrivati ad un punto in cui se il cittadino ha bisogno di curarsi deve mettere mano al suo portafoglio”, con queste parole il Comitato sanità lucchese invita la cittadinanza a concentrarsi sul tema della salute e della situazione sul nostro territorio, in vista del del prossimo Consiglio comunale aperto, che si terrà lunedì (27 marzo).
Molti i disagi che hanno coinvolto i nostri presidi medici e soprattutto il sistema emergenziale del pronto soccorso, che molte segnalazioni pervenute, descrivono al collasso. Le cause, saranno attentamente studiate all’interno del prossimo consiglio, dove cittadini e associazioni interessate al tema potranno esprimere le loro opinioni e presentare le criticità maggiori.
Per invitare i lucchesi ad una partecipazione attiva sul tema della sanità, i quattro rappresentanti del Comitato sanità lucchese, Gina Truglio, Gemma Urbani, Gabriella Bertoni e Paolo Pescucci, stamani (24 marzo) si sono trovati davanti all’ingresso dell’ospedale San Luca, per un appello alla cittadinanza a presentarsi al Consiglio comunale aperto del 27 marzo a Palazzo Santini.
“Noi teniamo molto a questo Consiglio comunale aperto che il sindaco Mario Pardini ci ha accordato e del quale lo ringraziamo – dichiara la rappresentante del Comitato sanità Lucchese, Gina Truglio -. Questo problema purtroppo non si limita all’ospedale San Luca, ma si estende anche al territorio, perché siamo veramente abbandonati, sia nelle case come famiglie, sia qui dentro come presidio medico”.
“Chiediamo che i cittadini ritornino ad essere protagonisti della sanità. Che non rimangano passivi, che diano il loro contributo in modo fattivo e attivo – dice Gabriella Bertoni -. Quindi chiediamo il vostro intervento, perché ognuno è necessario in questa lotta per mantenere la sanità come un servizio assolutamente pubblico”.
In molti casi però quando il cittadino si rivolge alla sanità pubblica i tempi per i controlli sono biblici e sempre più persone si vedono costrette a rivolgersi a quella privata.
“Non tutti possiamo permettercelo, ci sono persone che non possono e di conseguenza non si possono curare – precisa Gemma Urbani -. E’ proprio un dovere civico, etico, difendere la sanità pubblica e invito tutti i cittadini a partecipare a questo consiglio comunale aperto, per far capire che questo è un problema vero. Forse il problema dei problemi”.
Anche Paolo Pescucci ricorda che è il cittadino al centro dei servizi della sanità pubblica: “Voglio ricordare che al centro della sanità e di tutti i problemi, è e rimane il cittadino. Capisco che vengano considerati anche i problemi per il personale medico, gli operatori sanitari e tutti i lavoratori, però al centro ci deve essere il cittadino.”