La biodiversità? È in San Micheletto: il pomario ospita 81 cultivar differenti video

Individuate e piantate grazie alle competenze del professor Paolo Emilio Tomei

Un angolo verde protetto, pensato per salvaguardare un inestimabile patrimonio, ma anche per divulgare la storia del nostro territorio. E’ stato inaugurato oggi (27 marzo) nel giardino del Complesso di San Micheletto, l’antico pomario: un frutteto speciale che conta 19 peri, 13 susini, 10 peschi, 9 meli, 8 fichi e ancora albicocchi, ciliegi, lazzeruoli, mandorli, giuggioli, cotogni e una varietà di avellano, noce, sorbo e nespolo.

pomario, complesso san micheletto, fondazione cassa di risparmio di lucca, domenici, tomei

Per un totale di ben 81 cultivar differenti, messe insieme grazie alla sinergia fra la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e le competenze del professor Paolo Emilio Tomei, docente di fitogeografia all’università di Pisa per oltre 30 anni, a capo dell’allestimento e delle fasi di implementazione del pomario. Nasce così un luogo in grado di ricordarci che il patrimonio culturale e paesaggistico di Lucca non conta solo monumenti e scorci, ma anche varie, straordinarie forme di biodiversità.

Biodiversità “da tutelare – spiega Paolo Emilio Tomei – perché è in atto un processo di erosione genetica che la mette in serio pericolo. Come una valanga inarrestabile, anche se parliamo di alberi a frutto commestibile. Voglio esprimere tutta la gratitudine alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca per aver reso possibile un presidio in grado di preservare questa memoria”.

Memoria del patrimonio biologico, ma anche di uno spicchio importante della storia vegetale della provincia di Lucca. “Il pomario – continua Tomei – s’innesta sulla tradizione agraria dei lucchesi, in particolare dell’Ottocento. Durante questo secolo iniziano a comparire degli elenchi, adesso nell’archivio cittadino, a testimonianza che i signori ordinavano determinate piante da frutto da installare nei loro giardini. Fra questi, ci sono anche Maria Luisa di Borbone e Elisa Baciocchi”.

Il carteggio tra i funzionari di Elisa e quelli della corte di Napoli rivela elenchi di numerose specie ornamentali destinate alla villa di Marlia, ma anche molte varietà di fruttiferi come l’arancio massese e il cedro di Firenze, agrumi di cui la donna fece largo uso nei suoi giardini. Perciò, “E’ proprio grazie alla sorella di Napoleone, che molte varietà giungono a Lucca – aggiunge il professore – Da principessa di Lucca e Piombino, Elisa propose innovazioni e riforme anche in agricoltura, facendo arrivare vitigni e alberi da frutto dalla Francia e altri stati italiani, in particolare dal Regno delle due Sicilie”.

Una donna simbolo della città muraria, Elisa rivive essa stessa fra le piante dell’antico pomario: un luogo di richiamo alla storia cittadina, di conservazione del patrimonio artistico e di tutela della biodiversità.

Ma l’obiettivo del progetto è anche didattico: infatti, in occasione dell’imminente tre giorni di Verdemura la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, in accordo con Lucca Crea e con l’Orto Botanico “aprirà i cancelli che collegano il giardino del complesso di San Micheletto all’orto – afferma il vicepresidente della Fondazione, Raffaele Domenici – consentendo visite guidate al pomario e alla collezione di camelie adiacente allo stesso frutteto”. Proprio qui si possono ammirare ben 19 esemplari di camelie, tra cui la Principessa Baciocchi, dedicata a Elisa Bonaparte.

“In questo angolo di giardino dedicato alla piantumazione – conclude Domenici – sono piantati alberi da frutto antichi che possiedono tutta una serie di caratteristiche genetiche che rischiavano di scomparire. Grazie a questa iniziativa, oggi le possiamo tutelare”: conservandole in un ambiente protetto, ma al tempo stesso aperto a tutti coloro che vorranno scoprire, nell’antico pomario, un po’ della loro storia. La storia di Lucca.

 

 

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.