Mura di Lucca, un team di esperti per rilanciare la candidatura a patrimonio mondiale dell’Unesco
Quattro personalità del mondo della cultura e del turismo affiancheranno l’assessore Santini nella promozione e valorizzazione del monumento
Le Mura di Lucca, il maggiore e più conservato esempio di fortificazione urbana, tornano di nuovo al centro dell’azione amministrativa del Comune di Lucca. Dopo la creazione di una delega specifica assegnata nell’ottobre scorso dal sindaco Mario Pardini all’assessore Remo Santini, nasce un nuovo organismo di consulenza che si occuperà a fianco dell’amministrazione, di studiare ed elaborare strategie specifiche necessarie alla conservazione, utilizzazione appropriata e valorizzazione del principale monumento simbolo di Lucca, anche al fine di valutare la possibilità della candidatura a patrimonio dell’umanità Unesco.
Il comitato scientifico per la valorizzazione e tutela delle Mura è formato da quattro personalità del mondo amministrativo e culturale lucchese, conosciute e apprezzate in città, con esperienze rilevanti a livello nazionale e internazionale: si tratta di Giuseppe Bartelloni, esperto economico amministrativo, già direttore della Fondazione Banca del Monte di Lucca, Gabriele Calabrese, manager turistico, Roberta Martinelli, maggiore storica delle Mura ed Enrico Romiti, archeologo e presidente del Centro internazionale per lo studio della cerchia urbana (Ciscu). I quattro professionisti presteranno il loro lavoro a titolo totalmente gratuito.
“La costituzione di un comitato scientifico dedicato alle Mura urbane è il primo passo per la costituzione di un organismo stabile che si occupi a tempo pieno dello studio, della promozione e conservazione del monumento più caratterizzante di Lucca – afferma l’assessore al turismo e alle Mura urbane Remo Santini – si tratta dell’elemento urbanistico più particolare che ha Lucca, il primo che colpisce da secoli i visitatori della città, un elemento identitario unico la cui immagine resta impressa in chiunque abbia occasione di visitarle. Stiamo parlando non solo di un’architettura militare rinascimentale intatta che ha superato il mezzo millennio di età ma anche del più straordinario e antico giardino pubblico d’Europa, con una passeggiata sopraelevata che consente di ammirare i maggiori edifici della città e il paesaggio. Un anello di 65 ettari che circonda e abbraccia il centro storico di Lucca e che deve essere adeguatamente gestito in un’ottica che superi l’ordinaria amministrazione. La prima azione sarà quella di realizzare un vero e proprio centro di accoglienza dove i visitatori troveranno da marzo a ottobre informazioni e materiale didattico illustrativo sulle Mura e sulla loro storia, sugli eventi e su tutte le attività ospitate dal monumento. Il Comitato scientifico si occuperà anche di dare input alla progettazione dei prossimi anni in modo da avere progetti validi con cui partecipare all’assegnazione di finanziamenti, fornirà elementi utili al dialogo con la Soprintendenza, inoltre valuterà la miglior forma amministrativa da dare a un organismo stabile che si occuperà in futuro delle Mura. Non vogliamo ripetere gli errori del passato, non vogliamo una sovrapposizione di competenze, di costi e di burocrazia, vogliamo moltiplicare le energie in campo. Le Mura per quanto riguarda i lavori di restauro e la gestione del verde e degli spazi pubblici resteranno sotto la competenza del settore dipartimentale 5, lavori pubblici, come del resto resteranno intatte le competenze del settore 4, cultura e turismo: al comitato scientifico saranno demandate mansioni consultive e generali in merito al coordinamento dei settori comunali, proprio per fornire un indirizzo e una visione di medio e lungo termine”.
Quale sarà la sede del nuovo info point?
“Ancora non è stato deciso, però si pensava al castello di porta San Donato – spiega Santini – È chiaro che un info point delle mura, anche se non è preciso definirlo solo in questo modo, trova naturale la sua collocazione in una delle casermette delle mura, ma una decisione definitiva ancora non è stata ancora presa. Nel caso alla fine fosse scelto il castello di porta san Donato, per chi ha ancora la sede in quell’edificio si troverà una collocazione diversa. I tempi per la realizzazione saranno brevi e si pensa di poterla aprire già nel mese di maggio”.
Giuseppe Bartelloni, laureato in scienze politiche con indirizzo internazionale e qualificato nell’albo dei segretari generali di Camera di commercio, è stato dirigente della Provincia di Lucca con vari ruoli fra il 1990 e 2004, con una parentesi da commissario straordinario dell’azienda locale di trasporto pubblico dal 1995 al 1998. Dal 2004 al 2006 è stato direttore generale della Provincia di Trieste. Di nuovo dirigente della Provincia di Lucca fra il 2006 e il 2014 si è occupato del settore cultura e della ristrutturazione di quello partecipato dell’ente. Dal 2006 al 2021 è stato direttore della Fondazione Banca del Monte di Lucca. È stato inoltre direttore della Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana.
“Credo che nella gestione di un’opera così importante come le mura di Lucca, ci voglia una metodologia di intervento ordinaria, che si occupi del breve periodo e una metodologia sugli interventi del medio periodo – spiega il dottor Giuseppe Bartelloni del comitato scientifico delle mura -. La metodologia deve inoltre coniugarsi con chi si occupa della valorizzazione delle mura in ambito culturale, mi riferisco agli uffici in particolar modo, che rimangono comunque il nostro braccio operativo. Il ruolo che svolgeremo sarà quello di dare dei suggerimenti per migliorare quello che è migliorabile.”
Gabriele Calabrese, laureato in lettere con indirizzo storico-artistico, manager del turismo, è dirigente di di Turislucca, una delle principali realtà imprenditoriali in Toscana in grado di fornire in maniera capillare per tutto il territorio regionale guide ed accompagnatori altamente qualificati e servizi turistici con rapporti continuativi con circa 1200 tour operator e agenzie di viaggio nazionali ed internazionali. Calabrese è uno dei più noti conoscitori e divulgatori della storia lucchese e ha basato le sue attività proprio sulla riscoperta, valorizzazione di itinerari culturali sul territorio contribuendo fattivamente allo sviluppo del settore negli ultimi 25 anni. Per le sue conoscenze, esperienza e capacità comunicativa è stato referente per il cerimoniale del ministero degli interni con il compito di accompagnare su territorio lucchese ospiti di Stato, autorità e delegazioni straniere. Ha collaborato e partecipato a trasmissioni televisive, documentari e produzioni dei maggiori network nazionali e internazionali riguardanti Lucca.
“Sono molti anni che chiediamo di valorizzare alcuni luoghi storici della città e delle mura – dichiara Gabriele Calabrese del comitato scientifico delle mura -. In certi casi il turismo viene vissuto dai lucchesi con angoscia e il mio obiettivo è quello di coniugare la conoscenza del monumento delle mura e il suo rispetto. Quando si conosce bene le cose di cui fruiamo, ne abbiamo anche rispetto. Una delle prime cose che faremo sarà quella di tracciare un itinerario di fruizione per comprendere meglio il nostro monumento simbolo della città di Lucca, che è anche l’esempio di un grande paradosso storico, perché nasce come struttura militare e diventa negli anni parco per bambini e anziani”.
Roberta Martinelli laureata in lettere, dal 1980 al 2013 è stata funzionario del ministero per i beni e le attività culturali, dal 1998 direttore del museo nazionale delle Residenze Napoleoniche dell’Isola d’Elba esperienza che ha portato avanti in ambito di studi ed eventi dedicati al recupero della memoria napoleonica in Toscana. Principale storica delle Mura di Lucca si è dedicata alla ricostruzione delle vicende del monumento con approfondite ricerche archivistiche e, a partire dal 1983, ha curato le principali monografie e mostre dedicate alla storia delle fortificazioni della città, compresa la mostra documentaria in occasione del 500esimo anniversario dalla fondazione delle Mura. Con queste competenze negli anni ’80 ha svolto il ruolo di consulente storico del ministero dei beni culturali per quanto riguarda il primo grande progetto di riqualificazione delle Mura e di altri edifici storici con fondi Fio (fondo per gli investimenti e l’occupazione). Nell’ambito dei suoi incarichi ha impresso ai progetti la sua visione: la conoscenza del bene culturale come premessa per la sua valorizzazione e la sua valorizzazione come esito di una gestione aperta alle innovazioni. In questo senso meritano di essere ricordate le due operazioni Totale della battaglia e Baluardo, il primo museo interattivo multimediale realizzato nel sotterraneo del Baluardo San Paolino nel 1999 con documenti, storia e didattica attraverso i mezzi e le originali creazioni di videoarte e di innovazione tecnologica dello studio Azzurro di Milano.
“Ringrazio molto l’amministrazione per averci chiamati, perché le mura di Lucca sono uno degli argomenti più interessanti dei miei studi – dice la professoressa Roberta Martinelli del comitato scientifico delle mura – Nel più breve tempo possibile verrà realizzato un percorso di valorizzazione che potrebbe partire già dal prossimo anno. Le mura urbane di Lucca sono un unicum tra le fortificazioni militari europee, perché hanno rispecchiato la tendenza dei lucchesi, ovvero quella di tenersi il vecchio più che si può. Le mura rinascimentali infatti, hanno inglobato quelle medievali ed è una caratteristica che le rende uniche”.
Enrico Romiti dottore di ricerca di archeologia medievale e docente, è autore di ricerche e di oltre trenta pubblicazioni scientifiche dedicate alla storia di fortificazioni, rocche e castelli nel territorio lucchese e svolge attività convegnistica in Italia e all’estero (Oxford 2017). Ha diretto gli scavi in occasione di campagne archeologiche alle rocche di Vicopisano, Bargiglio, Pignone, Santa Maria a Monte, alla fortezza di Vergemoli, in edifici storici di Pisa e Lucca. Ha collaborato alle operazioni di controllo di scavo in occasione dei restauri delle Mura di Lucca (2013-2014). Membro del Centro internazionale per lo studio delle cerchia urbane Ciscu dal 2008, da 2015 ne è presidente.
“Mi siedo a questo comitato scientifico con una duplice veste, quella di presidente del Ciscu (Centro internazionale per lo studio delle cerchia urbane) e quella di archeologo – dice Enrico Romiti, del comitato scientifico delle mura urbane – Il Ciscu, può essere fondamentale per il nostro lavoro, perché ha con se un bagaglio di conoscenze, un archivio fotografico e documentale, che può essere messo a nostra disposizione della cittadinanza per comprendere meglio le mura di Lucca, coinvolgendo anche le scuole”.