Corridoi ecologici sugli spalti, scattata la petizione: raccolte già oltre 500 firme

1 aprile 2023 | 15:36
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Corridoi ecologici sugli spalti, scattata la petizione: raccolte già oltre 500 firme

L’iniziativa lanciata dal comitato: “Si interrompa lo sfalcio fino al prossimo autunno”

Una petizione online per salvare i corridoi ecologici: più di 500 firme in appena dodici ore.

“Ripristiniamo i corridoi ecologici sugli Spalti delle Mura di Lucca”. Inizia così la petizione pubblica online lanciata dal comitato Salviamo i corridoi, che tutte le cittadine e tutti i cittadini possono firmare digitalmente sulla piattaforma change.org e che in appena dodici ore ha già raccolto più di 500 sottoscrizioni.
Per accedere all’appello si può andare al link (clicca qui) o cercare il nome della petizione all’interno della piattaforma.

“Dal 2020, in seguito alle tante richieste di cittadini ed associazioni, la vegetazione intorno ai fossati delle Mura di Lucca, storicamente chiamate cunette, è stata lasciata sulle sponde dalla primavera all’autunno e sono nati i corridoi ecologici, per tutelare la biodiversità – si legge nell’appello aperto alla sottoscrizione di tutte e tutti -. In un momento storico difficilissimo di emergenza climatica e di estinzione delle specie più importanti per gli ecosistemi e per la nostra salute, come gli impollinatori, in linea con Agenda 2030, con le strategie europee per la tutela della biodiversità e per il contrasto al cambiamento climatico, Lucca, per quasi tre anni, è stata una delle città più all’avanguardia d’Italia, grazie ai corridoi ecologici.   Molti comuni e Università hanno preso ad esempio Lucca per questa buona pratica.  I corridoi ecologici che collegavano il Serchio al Condotto pubblico, alla Piscilla, fino all’Ozzeri e di nuovo al Serchio, creavano quella continuità che permetteva a piante e animali di svilupparsi e muoversi e che per tre anni sono stati il fiore all’occhiello della città”.

“Grazie ai corridoi – si legge ancora nell’appello – sono tornate le libellule, le lucciole, insieme ai pesci alle rane, a moltissime specie di farfalle ed altri insetti utili, alle nidificazioni di uccelli acquatici.  Le fioriture intorno all’acqua hanno riempito di colori e bellezza il prato verde degli spalti. Sono sparite le zanzare che in un ambiente sano, ossigenato, ricco di predatori si riducono incredibilmente. La menta acquatica e le altre erbe palustri ci hanno riempito di profumi. Per i turisti Lucca, con i corridoi ecologici, ha rappresentato una città moderna che univa la bellezza architettonica a quella della natura. Grazie ai corridoi, molti cittadini hanno scoperto la natura che non conoscevano e molti anziani hanno riconosciuto quella antica dei profumi e dei suoni, come il gracidare delle rane.  Nel 2023 una decisione incomprensibile, senza alcuna logica, contro le direttive europee, nazionali e le delibere regionali di tutela della biodiversità e di modalità di manutenzione della vegetazione ripariale, contro la volontà di numerosissimi cittadini, ha interrotto questo meraviglioso progetto lucchese, relegandolo ad un pezzo e annullando il significato di corridoio, la cui funzione è unire, benché l’amministrazione ne avesse promesso il mantenimento.  Di fronte a migliaia di dati, a tesi di laurea e ad analisi condotte con rigorose analisi scientifiche che dimostrano l’esplosione di biodiversità dei corridoi ecologici di Lucca, di fronte a scuole che portavano gli alunni ad ammirare questa ricchezza tutta lucchese, l’amministrazione ha deciso di operare in modo violento senza motivo, senza alcuna  motivazione di sicurezza idraulica, rasando al suolo buona parte del corridoio, entrando con i trattori in acqua. Questa operazione che ha lasciato solchi nei prati, erba sfalciata e accumulata ovunque e sponde nude con il terreno che frana perché non è più sostenuto dagli apparati radicali è avvenuta nel periodo più delicato dell’anno, durante le fasi riproduttive degli animali”.

“Ora – si sostiene nell’appello – nell’acqua ristagna l’erba tagliata, le farfalle e le api non ci sono più, i pesci non trovano scampo dalla predazione degli uccelli. Il profumo della menta è stato sostituito dal maleodorante odore di acqua senza vita. Tra poco, in quegli ambienti prolifereranno le zanzare, tra le poche specie in grado di vivere in ambienti malsani. Al posto della sinfonia di colori di erbe fiori e animali, avremo erba secca e ambienti morti.
Chiediamo quindi che venga interrotto lo sfalcio dei fossi fino all’autunno prossimo, come accadeva negli anni precedenti, in modo da ricreare quell’ecosistema vivo di cui noi stessi facciamo parte e del quale necessitiamo per il benessere nostro e delle generazioni future”.