Lucca, povertà e disagio in aumento fra i giovanissimi: 1.500 minori seguiti dai centri d’ascolto Caritas. In un anno 214 accessi in più

21 aprile 2023 | 14:50
Share0

I dati del Dossier 2022: 2385 le persone accolte e aiutate, 1149 sono italiane e 1236 straniere

In questo ultimo anno sono 2.385 le persone accolte nei centri d’ascolto Caritas sul territorio di Lucca, di queste il 75 per cento vive all’interno di nuclei familiari, per cui il numero delle persone in difficoltà risulta essere molto più alto del dato presentato. E’ quello che emerge dal Dossier sulle povertà e risorse 2023 della Caritas diocesana di Lucca, che ha evidenziato un incremento degli accessi ai propri servizi durante questo ultimo anno. 214 gli accessi in più e, secondo Caritas, questo incremento è riconducibile a un aumento dei progetti di sostegno, tra cui il reddito di cittadinanza e il progetto Ri-uscire e anche alle attività di accoglienza del popolo Ucraino in fuga dalla guerra. Dai dati del 2022 infatti, prevale la percentuale di stranieri aiutati: delle 2385 persone accolte, 1149 sono italiane e 1236 straniere. E’ evidente anche un aumento del numero dei lucchesi che chiedono accesso ai servizi Caritas e in termini relativi, il fenomeno è in serio peggioramento.

“Ogni anno il rapporto dei centri d’ascolto della Caritas ci fornisce un’analisi quantitativa e qualitativa di come evolve la povertà nel nostro territorio – dice il vescovo di Lucca, Paolo Giulietti -. Purtroppo c’è un evoluzione negativa perché la povertà si radicalizza, sono più le persone che diventano povere che quelle che escono da questa situazione, soprattutto la povertà sta iniziando a colpire i giovani e pregiudica il loro futuro e quello del nostro paese colpito dal fenomeno della denatalità“.

Un dato nuovo e particolarmente preoccupante è appunto la povertà minorile, come sottolinea anche il direttore della Caritas Diocesana di Lucca, don Simone Giuli: “Sono 1500 i minori che fanno parte dei nuclei familiari che hanno avuto accesso ai nostri centri d’ascolto sul territorio. Questo ci segnala la necessità di un maggiore impegno ecclesiale, sociale e politico per costruire una comunità maggiormente solidale per ridurre il divario delle disuguaglianze nella nostra società”.

Dossier-caritasDossier-caritasDossier-caritasDossier-caritas

Più precisamente sono 1504 i minori presi in carico dai centri d’ascolto della Caritas sul territorio, a questi si aggiungono 113 figli non conviventi e 706 figli maggiorenni conviventi, che hanno difficoltà ad accedere ai bisogno primari. Tutto ciò pregiudica anche il loro futuro e la futura libertà.
“Quest’anno il titolo del dossier sulle povertà di Caritas è Star desti e ripartire sempre – spiega don Simone Giuli -. Questa è una bellissima frase di Madelaine Delbrel, contenuta in una sua poesia-preghiera. Debrel è stata una poetessa mistica e è ancora in corso il suo processo di beatificazione, ma è stata anche assistente sociale. E’ stata infatti capace di coniugare capaità di contemplazione di rapporti con Dio, con l’impegno verso i poveri. Viene chiamata la mistica delle periferie, la condivisione nasce davvero da un rapporto con Dio, ma nella solidarietà verso i fratelli e le sorelle in difficoltà”.

Altro problema particolarmente presente sul nostro territorio è quello relativo alle abitazioni, causato soprattutto dai rincari delle bollette, che porta a  difficoltà nel riuscire a pagare i canoni di locazione. Il fenomeno è anche strettamente legato a quello delle case vacanze in affitto per turisti, situazione che coinvolge il territorio di Lucca, dove la presenza di vacanzieri è molto alta. I privati preferiscono affittare a breve termine piuttosto che scegliere affitti più lunghi. A causa di questi fattori, il dossier Caritas evidenzia un incremento di accessi di persone che non hanno un’abitazione e che vivono in condizioni precarie, molti anche i nuclei familiari in questa situazione.

“Il quadro che ci mostra il dossier di Caritas, è quello di una povertà persistente e radicata sul nostro territorio, con una tendenza in crescita – precisa la sociologa Elisa Matutini -. Questo incremento è dovuto a due fenomeni: il Covide la lenta ripresa economica che ne è conseguita, ed ha fatto emergere la vulnerabilità di molte persone. Altro fenomeno che ha contribuito è stato l’incremento del costo della vita. Sono 667 le persone che per la prima volta hanno chiesto accesso ai nostri servizi, le altre sono persone già conosciute. Questo indica che la povertà diventa trans-generazionale, che prosegue nel contesto familiare per almeno 4 generazioni prima di poter trovare una stabilità.
“A chiedere sostegno ai nostri centri d’ascolto per lo più sono donne – prosegue la professoressa Matutina -, si registra un 14 per cento in meno di presenze maschili, però questo dato dovrebbe essere letto insieme alla situazione in Ucraina causata dalla guerra. Sempre per quanto riguarda i migranti e la loro situazione lavorativa, il 66 per cento risulta disoccupata e solo il 16 per cento lavora, ma la loro occupazione non gli consente di provvedere ai bisogni primari per se stessi e per il proprio nucleo familiare”.

Nell’ultimo anno si è registrato anche un incremento di accessi da parte di persone anziane, con più di 75 anni. Il fenomeno ha riguardato esclusivamente cittadini italiani. Questo dato merita di essere attentamente analizzato, anche in prospettiva longitudinale, perché potrebbe costituire un segnale della crescente fatica da parte della fascia di popolazione più anziana nel far fronte alle esigenze indispensabili per avere una vita dignitosa. Non è un caso che siano aumentate anche le richieste di aiuto relative alla copertura di costi derivanti da spese mediche, farmaci e altri materiali sanitari.
Le variabili che incidono maggiormente nel bilancio familiare continuano ad essere la posizione nel contesto lavorativo e i costi legati alla casa. Nel Dossier 2023 si fa anche un focus sull’importanza del succitato progetto Ri-Uscire (fondo solidale per la ripartenza), un mezzo condiviso e generativo che riunisce Fondazione CRL, Fondo Vivere, Provincia di Lucca, Spazio Spadoni e tutti i Comuni della provincia. Un fondo, ancora attivo, che accompagna i cittadini con contributi a fondo perduto o sotto forma di prestito per risollevare situazioni che rischiano di ritornare in percorsi d’impoverimento più pesanti.

“ll progetto Ri-Uscire – conclude don Simone Giuli – con il consolidarsi della povertà a causa della crisi energetica e anche in vista di una probabile rimodulazione governativa di quello che è attualmente il reddito di cittadinanza, ci sembra uno strumento ancora estremamente utile”.