Inclusione tra i banchi di scuola, parte il progetto di integrazione

7 giugno 2023 | 14:08
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Inclusione tra i banchi di scuola, parte il progetto di integrazione

L’obiettivo è agevolare l’inserimento non soltanto di bambini ucraini ma di minori stranieri accompagnati o non sul territorio

In sala Ademollo a Palazzo Ducale si è svolto il convegno di presentazione del progetto Prisma (Percorsi di inclusione sociale, mediazione e aggregazione territoriale), approvato dal ministero dell’Interno e co-finanziato con fondi europei.

Il progetto Prisma, promosso dalla prefettura di Lucca, dalla scuola superiore Sant’Anna di Pisa e dall’Iss Piaggia di Viareggio, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico provinciale di Lucca e Massa Carrara, si pone l’obiettivo di migliorare la capacità di inclusione sociale della popolazione straniere (con particolare attenzione a minori e famiglie monogenitoriali) presente sul territorio della Provincia di Lucca e vedrà il coinvolgimento di tutti gli studenti degli istituti della Provincia di Lucca per tutti gli ordini e grado.

Durante il convegno Francesco Esposito, prefetto di Lucca, ha introdotto la presentazione del progetto e ha esposto le esigenze della comunità, prendendo le mosse dall’arrivo dei profughi ucraini lo scorso anno, soprattutto famiglie con bambini che avevano bisogno di proseguire il percorso scolastico.

Di qui l’impegno per far fronte ai molteplici bisogni che hanno interessato soprattutto i minori: dalla necessità di imparare la lingua, a quella di costruire relazioni sociali e amicizie fino in prospettiva, a quella di programmare il proprio futuro con le stesse opportunità riconosciute ai loro coetanei in Italia. Il progetto prevede azioni di integrazione non solo nei confronti dei minori ucraini ma in generale nei confronti dei minori stranieri accompagnati e non accompagnati presenti sul territorio. Il prefetto ha inoltre spiegato che “il successo dei percorsi di inclusione costituisce un vantaggio per tutti: non solo per i bambini e le famiglie straniere, ma per l’intera società – una società più inclusiva è una società più sicura, più solidale, che presenta minori rischi di conflitti sociali e culturali e, più in generale, garantisce un miglioramento del clima di convivenza. Fallire la sfida dell’inclusione, al contrario, nel lungo periodo potrebbe avere gravi conseguenze sociali: minori opportunità per chi è rimasto fuori dai percorsi educativi, redditi più bassi, maggiori disuguaglianze, rischi di marginalità sociali e sfruttamento. Il percorso di inclusione deve prevedere un ruolo centrale per la scuola e per l’intera comunità educante. Queste sono le principali, e talvolta uniche, infrastrutture sociali in grado di creare i presupposti per la comprensione reciproca e per un percorso di apprendimento che arricchisce l’intera comunità”.

Donatella Buonriposi, direttrice dell’Ust Lucca e Massa-Carrara, ha sottolineato l’importanza del progetto nell’ambito della scuola e ha evidenziato il ruolo dell’istituzione scuola in quanto luogo in cui è possibile permettere l’inclusione dei minori stranieri e, di conseguenza, delle loro famiglie. Simone Frega, assegnista di ricerca in diritto pubblico alla scuola superiore Sant’Anna, ha esposto le attività previste dal progetto Prisma: un corso di alta formazione volto a migliorare le competenze di dipendenti pubblici e operatori del privato sociale; un corso di alta formazione sulla didattica multiculturale rivolto a docenti e dirigenti scolastici della Provincia; un corso di alta formazione su sport e inclusione rivolto a docenti, dirigenti scolastici e rappresentanti delle associazioni sportive; un percorso laboratoriale sulla mediazione culturale con particolare attenzione alle nazionalità maggiormente presenti sul territorio; l’organizzazione di tre eventi sportivi ( uno per ogni ambito territoriale: Piana, Garfagnana e Versilia) che promuovano la pratica dello sport come fattore di inclusione; l’attivazione di un servizio di mediazione culturale della durata di 1.500 ore nelle principali lingue delle persone non cittadine italiani più presenti sul territorio; una ricerca scientifica sull’accesso ai servizi della popolazione immigrata presente nelle aree interne della Provincia di Lucca; infine, la predisposizione e redazione di un protocollo d’intesa tra diversi soggetti pubblici e privati volto a promuovere e favorire iniziative di ricerca, formazione e progettazione per migliorare la capacità del territorio di garantire l’inclusione sociale delle persone con background migratorio che in esso vivono.

All’incontro è intervenuto Moreno Benini, ricercatore all’istituto psicoanalitico per le ricerche sociali, che ha sottolineato l’opportunità della progettazione Fami per lo sviluppo territoriale. Infine, hanno concluso l’incontro i professori Claudio Oliva e Vincenzo Genovese: il progetto Prisma si inserisce in un percorso già sperimentato in altre province che si pone l’obiettivo di migliorare la vita di molte persone, anche straniere.