Sicurezza idraulica a Santa Maria a Colle, sopralluogo della commissione lavori pubblici per cercare soluzioni






Sotto la lente il tratto dalla chiesa all’ex ospedale psichiatrico di Maggiano
L’Oltreserchio è sempre sotto l’occhio attento della commissione lavori pubblici e nell’ultimo sopralluogo, avvenuto lunedì (I5 giugno) l’area attenzionata è stata quella di santa Maria a Colle. In particolare l’interesse dei commissari, si è concentrato sul tratto di strada di 500 metri che va dalla chiesa in direzione dell’ex ospedale psichiatrico di Maggiano. Sul quel lembo di strada di via della Chiesa XXIV e via del Burlamacco, ci sono dei canali che con l’acqua piovana si saturano e non scaricano all’interno del adiacente Rio Dogaia allagando la strada.
“Si tratta di un sopralluogo dovuto – spiega il presidente della Commissione lavori pubblici, Marco Santi Guerrieri -, conosciamo bene il problema e abbiamo voluto prenderne visione con un sopralluogo della Commissione. L’Oltreserchio ha visto negli ultimi 20 anni degli investimenti molti risicati – spiega il presidente -, non soltanto da parte della scorsa amministrazione a guida Tambellini, anche da quelle precedenti. Oggi invece abbiamo intenzione di dare un cambio di passo ed infatti questo è il terzo sopralluogo in questa zona. A santa Maria a Colle nel tratto di strada che va dalla chiesa in direzione della bottega del Falaschi, ci sono dei fossi che scendono perpendicolare alla strada da via del Burlamacco e finiscono nel Rio Dogaia. Purtroppo queste fosse sono ostruite e non scaricano più, di conseguenza con l’arrivo delle piogge si saturano e tracimano sulla strada”.
“Si tratta di un problema che conoscevamo già – prosegue Santi Guerrieri -, ci siamo quindi dati un mese di tempo per stabilire gli interventi da fare e parlare anche con i proprietari di terreni adiacenti. Occorre cercare sempre un dialogo con gli abitanti del luogo per trovare delle soluzioni condivise. Ci vuole collaborazione tra cittadini e amministrazione, ma anche da parte delle opposizioni, bisogna ricordare che i territori non hanno colore politico e che occorre la collaborazione di tutti per il loro sviluppo”.