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Mercato del Carmine, incombe il ricorso al Tar contro lo sgombero. Intanto il nuovo concessionario propone soluzioni

13 giugno 2023 | 13:37
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Ai cinque titolari dei fondi è stato proposto un trasloco nei locali della Chiesa

Lavori al mercato del Carmine, prosegue il braccio di ferro con le attività commerciali che insistono nel chiostro dell’edificio e allo studio adesso c’è il ricorso al tribunale amministrativo regionale contro lo sgombero dei fondi imposto da un’ordinanza comunale. Intanto, però, il nuovo concessionario dell’immobile propone ai commercianti alcune soluzioni, che tuttavia non sarebbero ancora ritenute soddisfacenti dagli esercenti. Come si ricorderà, le cinque attività che ancora hanno sede al vecchio mercato del Carmine lo scorso 30 maggio hanno ricevuto dal Comune di Lucca una Pec con la richiesta di sgombero dei fondi entro la fine di giugno. Per quella data infatti i locali dovranno essere vuoti e dovranno inderogabilmente partire i lavori, altrimenti il rischio è quello di perdere dei finanziamenti di 4 milioni di euro. Alcune delle attività però non sembrano interessate a lasciare il proprio posto e soprattutto senza avere le giuste garanzie.

Nel frattempo sono arrivate alcune soluzioni dalla società che ha ottenuto la concessione degli spazi, la 4223 srl Come stabilito nel contratto sottoscritto dall’amministrazione comunale con la società che ha vinto il bando, la 4223 srl è tenuta a presentare alle attività commerciali, una soluzione per garantirne in misura massima possibile e nella migliore modalità, la continuità del proprio lavoro.

“La 4223 – spiega il concessionario – ha presentato ai commercianti delle soluzioni diverse per ognuna delle attività presenti nel chiostro per assicurare una continuità del loro lavoro, appunto come stabilito nel bando. Sappiamo benissimo che si tratta di attività differenti e che hanno esigenze diverse, un verduraio può più facilmente spostare il banco della propria attività rispetto ad altre. Abbiamo pensato di utilizzare la parte del Carmine che riguarda la chiesa attualmente ristrutturata proponendo uno spostamento in quell’area, ben consapevoli che purtroppo non si tratta di una soluzione possibile per tutte le attività interessate. Siamo comunque in attesa di una loro risposta che al momento non è ancora arrivata“.

Le attività commerciali per adesso si prendono tempo e valutano la proposta, ma non tutte sembrano essere soddisfatte. La strada sembra infatti già tracciata e la palla ben presto potrebbe arrivare al Tar con il rischio per tutti, di perdere i fondi del Pnrr. La cifra di 4 milioni di euro ha purtroppo una data di scadenza che è la fine di luglio. Se i lavori non saranno partiti per quella data è possibile che i fondi vadano persi.

Il tempo insomma incombe, le soluzioni per adesso al vaglio, sembrano non soddisfare nessuna delle parti e le attività commerciali si sono rivolte a dei legali per il ricorso al Tar ed un eventuale sospensiva. Ma se il tribunale concedesse la sospensiva, è vero che gli operatori rimasti potrebbero godere di un po’ di tempo in più per trovare delle soluzioni adeguate a tutti gli attori, ma su tutto incombe il rischio di far saltare il recupero dell’area. L’amministrazione comunale, dal canto suo ha già dichiarato che il suo ruolo ha possibilità limitate: “Noi possiamo solo vigilare affinché vengano rispettate le condizioni del contratto”. Contratto di locazione sottoscritto con la 4223 srl, società che si è aggiudicata il bando di gara per la gestione del futuro Carmine. Ma l’amministrazione, durante la presentazione della ditta incaricata dei lavori sul chiostro, ha ribadito inoltre che: “Se i locali non saranno sgomberati per consentire l’inizio del cantiere e la città di Lucca dovesse perdere oltre 4 milioni di euro del finanziamento Pnrr, l’amministrazione sarà costretta a rivalersi su chi ha impedito la partenza del cantiere”.

La data di sgombero si avvicina.