Il fronte No Assi: “Pronti alla mobilitazione e al confronto con gli amministratori”

Proseguono le iniziative di comitati e associazioni contrarie alla realizzazione della tangenziale est
In tanti alla riunione che si è tenuta lo scorso 20 giugno nella sede Arci di Sant’Anna con il forum dei comitati ed associazioni della Piana contrarie alla realizzazione degli assi viari.
“Durante la riunione è stato ribadito come sia indispensabile impedire la realizzazione del progetto della tangenziale est di Lucca avallato, seppur con posizioni diverse, dalle istituzioni locali e nazionali – hanno detto gli organizzatori -. Un progetto che è in netto contrasto con l’esigenza di una mobilità adeguata ai tempi attuali, sostenibile, che sia in linea con la transizione ecologica e che guardi con favore alla conservazione del territorio verde ed alla salute dei cittadini della Piana. È stato anche evidenziato che, se sciaguratamente il progetto dovesse andare in porto, si creerebbero condizioni disastrose per l’ambiente, andando a spaccare letteralmente in due la Piana di Lucca attraverso una muraglia di catrame e cemento, con la distruzione del poco verde rimasto, con l’inquinamento delle falde acquifere , con l’aumento delle polveri sottili, con conseguenze del tutto inaccettabili sulla salute dei cittadini, già messa a dura prova dai continui sforamenti delle polveri sottili”.
“Secondo le associazioni e i comitati intervenuti al Forum, se effettivamente dobbiamo spendere 173 milioni di euro, sarebbe più opportuno destinare le risorse non ad un progetto viario appartenente, come logica e come progettazione, al secolo scorso. Un progetto che, peraltro, di tangenziale ha ormai ben poco, essendo stato ridotto ad una mera strada extraurbana senza alcuna efficacia in termini di fluidificazione del traffico – proseguono -. Piuttosto bisognerebbe destinare risorse ed energie per una mobilità alternativa in grado di risolvere (e non spostare) il traffico di passeggeri e merci che ogni giorni impegna la Piana. Di soluzioni alternative ce ne sono molte e sono state presentate nel dettaglio durante il convegno lo scorso 20 maggio, tra cui la necessità di puntare su una alternativa centrata sul sistema ferroviario. Ora serve solo la volontà politica di evolversi in questo senso, anziché continuare a guardare al futuro con un progetto che appartiene al passato. A stretto giro le associazioni si coordineranno per mettere in campo iniziative concrete, sia di mobilitazione che di confronto diretto con le amministrazioni locali”.