Pucciniano, il sarcasmo di Sardelli: “Dirigerò con le scarpe di due numeri più strette”

16 luglio 2023 | 10:27
Share0
Pucciniano, il sarcasmo di Sardelli: “Dirigerò con le scarpe di due numeri più strette”

Nel mirino del direttore d’orchestra e firma satirica livornese i ‘colleghi’ Venezi e Veronesi. Ironico anche l’ex sindaco Fazzi: “Da brevetto un tessuto che oscura le scenografie ma non la partitura”

“Èmulo dei due più grandi direttori d’orchestra che abbiamo in Italia, mi son deciso: aprirò l’opera con l’Inno a Roma – dato che ci siamo faremo anche Giovinezza col cembalo -, dirigendo bendato, e con le scarpe di due numeri più strette”.

Così il direttore d’orchestra livornese Federico Maria Sardelli, entra sarcasticamente nel dibattito di questi giorni attorno alle Celebrazioni Pucciniane. Nel mirino dell’artista, firma nota del Vernacoliere, le scelte adottate dai colleghi Beatrice Venezi e Alberto Veronesi per il via ai festeggiamenti legati alla figura del Maestro.

Nel primo caso a sollevare le polemiche è stata la decisione della direttrice d’orchestra di chiudere il concerto inaugurale con l’Inno a Roma, brano scritto per celebrare la vittoria nella Grande Guerra e poi fatto proprio dal fascismo prima e dall’Msi dopo, nel secondo, la scelta del presidente delle Comitato per le celebrazioni di dirigere bendato LaBohéme sessantottina ambientata nel Maggio Francese, per mostrare così il proprio disappunto sul riadattamento dell’opera da parte del regista Christophe Gayral, in apertura al festival Puccini di Torre del Lago.

Ironico anche l’ex sindaco di Lucca Pietro Fazzi, che parla di un “brevetto internazionale” per la prima di Bohème a Torre del Lago.

“Non è del colosso Usa Dupont né della Goretex il tessuto utilizzato dal maestro Alberto Veronesi per bendare gli occhi in occasione della prima della celebre opera di Giacomo Puccini che ha dato il via al Festival, bensí di una startup innovativa che avrebbe ancora in corso la procedura di omologazione di un brevetto dal sapore rivoluzionario – scrive Fazzi -. Infatti, coperti gli occhi con questo tessuto (ancora allo stato di sperimentazione) il direttore non vedeva le scenografie ma – è questo il risultato straordinario – leggeva agevolmente la partitura. Quindi, questo tessuto permetterebbe un oscuramento selettivo del campo visivo. Tutto è ancora top secret e non sono disponibili le prove di laboratorio ma, questi si, ci sono indizi da molti giudicati decisivi”.
“Gli spettatori più attenti avrebbero notato il maestro che sfogliava la partitura durante la rappresentazione. Sulla stessa linea, una nostra indagine ha individuato brevi spezzoni video che ritraggono il direttore proprio nell’atto di sfogliare – dice ancora Fazzi -. È, invece, tutta da approfondire l’ipotesi secondo la quale la benda innovativa, pur oscurando, come detto, la scenografia lasciasse visibili i cantanti sul palcoscenico. Coloro che la avanzano azzardano insinuerebbero, implicitamente, che gli ‘attacchi’ scanditi dai gesti della bacchetta rivolti ai cantanti ne sarebbero la conferma. È tutto infondata un’ultima ipotesi: utilizzato come bandana il tessuto avrebbe effetti sulla ricrescita dei capelli”.
Ma il binomio ‘Puccini e polemiche’ è destinato a far ancora parlare di sé. E l’occasione potrebbe essere proprio stasera (16 luglio) con il concerto gratuito sotto la direzione di Daniel Oren al Gran Teatro di Torre del Lago: uno degli eventi principali promossi dal Comitato per le celebrazioni pucciniane.