Un gruppo di cittadini: “Opere pubbliche, il Comune tenga conto della Brancoleria”

Alcuni abitanti della zona: “Con la variazione al piano triennale l’amministrazione dia seguito alle sue promesse”
“La variazione al piano triennale tenga conto delle esigenze del nostro territorio”. Lo chiede un gruppo di cittadini residenti in Brancoleria.
“Dopo le promesse attendiamo le risposte – spiegano -. Ci aspettiamo che la variazione al piano triennale delle opere pubbliche, che approderà in Consiglio comunale martedì sera (1 agosto, ndr), contenga interventi per la zona brancolina. La viabilità e le infrastrutture stradali, di realizzazione ormai datata e non adatte al traffico ed ai mezzi attuali, necessitano di ammodernamento e messa in sicurezza”.
“Citiamo, come esempi, la via di San Giusto, dove l’assessore ai lavori pubblici ha avuto modo di fare sopralluoghi riconoscendo necessità di interventi, come la via per piazza di Brancoli, ancor più pericolosa in punti completamenti sguarniti di zone di scambio, che costringono spesso a lunghi tratti di cieca retromarcia. Le previsioni di spesa per gli interventi sulla via Comunale di San Giusto sono probabilmente prossime al milione di euro, così come per gli interventi, altrettanto indifferibili, sulla via Comunale per Piazza. Da non sottovalutare poi la questione della riclassificazione della via della Croce, unica via di fuga in caso di lavori o inagibilità della via per Piazza di Brancoli, ma anche di tutte le vie effettivamente ad uso ed interesse pubblico della Brancoleria”.
“Sta alla politica decidere dove collocare le risorse – prosegue il gruppo di cittadini -: spesso si investe per opere pubbliche che nascono già vecchie, oppure che gli stessi quartieri osteggiano, cifre ben maggiori. La Brancoleria, che sta vivendo il fenomeno dello spopolamento, anche e soprattutto per carenza di servizi e, nella fattispecie, di servizi infrastrutturali, è un territorio che può trovare una nuova vita, anche con il turismo estero e le nuove forme di lavoro telematico. Gli interventi citati necessitano però di una programmazione unitaria e pluriennale, e non di estemporanei taglia e cuci che, non risolutori dei problemi atavici presenti, sarebbero sì poco utili”.