Italiani preoccupati dai furti nelle abitazioni, Cna Lucca: “Una casa su tre è ancora senza difese”

11 agosto 2023 | 11:27
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Italiani preoccupati dai furti nelle abitazioni, Cna Lucca: “Una casa su tre è ancora senza difese”

I consigli dell’associazione di categoria per mettersi al riparo

I furti nelle abitazioni sono il crimine che più preoccupa gli italiani. A ritenerlo una minaccia sul piano della sicurezza il 26,6% dei maggiorenni secondo Eurispes, addirittura il 43,1% secondo il Censis.

Solo una sensazione? Non tanto, vista la crescita dei furti (+17,3%) e delle rapine (+14,2%), due tipologie nelle quali rientrano anche i reati commessi nelle abitazioni, registrata da Eurispes tra il 2021 e il 2022.

“Una casa su tre è ancora senza difese – commenta Francesco Belluomini, presidente di Cna Lucca istallazione -. Le famiglie più avvedute hanno da tempo deciso di correre ai ripari contro questa minaccia, ma rimangono molte le abitazioni sprovviste totalmente di difese: più di una su tre. Inoltre, la criminalità è sempre più agguerrita. Alla vigilia delle ferie, con interi palazzi svuotati dai residenti, è tempo che pongano rimedio ai rischi anche quanti posseggono apparecchiature diventate obsolete che possono rendere le abitazioni più agevolmente ‘espugnabili’ rispetto al momento della messa in opera. Perché la criminalità segue passo passo, e talvolta precede, gli avanzamenti tecnologici”.

I sistemi basici di difesa, secondo la Cna, vanno dalle porte blindate alle inferriate. Per una porta blindata di ultima generazione, tutto incluso, si spende da 2700 a 6mila euro. Le inferriate hanno prezzi che variano sensibilmente a seconda della dimensione: una grata fissa in ferro di dimensione media non può costare meno di 600 euro. Visto il costo dei diversi tipi di difesa, la Cna istallazione impianti ha preparato un vero e proprio “decalogo” di suggerimenti.

“Rispetto ai sistemi di sicurezza del passato – spiega Belluomini – e ai fenomeni di criminalità di un tempo, oggi un buon sistema di allarme anti intrusione deve prevenire e intercettare il tentativo di intrusione e non limitarsi a segnalare l’avvenuta intrusione. Un buon impianto deve disporre di un sistema di rilevazione perimetrale unito a protezioni volumetriche interne. Se accoppiato agli impianti di sicurezza, un buon sistema di videosorveglianza (che consenta di monitorare in qualsiasi momento la situazione dell’edificio, registrandola) ci permette di constatare se ci sono falsi allarmi semplicemente attuando una video-verifica, evitando di disattivare inopportunamente l’impianto. Per un appartamento di medie dimensioni, nell’ordine dei 70 metri quadrati, il costo si aggira tra i 2500 e i 3mila euro per tecnologie di fascia medio alta. Un sistema costituito da quattro telecamere filari unito a un sistema di registrazione si aggira tra i 1500 e i 2mila euro in base alla tipologia e qualità di definizione delle telecamere. Entrambi i sistemi si evidenzia un aumento del 10% rispetto agli anni precedenti”.

“La legge di bilancio 2023 ha confermato la detrazione fiscale per l’installazione di sistemi di sicurezza – conclude il presidente di Cna Lucca Istallazione -. Acquistando un nuovo impianto di allarme o videosorveglianza, o sostituendo quello già esistente, sarà possibile usufruire della detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute. Il bonus sicurezza è disponibile fino a tutto il 2024. A usufruirne per intero sono soltanto le unità immobiliari residenziali; nel caso di uso promiscuo dell’edificio (abitazione e impresa) il vantaggio fiscale è ridotto del 50%. La detrazione può essere richiesta dai proprietari di abitazioni, di unità immobiliari e dai locatari che effettuano interventi di sicurezza nell’unità immobiliare per l’acquisto, l’installazione o la sostituzione di sistemi di sicurezza per la casa come, ad esempio, impianti di allarme, citofoni, saracinesche, porte blindate o sistemi antintrusione, entro un limite massimo di spesa di 96mila euro”.