Il sindaco: “Ex Manifattura, una vendita scellerata ma andremo al rogito”

Pardini risponde all’interrogazione di Alfarano sul destino della porzione alienata: “I proprietari? Non si sono fatti ancora conoscere”
La definisce una “vendita scellerata”, frutto di una decisione dell’amministrazione di centrosinistra che lo ha preceduto, ma conferma che l’operazione sarà portata a termine, salvo sorprese. Il sindaco Mario Pardini lo ribadisce, riferendosi alla porzione di ex Manifattura alienata all’asta nel 2021 per un milione e 502mila euro alla Good City Srl. L’occasione è stata stasera (19 settembre) a Palazzo Santini la risposta all’interrogazione che il consigliere comunale del Pd, Vincenzo Alfarano, aveva presentato al sindaco nel maggio scorso per conoscere il destino dell’immobile venduto alla società e soprattutto se l’amministrazione intende o meno procedere con il rogito, a fronte di diverse prese di posizione che negli ultimi mesi hanno invitato a tirare il freno e bloccare la vendita, pagando la penale. Tra questi – ha ricordato Alfarano – il consigliere delegato al piano operativo, Elvio Cecchini, e il gruppo consiliare della Lega, con il capogruppo Armando Pasquini che si era augurato un ripensamento sull’intera operazione.
“Questa amministrazione – ha detto Pardini – sta alle regole ed è per questo che procederemo con il rogito, se non ci saranno novità in senso contrario. Gli acquirenti? Non sappiamo ancora chi sono. Ho avuto modo di interloquire e confrontarmi con il legale rappresentante della società, ma al momento i futuri proprietari non sono ancora noti. Ci sono state al riguardo dell’operazione opinioni critiche? E’ vero: io stesso, già in campagna elettorale, avevo definito questa vendita come scellerata e continuo ad esserne convinto. Scellerata soprattutto perché è stata effettuata a pochi mesi dalle ultime elezioni comunali e soprattutto in una fase in cui in città si era aperto un grande dibattito sul futuro dell’ex Manifattura. Personalmente, resto tuttora molto critico nei confronti di questa operazione che porteremo comunque a conclusione. Il motivo del ritardo del rogito è dovuto al fatto che in quell’immobile c’è l’archivio della Soprintendenza, con la quale ho avuto numerosi contatti, sono stato anche a Roma al ministero per avere rassicurazioni. Mi è stato garantito che l’immobile sarà liberato ed allora si potrà procedere con il rogito”.
Rob. Sal.