Impianti sportivi, dopo lo stop alla concessione per San Cassiano una commissione valuterà le irregolarità delle altre strutture

25 settembre 2023 | 20:51
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Impianti sportivi, dopo lo stop alla concessione per San Cassiano una commissione valuterà le irregolarità delle altre strutture

Un organismo intercomunale al lavoro su otto campi del territorio. Pronta a ripartire l’attività a Sant’Anna e a Santa Maria a Colle grazie agli enti di promozione sportiva. Non mancano i dubbi dell’opposizione

Otto campi sportivi, oltre a quello di San Cassiano a Vico, che ospitano le scuole calcio del territorio o che sono in attesa di nuova concessione, sotto la lente degli uffici comunali dopo la delibera comunale di ricognizione e l’esposto presentato dal presidente del Real Academy, Claudio Polonia.

La macchina comunale, oltre alla revoca della concessione degli impianti sportivi ‘della discordia’, a causa di lavori effettuati senza le relative autorizzazioni e quindi da ritenere abusivi, si è messa in moto anche per altre realtà, anche sulla base della documentazione presentata dalla società Real Academy, e a breve dovrebbe essere presentata la relativa relazione. Anche in alcuni di questi casi, comunque, sarebbe emersa la presenza di opere quantomeno da sanare. Ma per queste realtà, per cui c’è da ricostruire anche un po’ di storia degli impianti.

Se ne è parlato oggi (25 settembre) nella commissione lavori pubblici presieduta da Marco Santi Guerrieri. I sopralluoghi sui sei campi sportivi ‘attenzionati’ si è conclusa lo scorso sabato (23 settembre) ora se ne attendono gli esiti. Ma qualcosa traspare dalle parole dell’assessore comunale allo sport di Fabio Barsanti.

“Come affermato nella delibera di ricognizione – dice l’assessore Barsanti – andiamo ad approfondire lo stato gestionale, lo stato dei luoghi, gli interventi effettuati e il rispetto della concessione. Essendo tutte situazioni ereditate su cui non si era mai messa mano abbiamo a necessità di stabilire chi quegli eventuali abusi li ha commessi, visto che le squadre che hanno in concessione gli impianti non hanno a volte niente a che vedere con chi ha creato queste situazione. Questo percorso, in questo caso, lo facciamo di concerto e con la collaborazione delle società sportive, collaborazione che non abbiamo mai trovato nella società di San Cassiano. Inoltre l’entità delle eventiali irregolarità non è minimamente paragonabile agli altri impianti”.

“Dalla delibera della verifica degli impianti sportivi comunali per un quadro conoscitivo della situazione, dunque – dice Barsanti – siamo arrivati alla situazione attuale in vista della manutenzione, rivalutazione e rifunzionalizzazione delle strutture. In questo senso è nato un gruppo di lavoro intersettoriale fra gli uffici sport, lavori pubblici, urbanistica, Suap, che ha individuato il gruppo di lavoro con il personale interno all’amministrazione comunale che ha effettuato dei sopralluoghi, dando precedenza agli impianti attenzionati dall’esposto. Questo gruppo di lavoro, che si chiama commissione di controllo degli impianti sportivicomunali, nato con delibera del segretario generale si è dato un metodo di lavoro: prima il sopralluogo, quindi una accurata documentazione dei manufatti ripescando tutta la documentazione dall’inizio del disegno e progettazione fino all’ultimo atto. La documentazione, al momento, è pronta per due delle strutture attenzionate”.

“Uno dei casi, per fare esempi concreti – dice l’assessore – fra quelli indicati nell’esposto del presidente Polonia, è perfettamente a norma. Sugli altri vedremo di cosa si tratta, se sarà possibile sanarli o meno. Gli elementi principali sotto accusa sono le tribune. Se non sono omologate o collaudate verranno interdette al pubblico. Faccio un altro esempio, quello dell’impianto di Montuolo: è in concessione ma il concessionario ha chiesto una sospensiva per una serie di abusi atavici e perché, essendo in golena, è sottoposto a ulteriori importanti vincoli per gli interventi. Quello, ad esempio, pur non rientrando nell’elenco dell’esposto di Polonia, è un impianto attenzionato, che stiamo cercando di restituire all’utilizzo almeno nella funzionalità sportiva”.

“Vogliamo rimettere a norma gli impianti – conclude Barsanti – e ripartire sul pulito. Su proposta degli enti di promozione sportiva, visto il breve tempo necesario per metterli in sicurezza, invece di andare a bando, abbiamo deciso di affidare temporaneamente gli impianti di via Matteotti a Sant’Anna (pronto a giorni, ndr) e di Santa Maria a Colle (ci vorrà un mesetto, ndr) agli enti di promozione sportiva che a loro volta ne permetteranno l’utilizzo ad altre società sportiva. Restano chiusi gli impianti di Montuolo, di cui abbiamo detto, e di Mutigliano, dove ancora non è stato fatto il sopralluogo tecnico, che metteremo a bando a giugno prossimo perché necessita di interventi maggiori”.

Gli impianti sportivi che il presidente Polonia aveva indicato come ‘irregolari’ per la presenza di strutture non a norma erano quelli dell’Aquila Sant’Anna in via del Tiro a Segno, quello del Sant’Alessio, l’Henderson in via Salicchi, il campo sportivo del Lucca Sette in piazzale Aldo Moro, il campo da calcio dello Sporting San Donato e quello di via delle Fontanelle a San Filippo

Nell’occasione, anche su spinta dei rappresentanti delle opposizioni, che hanno storto la bocca per la diversità di trattamento delle diverse società sportive (vigili urbani e sigilli da una parte, tavolo di confronto dall’altra) presenti in commissione, si è parlato anche del ‘caso Polonia’ e della Real Academy, cui è stata tolta la concessione degli impianti di San Cassiano a Vico, così come confermato anche dal Tar dopo il ricorso della società. Una vicenda che vivrà ulteriori sviluppi nei prossimi giorni.

Domani (26 settembre) è comunque in programma la conferenza stampa proprio del presidente Polonia a San Cassiano a Vico, cui è stata invitata anche l’amministrazione comunale. L’appuntamento è per le 18,30. Quindi, sempre in settimana, è pronto a dire la sua, forse con una conferenza stampa, lo stesso assessore Fabio Barsanti. Un’altra puntata della vicenda che ha rinfocolato la polemica per tutta l’estate.