Lucca ricorda il sacrificio di Norma Cossetto

5 ottobre 2023 | 10:33
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Lucca ricorda il sacrificio di Norma Cossetto
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Lucca ricorda il sacrificio di Norma Cossetto
Lucca ricorda il sacrificio di Norma Cossetto

Celebrazioni ieri (4 ottobre) in città per la giovane istriana seviziata e uccisa

Si è svolta ieri (4 ottobre) la manifestazione denominata Una rosa per Norma Cossetto, promossa in tutta Italia dal Comitato 10 Febbraio per onorare la memoria della giovane istriana, seviziata e uccisa nel 1943 dai partigiani comunisti jugoslavi e dai loro complici italiani.

L’evento, ha goduto del patrocinio gratuito del Comune di Lucca e si è svolto davanti alla targa posta sulla facciata del Real Collegio, che ricorda l’utilizzo del palazzo come Centro di raccolta profughi dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, dopo la seconda guerra mondiale.

Presenti il sindaco Mario Pardini, gli assessori Angela Mia Pisano e Fabio Barsanti, numerosi consiglieri comunali, rappresentanti dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, dell’associazione nazionale Bersaglieri, dell’associazione nazionale Reduci e Combattenti, della Federazione italiana volontari della Libertà, dell’associazione nazionale Autieri d’Italia e moltissimi cittadini.

“Quest’anno la manifestazione ha una grande importanza – dichiarano gli organizzatori del Comitato 10 Febbraio locale – in quanto ricorre l’80° anniversario del sacrificio di Norma Cossetto, la giovane studentessa istriana che nell’ottobre 1943 venne sequestrata, stuprata e gettata in una foiba dai partigiani comunisti jugoslavi e dai loro complici italiani. Dopo la deposizione di una rosa, abbiamo ricordato ai presenti la vita e l’eroica fine della giovane studentessa italiana e delle altre donne istriane, che in quella prima ondata di infoibamenti nell’autunno del ’43, subirono una sorte simile a Norma Cossetto. In chiusura, su nostro invito, è intervenuto anche Roberto Luis Picchiani, figlio di Alberto Picchiani, un ingegnere minerario operante nelle miniere di carbone dell’Arsa in Istria il quale fu tra i primi infoibati nel tragico ottobre del 1943. Una testimonianza preziosa ed un monito a non dimenticare”.