Dalla sostenibilità ambientale al salario minimo, entra nel vivo il convegno dei giuslavoristi

I lavori di stamani (6 ottobre) a Teatro del Giglio si sono aperti con il dialogo tra gli avvocati Bruno Caruso e Orsola Razzolini
Proseguono i lavori del Convegno nazionale di Agi – Avvocati giuslavoristi italiani – dal titolo Valore del lavoro. Diritti e sostenibilità, in corso a Lucca, al Teatro del Giglio, fino a domani (7 ottobre).
I lavori di stamani (6 ottobre) si sono aperti con il dialogo, moderato dal giornalista del Corriere della Sera Federico Fubini, tra Bruno Caruso, avvocato e professore ordinario di diritto del lavoro dell’università degli studi di Catania, e Orsola Razzolini, avvocata e professoressa associata di diritto del lavoro dell’università degli studi di Milano, sul tema Valore del lavoro e libertà economiche nell’impresa sostenibile: un necessario equilibrio tra socialità ed efficienza.
“La questione ambientale costringe il diritto del lavoro a diventare non solo più maturo e adulto, ma anche plurale nei suoi valori – ha detto Caruso introducendo il dialogo – la riforma ambientalista, inserita in Costituzione, ha un chiaro significato: non è più legittima costituzionalmente l’alleanza tra impresa e lavoro contro l’ambiente anche per fini nobili come la tutela dell’occupazione. La questione ambientale diventa gerarchicamente il principio primario, preminente sia rispetto all’aspetto economico sia alla tutela sociale. E allora il diritto del lavoro, dell’ambiente e societario devono iniziare a essere considerati come parti di un tutto costituito dal diritto della transizione ecologica”.
“Per capire l’evoluzione del diritto del lavoro dobbiamo capire anche l’evoluzione dell’impresa – ha proseguito Orsola Razzolini – anni fa era chiaro che l’impresa doveva massimizzare il profitto nel breve periodo: non si può chiedere all’imprenditore di perseguire fini di utilità sociale, casomai spetta allo Stato coordinare l’attività di impresa verso fini di interesse sociale. Cosa è cambiato oggi ci aiuta a capirlo la Francia, che in questa materia ha un ruolo pioneristico: nel 2017 ha fatto una legge che impone alle imprese a capo di gruppi trans-nazionali il dovere di vigilanza sul rispetto dei diritti umani e dell’ambiente lungo tutta la filiera globale. Una legge che sottende l’idea che lo Stato oggi, attraverso l’impresa, è in grado di svolgere una funzione indiretta di regolamentazione del mercato globale”.
Concluso il dialogo si è tenuta la presentazione del progetto Agi per i rifugiati, uno sportello permanente di consulenza giuslavoristica gratuita offerta alle rifugiate e ai rifugiati, affidata agli avvocati Sergio Cosentino e Daniela Palmieri. Nel corso della presentazione è stato proiettato un video dell’attivista afghana per i diritti delle donne Ibrahim Khel (il video è visibile sul canale YouTube di Agi).
La mattinata si è chiusa con la tavola rotonda moderata dalla giornalista de ilfattoquotidiano.it Chiara Brusini dal titolo Valore del lavoro e politiche retributive. Hanno partecipato: Eleonora Anselmi, vice presidente nazionale Giovani imprenditori confindustria; Paolo Baldazzi, dirigente responsabile del settore lavoro, Contrattazione e relazioni sindacali di Confcommercio; Tiziana Bocchi, segreteria confederale Uil; Andrea Borghesi, segretario Generale Nidil – Cgil; Giorgio Graziani, segretario confederale Cisl; Azzurra Morelli, vice presidente Confindustria Firenze; Carlo Romeo, chief Hr officer e membro del comitato Esg di Lucart.
Il salario minimo al centro del dibattito. Per Morelli “l’art. 36 della costituzione che sancisce che i lavoratori e le lavoratrici hanno diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto è soddisfatto dall’applicazione del contratto nazionale. Il tema non è tanto l’inserimento di nuove norme o principi ma far applicare gli strumenti che abbiamo”. Anche Anselmi ritiene che “il contratto collettivo tutela una serie di scenari che vanno al di là del trattamento economico minimo: tutela il trattamento economico complessivo, che è quello che i lavoratori dovrebbero pretendere, perché comprende anche tutto quello che di welfare l’azienda può e deve offrire”. Baldazzi entra nel merito della proposta sottolineando che”non ci spaventa una soglia minima oraria più o meno alta, ma non ci piace la filosofia che c’è dietro perché riteniamo che il nostro mestiere da contrattualisti lo sappiamo fare e l’intervento a gamba tesa del legislatore potrebbe annientare la contrattazione. Di soluzioni ne vedremmo altre, per esempio detassazione degli aumenti contrattuali e sostegno al welfare contrattuale con misure strutturali”.
Dello stesso parere Romeo: “Indebolire la contrattazione nazionale e territoriale è un elemento su cui andare a riflettere”. Per Bocchi “il salario minimo non è la soluzione al lavoro povero, ma abbiamo troppo spesso condizioni di contratti pirata. La proposta di legge finalmente mette al centro la contrattazione e parte dai minimi orari tabellari previsti dalla contrattazione, quindi non vediamo rischi di involuzione del sistema impresa”. “Non è la soluzione ma può essere una delle soluzioni – concorda Borghesi – da tempo non si ragionava attorno al salario. Abbiamo accumulato un po’ di ritardo, la dinamica contrattuale può spiegare solo una parte di questo ritardo, c’è anche l’assenza delle politiche industriali, dell’intervento della Stato sui settori strategici, una frammentazione dei cicli produttivi”. Graziani infine: “Non siamo contrari al salario minimo tout court, ma alla definizione di una cifra economica fissa come salario minimo legale. Siamo piuttosto per una norma che definisca il salario minimo contrattuale come trattamento economico complessivo. La legge sul salario minimo smonterebbe culturalmente e praticamente quello che è il castello contrattuale faticosamente costruito”.
Al termine della tavola rotonda, la presidente Agi Tatiana Biagioni ha dato la notizia del Nobel della pace assegnato all’attivista iraniana Narges Mohammadi, vicepresidente del Centro per i difensori dei diritti umani in Iran che da anni si batte contro la pena di morte e per i diritti delle donne. “Che questo premio sia foriero di un vero cambiamento”, ha commentato la presidente.
I lavori proseguono nel pomeriggio con i 4 workshop. A seguire il dialogo moderato dalla giornalista del Domani Giulia Merlo su Tutela dei diritti e valore della prevedibilità della decisione. Il punto di vista del giudice, dell’avvocato e dell’accademicocon Cinzia Gamba, prof.ssa associata di procedura civile al dipartimento di giurisprudenza dell’università di Pavia, Gianmarco Marinai, presidente della sezione civile del tribunale di Livorno, e l’avvocato giuslavorista Andrea Stanchi.
In chiusura il ricordo dell’avvocato Riccardo Del Punta e la presentazione della scuola di alta formazione Agi.