Tribune interdette negli impianti sportivi, verifiche sulla sicurezza. “Step necessario, l’obiettivo è adeguare tutte le strutture”

L’assessore Barsanti: “Siamo partiti dalle concessionarie che hanno una scuola calcio ma il provvedimento riguarderà tutti, non c’è alcun intento punitivo. Da 30 anni nessuna amministrazione ha dato la giusta attenzione al settore. Noi vogliamo arrivare a sostenere il rilancio dei campi”
L’obiettivo è la messa in sicurezza di tutti gli impianti sportivi, a cominciare da quelle società concessionarie che hanno una scuola calcio. Per farlo, le verifiche avviate dal Comune, con una delibera varata dalla giunta il 23 giugno scorso, vanno avanti senza lasciare nulla al caso: gli uffici stanno perfino scartabellando i progetti dal 1970 a oggi. “Da almeno trenta anni, nessuna amministrazione comunale aveva dedicato finora la dovuta attenzione agli impianti sportivi – afferma l’assessore allo sport, Fabio Barsanti -: noi lo stiamo facendo, ma è come se stessimo partendo da zero. L’idea di base è quella di procedere, attraverso il reperimento delle risorse necessarie, come sta avvenendo per l’impianto di Santa Maria del Giudice, la cui riqualificazione è possibile con fondi Pnrr, alla riqualificazione ma soprattutto alla messa in sicurezza e all’adeguamento normativo di tutte le strutture di proprietà comunale”. Per questo, chiosa ancora Barsanti, l’interdizione delle tribune di alcuni impianti, comunicata nelle ultime ore via Pec ad alcune società concessionarie, è “un doveroso step” di questo percorso ormai avviato.
“Non c’è alcun intento punitivo nell’iniziativa assunta dagli uffici – chiarisce l’assessore Barsanti -: si è dovuto procedere con questo provvedimento per compiere le necessarie verifiche sulle strutture delle tribune, cominciando da quelle società che hanno scuole calcio, dove il numero di pubblico al campo è generalmente più ampio ma simili provvedimenti saranno assunti, una volta compiuti gli accertamenti per i primi impianti, anche nei confronti delle altre realtà del territorio. Il vero problema, e ciò è dovuto ad una situazione che abbiamo ereditato, è che il Comune non sa quali tribune siano a norma e quali no. Il concetto di pubblico spettacolo, che si richiama nel provvedimento e nelle concessioni, chiama in causa, infatti, questioni di sicurezza per gli spettatori che necessitano dei dovuti approfondimenti. Non è detto che all’esito degli accertamenti, tutte le tribune risultino non conformi: noi abbiamo intanto dovuto fare questo provvedimento per consentire le verifiche necessarie. Gli uffici stanno lavorando sodo e stanno andando a ritroso di 30 anni: entro un mese avremo un quadro preciso per le prime strutture prese in esame, poi procederemo con tutte le altre”.
Nel frattempo, le società che hanno ricevuto la Pec dovranno vigilare che le tribune non siano occupate dal pubblico ma ciò non significa che spettatori non possano assistere, stando in piedi, ai margini del campo. Fino a 99 persone, infatti, possono assistere alle gare e alle competizioni senza che sia configurata la situazione del pubblico spettacolo. Ma questo figura già in tutte le concessioni stipulate dalle società sportive; concessioni che prevedono l’utilizzo dell’impianto “senza la presenza del pubblico”.
Le verifiche avviate dal Comune mirano, in prospettiva, a risolvere anche questa situazione: “Con il regolamento approvato nel 2015 dalla precedente amministrazione – osserva Barsanti -, si prevedevano a carico delle società migliorie agli impianti che allo stato dei fatti non sono sostenibili per le piccole realtà locali. Vogliamo arrivare a cambiare anche questo stato di cose, una volta che avremo un quadro preciso e dettagliato di tutta l’intera situazione”. L’idea, a lunga scadenza, è quella di sostenere con risorse trovate dal Comune riqualificazioni mirate e a step, da eseguire annualmente e gradualmente, come sta accadendo attualmente per gli impianti di Sant’Anna e Santa Maria del Giudice.