L’Accademia della cucina italiana celebra 70 anni alla Buca di Sant’Antonio
Alla conviviale hanno partecipato anche sindaci e amministratori
Al ristorante La Buca di Sant’Antonio, giovedì scorso (19 ottobre), si è tenuta la cena ecumenica 2023 con la quale la delegazione di Lucca ha celebrato la ricorrenza del settantesimo anniversario della costituzione dell’Accademia della cucina italiana, istituzione culturale della Repubblica italiana, fondata il 29 luglio 1953 da Orio Vergani, con lo scopo di tutelare e valorizzare le tradizioni della cucina dei paesi d’Italia, di cui promuove e favorisce il miglioramento in Italia ed all’estero.
L’Accademia, oggi, persegue i suoi scopi attraverso più di 300 delegazioni territoriali (di cui 80 all’estero) che contano oltre 7.500 associati.
La conviviale, partecipata da numerosi accademici e dalle consorti, ha visto la presenza anche dei sindaci dei Comuni compresi nell’ambito territoriale di competenza della delegazione di Lucca, vale a dire del Comune di Lucca nella persona del sindaco Mario Pardini, di Capannori nella persona del sindaco Luca Menesini, di Pescaglia nella persona del sindaco Andrea Bonfanti, di Porcari nella persona dell’assessore Simone Giannini e di Altopascio nella persona dell’assessore Adamo La Vigna.
Dopo i saluti ed i ringraziamenti agli intervenuti, la delegata Daniela Clerici ha esordito sottolineando che un anniversario così importante e significativo non poteva che ripartire dalla storia di questa associazione.
Era, infatti, l’estate del 1953 quando un prestigioso gruppo di intellettuali, tra i quali Arnoldo Mondadori, Dino Buzzati, Giò Ponti, gli industriali Edoardo Visconti di Modrone e Ernesto Donà delle Rose, i giornalisti Massimo Alberini e Vincenzo Buonassisi. furono convocati al ristorante dell’Hotel Diana a Milano, da Orio Vergani. Quando la cena terminò, era nato ufficialmente un sodalizio di lunga e fortunata durata, l’Accademia appunto, in difesa della tavola tradizionale italiana, per promuovere e diffondere le storiche ricette regionali e per censire per la prima volta ristoranti e trattorie del Bel Paese. Insomma, la prima guida gastronomica d’Italia. Clerici ha inoltre ricordato la recentissima candidatura della cucina italiana a patrimonio Unesco, presentata ufficialmente a Pompei dai ministri Sangiuliano e Lollobrigida.
Nel concludere la sua introduzione, la delegata ha infine sottolineato che il ruolo dell’Accademia italiana della cucina nell’attuale contesto storico-culturale, caratterizzato da una maggiore consapevolezza della esigenza della tutela della salute del consumatore e dell’ambiente, sarà sempre più rivolto alla ricerca di basi agroalimentari stagionali da agricoltura biologica o sostenibile e alla valorizzazione del territorio di origine.
Ha preso, quindi, la parola l’accademico Francesco Andreini per illustrare il tema della cena ecumenica Il riso, il mais e gli altri cereali (grano, farro, orzo, avena, segale) nella cucina della tradizione regionale e per richiamare alcune produzioni caratteristiche del nostro territorio, in particolare il farro e il mais formenton ottofile, tipiche colture della Garfagnana.
Nel corso della serata la delegata ha proceduto inoltre alla consegna di riconoscimenti agli accademici Marco Cattani, Alessandro Caturegli e Gianni Mercatali, per la loro venticinquennale appartenenza al sodalizio.
A conclusione la delegata ha consegnato al titolare della Buca, Giuliano Pacini, il gagliardetto dell’Accademia, accompagnandolo con il ringraziamento da estendere ai figli e a tutti i collaboratori per la qualità della cena, composta da classici piatti come il risotto giallo alla milanese, la minestra di farro, il cinghiale in umido con polenta di formenton, e una deliziosa torta di orzo. I partecipanti hanno sottolineato con un prolungato applauso il loro gradimento per la bella serata.