Mente e cervello, il binomio al centro della conferenza Unidel

23 ottobre 2023 | 20:25
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Mente e cervello, il binomio al centro della conferenza Unidel

Il professore di Imt Davide Coraci svelerà il legame

Mente e cervello sono la stessa cosa? E’ il tema della conferenza che il professor Davide Coraci della Imt di Lucca terrà domani (24 ottobre) alle 16 in sala Tobino del palazzo ducale programmata dall’Unidel.

L’essere umano si è impegnato da tempo in campo filosofico, psicologico, cognitivo per comprendere come funzioni la nostra mente: oggi se ne occupano le neuroscienze con nuove teorie per individuare risposte sul funzionamento del nostro cervello. La prima domanda cui si cerca di dare una risposta è: mente e cervello sono la stessa cosa? Inoltre: basta studiare il cervello per capire come funzionale la mente?

L’intervento cercherà di esplorare il rapporto tra mente e cervello, che ancora oggi rimangono aperte alla frontiera delle scienze cognitive.

Saranno analizzati ed evidenziati le potenzialità e i limiti dei nuovi metodi neuroscientifici, cercando di spiegare se questi possono chiarire i problemi filosofici fondamentali.

Nel corso dell’anno di attività ci saranno altre 9 conferenze sempre tenute da docenti di Imt per trattare e presentare gli studi e le scoperte in campo neuroscientifico.

“Apple e Samsung stanno lavorando su come collegare gli apparecchi alle attività cerebrali, e c’è già chi scommette su un futuro prossimo in cui tastiere e touch screen saranno progressivamente sostituiti da meccanismi messi in funzione dal cervello – spiegano dall’Unidel -. Più in generale, queste mappe del cervello potrebbero fungere da interfaccia dei computer. Non c’è da sorprendere che tutto ciò possa generare sconcerto e preoccupazione. Al di là della invasione della privacy che ciò comporterebbe, qualcosa del genere metterebbe a repentaglio quella che potremmo definire libertà cognitiva. E, così facendo, cancellerebbe quel libero arbitrio che ci consente di considerarci protagonisti delle nostre scelte più significative. Cosa che, comprensibilmente, genera enormi interrogativi etici e questioni giuridiche”.