Studenti come trottole al Passaglia: “L’ascensore si rompe e non possiamo andare in classe”

La rabbia di alcuni alunni: “E’ un problema che si ripete regolarmente e che impedisce ai ragazzi con disabilità di raggiungere i piani alti della scuola”
Studenti come trottole al liceo artistico Passaglia. A causare i ripetuti spostamenti degli alunni tra le aule – e tra le sedi – con conseguenti ricadute sulla didattica, sarebbe un problema strutturale.
L’ascensore del cortile interno dell’immobile di piazza Napoleone, infatti, spesso risulterebbe guasto. Un malfunzionamento che, oltre a creare disagi diffusi, impedirebbe agli studenti con disabilità di raggiungere la propria classe ai piani più alti, e al quale la scuola deve far fronte “trasferendo” ragazzi e ragazze in aule accessibili. A denunciarlo sono gli stessi giovani che frequentano l’istituto, e che questa mattina (30 ottobre) per l’ennesima volta si sono trovati a dover cambiare sede, rinunciando ai propri materiali – come i computer dove sono soliti lavorare -, e di conseguenza al regolare svolgimento delle lezioni.
“Da quando è iniziata la scuola sarà già l’ottava volta che ci troviamo in questa situazione – fanno sapere alcuni studenti -. L’istituto chiama i tecnici, che arrivano, apparentemente sistemano il guasto, ma poi il problema si ripresenta regolarmente, soprattutto quando piove. Quando l’ascensore è rotto, le classi come la nostra con ragazzi con disabilità, si ritrovano a fare il giro delle aule libere al piano terra: quando non ci sono, dobbiamo cambiare sede. Come stamani, per esempio, che non abbiamo potuto fare lezione, perché traferiti in un altro edificio dove non abbiamo i nostri materiali di lavoro. La scuola fa quello che può, ma noi non possiamo tutte le settimane essere dei flipper in giro per il liceo. Il problema deve essere risolto una volta per tutte”.
Oltre a essere un limite per la didattica, l’ascensore non funzionante può anche essere un ostacolo per la sicurezza.
“Una ragazza la scorsa settimana si è sentita male e oltre al fatto che era troppo debole per scendere le scale – raccontano ancora -, gli operatori della Croce Verde, arrivati con tanto di borsa medica e materiali per aiutarla, hanno dovuto salire di corsa tre piani perché, di nuovo, l’ascensore non andava”.