Patrocinio di Israele, anche i Cobas scuola al presidio di protesta

1 novembre 2023 | 20:04
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Patrocinio di Israele, anche i Cobas scuola al presidio di protesta

Il sindacato sarà presente in piazza Ricasoli

Anche i Cobas scuola della provincia di Lucca aderiscono al presidio in programma venerdì (3 novembre) alle 16 in piazza Ricasoli a Lucca per manifestare contro il patrocinio dell’ambasciata di Israele a Lucca Comics and Games.

“Zerocalcare, Fumettibrutti, Stefano Disegni, Amnesty International, Cgil: si allunga di continuo l’ elenco di coloro che hanno deciso di disertare Lucca Comics per protestare contro il patrocinio dell’ambasciata d’Israele – si legge in una nota dei Cobas -. E’ vero che il patrocinio è stato concordato ben prima dell’orribile azione di Hamas del 7 ottobre (1400 israeliani uccisi e circa 250 ostaggi deportati) e del massacro dei palestinesi di Gaza. Ma la politica di apartheid, di colonizzazione ed erosione di territori, di discriminazioni nei confronti degli stessi arabi israeliani è cominciata ben prima del 7 ottobre: basti pensare che solo nel 2023 prima del 7 ottobre in Cisgiordania si sono registrati 147 morti per mano dell’esercito o dei coloni israeliani. Quindi, quel patrocinio si rivela una scelta politico culturale che avalla la politica del governo israeliano. Ma oggi stride ancora di più di fronte agli 8.362 morti civili, di cui 3542 bambini, tra i palestinesi di Gaza. Si tratta di diritto alla difesa o di vendetta, come ha detto esplicitamente un esponente del governo israeliano? Se si seguisse la triste logica del confronto statistico tra i morti si potrebbe forse anche parlare di rappresaglia”.

“Fermare la catastrofe umanitaria e il massacro è la premessa indispensabile – sostengono i Cobas – per offrire una chance di pace a palestinesi e israeliani nell’ambito di uno Stato multietnico, multiculturale, laico e che garantisca a tutti il rispetto del principio di uguaglianza e la libertà religiosa. In fondo non è a questo che fa pensare lo stesso Asaf Hanuka che, insieme al fratello, comunque non verrà a Lucca quando nel presentare Arab jew scrive: ‘la mia famiglia – riportano i Cobas – proviene dal Kurdistan e dall’ Iraq. Erano ebrei ma profondamente radicati nella cultura araba. Parlavano arabo, assomigliavano agli arabi e apprezzavano la cucina araba. Tuttavia, l’influenza del movimento sionista, di origine europea, li ha spinti a fare una scelta: identificarsi come ebrei o arabi, anche se erano entrambi le cose”.