Sgombero del Carmine, il Comune: “Dalle attività proposte insostenibili, abbiamo fatto di tutto”

6 novembre 2023 | 15:15
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Sgombero del Carmine, il Comune: “Dalle attività proposte insostenibili, abbiamo fatto di tutto”

Gli assessori Nicola Buchignani e Paola Granucci ripercorrono le tappe della vicenda che ha portato oggi a mettere i sigilli al bar e alla macelleria: “Da parte nostra non è mai mancato il dialogo”

“Dalle attività solo proposte economicamente insostenibili per il Comune. Non si poteva fare di più”.

Mentre è in corso lo sgombero dei locali degli ultimi due – dei cinque – esercizi commerciali rimasti all’interno del Mercato del Carmine, a palazzo Orsetti si ripercorrono le tappe della travagliata vicenda che ha portato oggi (6 novembre) all’esecuzione dell’ordinanza – datata 10 marzo 2023 – per liberare i fondi ancora occupati. Tappa questa necessaria per non perdere il finanziamento Pnrr da 4 milioni di euro per la riqualificazione dell’intera struttura. Un viaggio fatto di incontri e interlocuzioni, tra amministrazione, concessionario – ovvero la società 4223 srl – e gestori dei locali interessati dall’area cantiere, affiancato da un iter legale tutt’ora in corso che, nel caso del Bar del Sole e della macelleria Simonetti, avrebbe interrotto la possibilità di trovare un accordo condiviso.

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“Il Comune ha un interesse pubblico notevole nel rispettare i tempi, ovvero il 30 per cento dei lavori compiuti entro settembre 2024, per non perdere i fondi del Pnrr e ha tutte le intenzioni di portare avanti il cantiere per restituire alla città una struttura a norma e riqualificata – ha detto l’assessore ai lavori pubblici Nicola Buchignani -. Oggi al Mercato del Carmine ci sono due attività che dal 2012 occupano abusivamente uno spazio, e che da marzo, ovvero dalla data dell’ordinanza, hanno smesso anche di pagare il canone, già agevolato nonostante la concessione scaduta da più di dieci anni. A tutti gli esercizi commerciali abbiamo fatto proposte, tre hanno accettato, due no. E oggi non possiamo far altro che dare seguito all’ordinanza. Abbiamo cercato di agevolare questo passaggio, che sappiamo doloroso, facendo installare dei tendoni a copertura delle aree di cantiere per non rovinare i tavolini e i materiali delle attività ancora presenti, aspettando che finissero i Comics per avviare le procedure di sgombero. Non si può dire che sia stata una sorpresa”.

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Smentita dunque, da parte del Comune, la presunta mancanza di dialogo, che secondo Ernesto Caiazzo, titolare del Bar del Sole assieme a Monica Marcone avrebbe portato l’amministrazione a non voler trovare una soluzione condivisa.

“È da dicembre 2022 – prosegue Buchignani – che abbiamo avviato un percorso condiviso anche con la 4223 per trovare una soluzione. Da quello che sappiamo, anche al bar e alla macelleria, come alle altre attività, la società concessionaria del Carmine ha fatto almeno due proposte, entrambe valide, che però non sono state accettate. Anche il Comune, prima dell’estate, aveva proposto ai titolari del Bar del Sole la gestione del bar del teatro del Giglio. Ma anche questa ipotesi non è stata accettata. Probabilmente se a oggi non siamo riusciti a trovare altra soluzione è perché da parte delle attività sono arrivate proposte economicamente insostenibili per il Comune. Noi faremo tutto quello che dobbiamo fare nell’interesse dell’intera città, ma non possiamo infrangere le regole per tutelare gli interessi di due famiglie, che per altro dal 2012 sono lì senza averne titolo e pagano un canone irrisorio. Queste persone dovrebbero rivolgersi a chi c’era prima, alla precedente amministrazione che non ha fatto niente per regolarizzarle. Noi abbiamo solo attuato norme di buonsenso”.

“Non è una situazione piacevole per nessuno – ha detto l’assessora alle attività commerciali Paola Granucci -, ma non era né possibile né corretto nei confronti di tutte le altre attività del territorio sostenere una spesa economicamente così alta, non giustificata, per liberare quei locali che oggi risultano occupati abusivamente, essendo scadute le concessioni del Carmine. Concessioni che avevamo comunque proposto di ‘convertire’ in licenze così da poter dare a questi esercizi commerciali la possibilità di continuare a lavorare in centro storico. La nostra priorità è infatti stata quella di mantenere un contatto con tutte le attività, almeno fino a che, due di queste, non hanno scelto di parlare solo attraverso i propri legali. Abbiamo cercato con tutti i mezzi di far sì che lo sgombero avvenisse in modo pacifico, ma non potevamo accettare proposte inimmaginabili per un ente pubblico”.