“Edifici fatiscenti, bagni guasti e lezioni per terra”: le foto del Passaglia arrivano sul tavolo della Provincia

17 novembre 2023 | 12:37
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“Edifici fatiscenti, bagni guasti e lezioni per terra”: le foto del Passaglia arrivano sul tavolo della Provincia

I rappresentati di istituto inviano un report all’ente di palazzo Ducale: “Le condizioni di molti immobili non garantiscono la sicurezza e la vivibilità minima che ognuno dovrebbe trovare a scuola”

Mancanza di spazi che costringe gli studenti a fare lezione seduti a terra, scarsa manutenzione degli edifici che si riversa nell’inagibilità dei servizi igienici, indici di potabilità poco rassicuranti dell’acqua e temperature basse nelle aule. Sono questi solo alcuni dei problemi che emergono dalle sedi di via Fillungo, piazza Napoleone, Sant’Agostino e la succursale del Cantiere del liceo artistico Passaglia. Criticità immortalate negli scatti degli studenti che hanno deciso di inviare un lungo e dettagliato report fotografico alla Provincia e all’Ufficio scolastico territoriale per sollecitare, ancora una volta, un intervento da parte delle istituzioni competenti.

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Il documento, protocollato questa mattina (17 novembre) dall’ente di palazzo Ducale – stesso giorno in cui i giovani sono scesi in piazza anche a Lucca per chiedere una “scuola migliore” – mostra infatti bagni guasti, infiltrazioni d’acqua dal soffitto e crepe nei muri. A firmarlo sono stati i neoeletti rappresentanti di istituto Marta Marchio, Elias Norcia, Denis Vita e Caterina Rea, che hanno così voluto richiamare l’attenzione su ciò che denunciano da tempo, in ultimo lo scorso 30 ottobre, con “l’ennesimo guasto” all’ascensore della sede di piazza Napoleone.

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“Negli ultimi due anni l’aumento delle iscrizioni al nostro istituto ha aggravato la rilevanza dei problemi strutturali già esistenti, per i quali non sono stati presi fino ad oggi provvedimenti adatti – si legge nel report -. La densità degli studenti tra le mura scolastiche sta interferendo sensibilmente sia con la qualità della didattica sia con quella della vita scolastica, in primo luogo a causa della mancanza di spazi. Gli studenti fanno lezione in aule fuori norma, strette, dove le misure di sicurezza in caso di incendio o terremoto non possono essere applicate correttamente. Diverse classi svolgono le lezioni di italiano e storia sedendosi sul pavimento, tenendo il libro sulle gambe, mentre in altri casi gli alunni devono dipingere su fogli da 100 per 70 centimetri utilizzando i banchi monoposto della pandemia. Dal momento in cui gli ambienti sono insufficienti anche solo per svolgere le regolari attività didattiche, non è assolutamente disponibile un
luogo in cui gli alunni possano sostare nei casi di infortunio, attacco di panico, o altre situazioni di disagio. L’anno scorso, un alunno infortunato, data l’emergenza, è stato medicato da un professore di sostegno in un corridoio inutilizzato dell’edificio, per cui sporco e non in sicurezza. Questo è solo uno degli esempi che dimostrano l’inadeguatezza della attuale sistemazione, e che sottolineano la necessità di
maggiori aree messe a disposizione del liceo artistico musicale”.

Un “sovraffollamento” che incide anche sulla manutenzione degli edifici. “Le perdite e le infiltrazioni di acqua, l’intonaco che si sgretola e cade dalle pareti e dal soffitto, le finestre che non si chiudono e lasciano entrare la pioggia nelle aule, sono tutti risultati della scarsa manutenzione praticata negli anni – si legge ancora nel report -. In particolare, nel periodo più recente, l’inaccessibilità e il malfunzionamento di molti bagni stanno diventando un problema significativo. Nella sede di piazza Napoleone, con più di 400 alunni di cui la maggior parte alunne, per quanto riguarda i bagni femminili, di cinque gabinetti ne sono accessibili solo due (su piani diversi), e uno non dispone del lavandino. Nella sede di via Fillungo, ci sono attualmente 3 gabinetti femminili accessibili, su 6. Stessa situazione in quelli maschili. I continui guasti, che perdurano mesi prima di essere riparati, non permettono alla scuola di soddisfare le esigenze minime di alunni, docenti e personale Ata. Si formano file di fronte ai bagni, per cui i dieci minuti di ricreazione non sono più sufficienti, e vengono persi momenti di lezione molto più lunghi del dovuto. Inoltre accade regolarmente che l’ascensore nella sede di piazza Napoleone non funzioni. Questo porta diverse classi a spostarsi alla ricerca di aule libere (che, come detto prima, rasenta l’impossibile), per permettere ai
propri compagni con disabilità di fare lezione. Tali spostamenti ostacolano o impediscono le attività didattiche che richiedono materiali specifici. In altri casi, diventa un intralcio per la sicurezza: qualche settimana fa, quando una ragazza nei piani più in alto si è sentita male, gli operatori della Croce Verde hanno dovuto salire di corsa 6 rampe di scale. Se la situazione fosse stata più grave, non sappiamo a cosa avrebbe potuto portare tale rallentamento”.

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Poi c’è la questione della potabilità dell’acqua all’interno degli edifici. “Recentemente, sono state svolte privatamente delle analisi dell’acqua che viene erogata dai rubinetti della sede di via Fillungo, e si sono sollevate alcune preoccupazioni sulla qualità di essa – scrivono ancora -. Non essendo le analisi pubbliche o ufficiali, gli alunni non sanno come muoversi a riguardo, ma riteniamo che la sicurezza sull’acqua che viene bevuta in un edificio scolastico sia il minimo indispensabile per rispettare i diritti degli alunni. In merito, crediamo opportuno che vengano periodicamente effettuate le analisi dell’acqua (seguendo la direttiva Ue 2020/2184) e che i risultati siano comunicati agli studenti. In seguito, se necessario, chiediamo che vengano presi i relativi provvedimenti”.

“Vorremmo portare infine l’attenzione su un tema già discusso e riconosciuto negli anni precedenti, ma ancora irrisolto. Nell’ultimo periodo, le temperature ai piani terra delle sedi sono rimaste tra i 12 gradi e i 15 gradi (simili alle temperature esterne), il che si trova già al di sotto del limite previsto dal dlgs 81/08 (temperatura minima 18 gradi/- 1 gradi) – spiegano ancora -. Date le temperature raggiunte gli anni scorsi (in particolare nella sede di Sant’Agostino), prevediamo che queste continueranno ad abbassarsi, e chiediamo perciò la presa di misure adatte al più presto”.

“In conclusione, noi studenti del liceo artistico musicale A. Passaglia riteniamo che le attuali condizioni di molte aree degli immobili  scolastici non garantiscano la sicurezza e la vivibilità minima che ognuno dovrebbe trovare a scuola. In un luogo di formazione come il liceo, non si possono avere dubbi sull’acqua che si beve; non si può studiare italiano seduti per terra; non si può essere medicati nel sottoscala e non si può non fare lezione perché l’ascensore non funziona – concludono -. In quanto studenti abbiamo il diritto di convivere con docenti e personale Ata in un luogo che tuteli le esigenze umane di base. Perciò, vi chiediamo di fare le giuste considerazioni su ciò che avete letto, e di prendere al più presto dei provvedimenti nell’interesse del corpo studentesco, docente e personale Ata”.