Imt Lucca vuole crescere ancora, appello del rettore alla città e alle istituzioni

18 novembre 2023 | 12:16
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De Nicola all’inaugurazione del nuovo anno accademico: “Il supporto di tutti è necessario perché non vogliamo che l’attrattività della scuola si arresti per carenza di uffici e laboratori”

Imt Lucca è cresciuta e vuole continuare ad espandersi. È per questo che il rettore ha lanciato un appello alla città e alle sue istituzioni nel corso della cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico che si è svolta stamani (18 novembre) nella chiesa di San Francesco: “Chiediamo – ha detto Rocco De Nicola – il supporto della città, affinché l’espansione della scuola, con la sua sempre maggiore attrattività verso nuovi studenti, i crescenti risultati nella ricerca e il maggiore, costante impegno verso la cittadinanza, non debba fermarsi per la carenza di uffici e laboratori”.

Ad aprire la cerimonia i saluti istituzionali del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Marcello Bertocchini, quelli del presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini, del sindaco del Comune di Lucca, Mario Pardini e dell’assessora regionale all’istruzione Alessandra Nardini. Fra gli ospiti, anche il senatore Marcello Pera, ringraziato dal sindaco di Lucca in quanto “artefice della nascita dell’Imt”.

“Per la comunità lucchese questo è un momento emozionante – afferma Bertocchini – Un’occasione per fare il punto sulla crescita della scuola Imt e sui suoi sviluppi nella rete di relazioni nazionali e internazionali, e sui suoi numerosi progetti in essere. Testimonio con soddisfazione quanto realizzato insieme in questo anno, risultato di una collaborazione e un confronto costante e continuo su obiettivi comuni. Questa cerimonia rappresenta anche un momento di riflessione su tematiche attuali – prosegue il presidente della Fondazione – Quello in corso è un anno complesso rispetto all’argomento della sanità pubblica e privata, che verrà trattato nella lectio magistralis da Elena Bottinelli dal titolo Il rapporto fra sanità pubblica e privata. Le sfide sociali e digitali: la Fondazione ha favorito l’intreccio fra ricerca e tecnologia, un impegno che esemplifica la possibilità della ricerca in questa fase storica, in cui tante questioni fra cui il cambiamento climatico, non possono fare a meno della scienza. Imt, con i suoi ricercatori, ha dimostrato di crederci e di essere capace di raccogliere tali sfide. Spero – conclude – in un consolidamento e incremento di questo percorso attento ai risultati applicativi della ricerca, nella consapevolezza che solo attraverso la collaborazione fra scuole e soggetti finanziatori si possano raggiungere interessi collettivi primari”.

“Imt – si associa Menesini – è una scuola di eccellenza, cresciuta e affermatasi in questi anni a livello locale, nazionale e internazionale. Il suo radicamento sul territorio arricchisce le imprese e le istituzioni pubbliche, raccogliendo la sfida della competitività. Imt per la Lucchesia è una finestra sul mondo e nel mondo, una realtà che ha promosso un lavoro di rigenerazione urbana nella parte Est della città. Tutto questo – sottolinea il presidente della Provincia – è il risultato di lungimiranza e visione: lungimiranza che oggi ci deve far accogliere le nuove sfide del presente e futuro: viviamo un contesto complesso, attraversato da crisi sanitarie, climatiche, geopolitiche, povertà, e tanti altri fenomeni preoccupanti. La scienza e la ricerca rappresentano un faro per la politica, capace di indicare la strada da seguire e proporre soluzioni alla complessità che viviamo: in questa direzione, Imt può dare un grande contributo”.

Un contributo anche nella sanità: “Importante è il ruolo della transizione digitale. In particolare rispetto al sistema sanitario – prosegue – il digitale rappresenta un elemento di lotta alle disuguaglianze, soprattutto in un contesto come il nostro, attraversato da divari territoriali. Il ruolo della tecnologia può essere significativo, una grande sfida per portare la qualità dei servizi ovunque e raggiungere le periferie, realizzando un nuovo modello di sviluppo”.

“Avere l’Imt sul nostro territorio è un privilegio – afferma il sindaco di Lucca Pardini – ringrazio tutte le istituzioni che hanno fortemente voluto questa presenza. La creazione della scuola avvenne grazie alla convergenza della maggior parte della città che ha creduto nel progetto, oggi giunto al suo 18esimo anno. Fra i tanti, ringrazio in particolare l’onorevole Marcello Pera, qui presente, che è stato l’artefice della nascita dell’Imt. L’Imt – conclude il sindaco – ha portato un oggettivo benessere alla città, a partire dalla rigenerazione della sua parte Est. Lucca è legata a Imt, e l’Imt a Lucca: questo è e sarà indelebile”.

“In questi anni sono state tante le collaborazioni fra la scuola Imt e la Regione Toscana, a partire dai settori della transizione digitale e dell’innovazione tecnologica – spiega l’assessora regionale all’istruzione, Alessandra Nardini, in rappresentanza del presidente Giani -. Viviamo un periodo di cambiamenti che dobbiamo accompagnare, per trasformarli in opportunità: il contributo della ricerca è quindi prezioso e insostituibile, in collaborazione con il mondo economico, produttivo e imprenditoriale”.

“Grazie al suo esempio virtuoso anche in tema di accoglienza, l’Imt – continua l’assessora –  può giocare un ruolo fondamentale per promuovere principi e valori del territorio e della Regione. Questa mattina si alza la voce sulla necessità che l’Europa giochi un ruolo nei conflitti che insanguinano il mondo. Il mondo del sapere può dare il suo contributo nella lotta alle disuguaglianze”.

Contributo anche rispetto alla “transizione tecnologica, campo in cui il ruolo dell’università è fondamentale: grazie perciò all’Imt per i risultati tangibili raggiunti, in sinergia con le altre istituzioni universitarie. Voglio concludere sottolineando il valore dell’uguaglianza nel mondo dell’istruzione: l’università deve essere leva di un ascensore sociale, che noi abbiamo il dovere di far ripartire”.

A seguire, dopo la lettura del messaggio inviato dal ministro dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini – che sottolinea la forte vocazione all’innovazione dell’Imt -, la prolusione del rettore Rocco De Nicola, al suo terzo anno di mandato. Dopo aver ripercorso le tappe più importanti nella storia della scuola Imt fin dalla sua istituzione, avvenuta il 18 novembre 2005, De Nicola ha evidenziato quale sia oggi il ruolo della Scuola in quanto parte del sistema universitario di fronte alle sfide che investono l’Italia e l’Europa

“Sfide – definite dal rettore De Nicola – complesse e interconnesse che definiscono il presente e il futuro delle società, dell’ambiente e dell’economia globale che includono il cambiamento climatico, le crisi ambientali, l’instabilità politica, le grandi migrazioni e la sostenibilità alimentare, ma anche la complessità degli intrecci tra sistemi cyber-fisici e umani, le identità culturali, politiche, sociali ed economiche, i rapporti tra sfera privata e sfera pubblica”.

Il rettore ha poi sottolineato la caratteristica distintiva della scuola Imt che risiede nella struttura organizzativa stessa, volutamente non basata su discipline, ma sulla inter e multidisciplinarietà; un impianto che può vantare fin dalla sua nascita e sul cui modello oggi le più importanti istituzioni di ricerca internazionali si stanno organizzando: “Sin dalla sua fondazione, la scuola Imt è stata concepita, con visionario precorrimento degli sviluppi che sono oggi sotto gli occhi di tutti, come istituzione attrezzata ad analizzare e affrontare la complessità attraverso un approccio intere multi-disciplinare guidato dai problemi e dai casi, che viene trasferito agli Studenti, ai dottorandi, ai ricercatori e agli enti pubblici e alle organizzazioni private con i quali Imt ha sempre più intense collaborazioni”.

Dopo una panoramica sui corsi di dottorato in analisi e gestione del patrimonio culturale, gestione della transizione digitale, neuroscienze, economia, scienza dei sistemi e cybersicurezza, quello in management of digital transformation in collaborazione con le aziende, il dottorato nazionale in cybersecurity e quello in social Sciences for sustainability and wellbeing, che puntano a mettere in grado i dottorandi di innovare e affrontare la complessità dei problemi del presente, De Nicola ha portato l’attenzione sulle altre iniziative iniziative di formazione sviluppate con altre università italiane e straniere, tra cui lauree magistrali e master che permetteranno di sviluppare partnership strategiche, aumentare la visibilità dellascuola e dei suoi ricercatori e ampliare il bacino di attrazione dei dottorati ma anche gli sforzi e la volontà di far rete con altre istituzioni universitarie in Italia e all’estero: “Potenzieremo i rapporti con le altre sei scuole ad ordinamento speciale in Italia, la scuola normale superiore e la scuola superiore Sant’Anna a Pisa, la Sissa a Trieste, lo Iuss a Pavia, e il Gssi all’Aquila, cui si è aggiunta da pochissimo la scuola superiore meridionale. Con loro, anche grazie a finanziamenti specifici del Ministero Università e Ricerca, abbiamo definito una serie di progetti congiunti che permetteranno di mettere in atto iniziative ambiziose che puntino a ribadire la diversità ed il ruolo ‘speciale’ delle sette Scuole all’interno del panorama della formazione avanzata nel nostro Paese. Non è mancato il riferimento al territorio, con cui la Scuola ha sempre più stretti rapporti di collaborazione e il numero sempre crescente di iniziative pensate per le scuole e il pubblico in generale”.

“Abbiamo in essere – ha aggiunto De Nicola – accordi con le realtà del territorio, regionali e nazionali per progettare assieme il futuro dei nostri borghi, delle nostre città, del nostro Paese e abbiamo sottoscritto numerosi accordi con realtà locali del mondo del lavoro, delle imprese, delle istituzioni, del terzo settore, del patrimonio culturale coinvolgendo i membri della comunità nelle nostre attività di ricerca, di divulgazione e di impegno istituzionale, sociale, culturale ed economico”.

Tra i vari riconoscimenti ottenuti dalla Scuola Imt, quello dell’inserimento tra i Dipartimenti di eccellenza che garantirà alla scuola un finanziamento aggiuntivo di circa 5 milioni di euro per i prossimi 5 anni (un milione all’anno) e che permetteranno di proseguire nella politica di crescita, effettuando nuove assunzioni e ulteriori investimenti.

“I successi ripetuti in queste graduatorie e in generale le attività dei professori e dei ricercatori hanno fatto si che i finanziamenti provenienti dai fondi di finanziamento ministeriali ordinari e provenienti dal fondi di finanziamento, passando da 1,5 milioni nel 20004 di ricerca aumentassero”. Il rettore ha poi sottolineato la crescita della scuola negli ultimi tre anni, gli sforzi fatti per creare nuovi spazi e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio: “Sono certamente state operazioni importanti, ma ancora insufficienti a rispondere alle ambizioni di crescita della scuola, ed è qui che chiediamo il supporto della città, affinché l’espansione della scuola, con la sua sempre maggiore attrattività verso nuovi studenti, i crescenti risultati nella ricerca e il maggiore, costante impegno verso la cittadinanza, non debba fermarsi per la carenza di uffici e laboratori“. A tutte le componenti della Scuola De Nicola ha poi rivolto un sentito ringraziamento per il prezioso contributo dato e un caloroso saluto alle nuove allieve e ai nuovi allievi che si sono appena uniti alla Scuola.

Infine, un pensiero alla preoccupante escalation dei conflitti internazionali: “Il nostro pensiero solidale è rivolto a tutte le vittime delle guerre – ha detto il rettore -. Come istituzione, manteniamo una posizione neutrale e non ci schieriamo e non ci schiereremo a favore di uno schieramento bellico anche quando non condividiamo le azioni degli Stati, non boicotteremo i ricercatori e i professori, al fine di lasciare una speranza a coloro che si oppongono alle scelte violente dei propri governi. A tal proposito gli organi della Scuola Imt hanno già deliberato la messa a bando di sei borse di studio per ospitare ricercatori e professori provenienti da zone a rischio. L’auspicio unanime della nostra comunità è la pace, che può essere garantita solo attraverso azioni diplomatiche”.

Dopo un momento musicale che ha visto protagonista l’ensemble di trombe del conservatorio Luigi Boccherini è stata Elena Bottinelli, head of digital transition and transformation, Gruppo San Donato a dare ufficialmente avvio all’inizio dell’anno accademico, con una Lectio Magistralis dal titolo: Il rapporto fra sanità pubblica e privata. Le sfide sociali e digitali.

Fra le tante autorità e rappresentanti istituzionali erano presenti il prefetto Giuseppa Scaduto, il questore Dario Sallustio, il procuratore capo Domenico Manzione, il senatore Marcello Pera, l’assessora regionale all’Istruzione, formazione professionale, università e ricerca, impiego, relazioni internazionali e politiche di genere, Alessandra Nardini, l’assessore regionale alle infrastrutture, mobilità e governo del territorio Stefano Baccelli, Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest, Massimiliano Baldini, consigliere regionale, Giuseppe Magliocco, comandante regionale della Guardia di Finanza, Arturo Sessa, comandante provinciale dei Carabinieri di Lucca, Marco Querqui, comandante provinciale della Guardia di Finanza, Andrea Cassarà, comandante della Compagnia Arma dei carabinieri, Gilberto Giunti, vicecomandante dei vigili del fuoco, Giovanni Minniti, vicesindaco del Comune di Lucca, Simona Testaferrata assessora all’istruzione del Comune di Lucca. In rappresentanza delle Università erano presenti: Luigi Ambrosio, direttore della Scuola Normale Superiore, Alessandra Petrucci, rettrice dell’Università degli Studi di Firenze, Tomaso Montanari, Rettore dell’Università per stranieri di Siena, Roberto Di Pietra, Rettore dell’Università di Siena, Riccardo Pietrabissa, Rettore dello luss di Pavia, Giuseppe lannaccone Prorettore vicario dell’Università di Pisa, Alessandro Nuvolari, Direttore dell’Istituto di Economia della Scuola Sant’Anna, Crespi Giovanni Paolo Crespi, Delegato alla Faculty dell’Università Carlo Cattaneo.

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