Geal, i movimenti per l’acqua in Toscana: “La proposta Lega? Non cambierà la situazione”

Comitati e associazioni sulla fine della concessione nel 2025: “Necessario ricomporre una gestione del servizio idrico unitaria e interamente pubblica nella Piana di Lucca”
“Ricomporre una gestione del servizio idrico unitaria e interamente pubblica nella Piana di Lucca perché l’acqua è un bene comune e nessuno può vantare il controllo esclusivo”. A chiederlo sono associazioni e comitati per l’acqua pubblica in Toscana.
“Prendiamo atto dalla stampa che il gruppo consigliare regionale della Lega ha presentato una proposta di legge per la riforma della gestione del servizio idrico in Toscana certamente necessario considerato che nella nostra regione le tariffe dell’acqua sono le più alte d’Italia – dicono -. Apprezziamo l’affermazione che l’acqua deve restare un bene comune e che, per tale motivo, la sua gestione non deve entrare nella Multiutility, ci riserviamo, comunque, di analizzare meglio la proposta di legge e di esprimere, in modo più approfondito, le nostre opinioni”.
“Abbiamo molte perplessità, al contrario, per le enfatiche affermazioni del sindaco di Lucca, con riferimento alla situazione del gestore del servizio del Comune di Lucca, cioè Geal. Geal è una società a capitale misto pubblico e privato, il privato è Acea spa, società controllata dal
Comune di Roma, con il 48% di quota del capitale sociale acquisito mediante procedura ad evidenza pubblica – proseguono -. La concessione per l’affidamento del servizio a Geal scade il 31 dicembre 2025 e, con la scadenza, cesserà di esistere la società o dovrà essere liquidato il socio privato perché esca dalla società, senza altra possibile alternativa, lo dice la legge e, per la precisione, l’articolo 17, comma 3, del Testo unico società pubbliche. Quanto costerà liquidare il socio che, nella società, ha investito ben 696mila euro mentre il valore contabile della società, ossia il minimo, vale, secondo il bilancio al 31 dicembre 2022, 9,7 milioni di euro? Questi sono i vantaggi delle
partecipazioni dei privati nelle società di gestione dei servizi pubblici, investono poco ma guadagnano molto”.
“Oltretutto si pone un ulteriore problema, l’Autorità idrica toscana ha stabilito, con il piano tariffario approvato dalla sua assemblea con parere favorevole dei Comuni, che il valore dei beni da trasferire al nuovo gestore è di circa 18 milioni di euro mentre per Geal gli stessi beni hanno un valore di 38 milioni di euro. Se corretto il valore stabilito dall’Ait, Geal avrà una perdita enorme. Chi ha ragione, l’Autorità idrica toscana o Geal? Non lo sappiamo, non abbiamo sufficienti elementi per valutarlo, noi rileviamo la differenza, siano loro a spiegarne le ragioni – vanno avanti -. Stupisce la posizione del sindaco di Lucca che ha approvato entrambi i documenti senza rendersi conto della abissale differenza. Una proroga della società con l’attuale compagine sociale potrebbe configurare un aggiramento dell’obbligo
della procedura a evidenza pubblica le cui conseguenze non compete a noi valutare. L’attuale gestione di Geal del servizio idrico è in deroga poiché la società era preesistente alla entrata in vigore alla normativa generale di settore che prevede il gestore unico per l’ambito territoriale non inferiore al territorio provinciale. Per tale motivo, la gestione del servizio idrico da parte di Geal doveva essere garantita
sino alla scadenza e trasferita successivamente a Gaia, l’attuale gestore del servizio nell’ambito Conferenza territoriale 1 Nord Toscana, anche in questo caso senza altra alternativa”.
“Soluzioni diverse potrebbero configurare violazioni di legge e vigileremo perché questo non avvenga, siamo stanchi di questi atteggiamenti da parte della politica locale che si attiene alle regole solo quando vengono aumentati i compensi dei sindaci e degli assessori – concludono -. Anche la proposta di legge regionale della Lega non modificherà la situazione, la legge regionale non può modificare leggi di competenza esclusiva dello Stato come più volte affermato dalla Corte costituzionale, trattandosi di interventi riconducibili alla competenza statale. Se gli ambiti saranno territorialmente ridefiniti e individuati nelle province, dovranno essere tutti i Comuni della provincia, non solo il capoluogo, a definire le modalità di gestione e ad individuare il gestore unico che potrebbe anche non essere Geal o, magari, la stessa Geal con una gestione in house providing, dipenderà dalla maggioranza dei Comuni non dal capoluogo della provincia”.
A firmare la nota l’associazione per i diritti dei cittadini Adic Toscana, il Forum Toscano dei movimenti per l’acqua, l’osservatorio ambientale pratese, Atto primo salute ambiente cultura odv, Comitato trasparenza per Empoli, associazione Acqua alla Gola Massa, Comitato salute e ambiente Massa Carrara, Magliette bianche di Massa Carrara, associazione Ibs Inter-rete beni comuni e sostenibilità, comitato Acqua pubblica Arezzo, l’associazione Acqua bene comune Pistoia e Valdinievole odv, l’associazione Alleanza beni comuni Pistoia, comitato Obiettivo periferia, Alterpiana Firenze, Prato, Pistoia e comitato Acqua bene comune Valdarno Superiore.