Lucca, sì all’intitolazione di una strada a Pertini. Ma sull’ex presidente il Consiglio resta diviso video

Niente odg bipartisan. Maggioranza e opposizione approvano ciascuna il proprio documento. Pardini: "Del politico apprezzo coerenza e libertà, con oggi al bando le polemiche". Il sindaco di Stella parla a Palazzo Santini: "La figura dell'ex capo dello Stato deve essere ricordata nelle scuole"

L’iter per l’intitolazione di una via o una piazza a Sandro Pertini è cosa decisa. Il sindaco Mario Pardini è stato investito dal consiglio comunale di Lucca dell’impegno di attivarsi per fare in modo che il percorso in commissione toponomastica proceda spedito. Ad invitarlo ad agire in tal senso sono due ordini del giorno che sono stati approvati stasera (6 dicembre) al termine di una seduta fiume del consiglio comunale, riunito in forma aperta e arricchito dagli interventi di politici e rappresentanti delle istituzioni, dedicato alla figura dell’ex capo dello Stato.

Su Pertini, tuttavia, il consiglio comunale resta diviso in due: da una parte la maggioranza che con il via libera alla proposta di riattivare in commissione toponomastica il percorso già avviato dall’ex amministrazione Favilla ha inteso ribadire che sull’ex presidente non c’era mai stata alcun tipo di pregiudiziale. Dall’altra, il centrosinistra che ha presentato e votato (da solo) il proprio ordine del giorno. Che, alla fine, andava nello stesso senso, pur chiedendo al sindaco anche la possibilità di integrare in commissione rappresentanti di maggioranza e opposizione per traghettare il percorso verso l’intitolazione di una strada o di una piazza a Pertini. La sintesi tra le due posizioni non è stata trovata, nemmeno al termine di oltre sei ore di dibattito in aula. A poco è valsa una sospensione di circa un’ora, decisa proprio allo scopo di giungere in aula con un ordine del giorno bipartisan. Rammarico per il mancato accordo sull’odg è stato variamente rappresentato da esponenti della stessa maggioranza, tra cui il consigliere della Lega, Armando Pasquinelli, che ha parlato di “occasione persa” per trovare una sintesi su posizioni unitarie.

La figura dell’ex presidente, insomma, ha diviso fino in fondo. Ma la maggioranza ha voluto ugualmente lanciare un messaggio chiaro, attraverso le parole del sindaco Pardini al termine del dibattito, poco prima del voto: “Di Pertini, andando a visitare la casa natale, su invito del sindaco di Stella che ringrazio, ho potuto ancor più apprezzare gli ideali di coerenza e libertà. La coerenza è una virtù centrale della politica e quando uno è coerente evita strumentalizzazioni e polemiche. Ed è quello che ci auguriamo accada dopo la seduta di oggi. La nostra – ha detto – è una città libera, dove le idee possono circolare, una città dove nessuno negherà mai una strada ad un presidente della Repubblica. Oggi la nostra città ha avuto una lezione importante, mi auguro che le polemiche con oggi finiscano”, ha ribadito Pardini, ricordando le polemiche che hanno portato la città sotto i riflettori nazionale dopo la seduta infiammata del 17 ottobre scorso a Palazzo Santini: “Su Pertini non c’era mai stata una bocciatura nel merito e l’unico mio rammarico è non aver parlato e aver spiegato direttamente quella sera la posizione della maggioranza, al cui interno, come stasera, riusciamo sempre a trovare una sintesi”.

La conclusione di un lungo dibattito è sintetizzabile in questo modo: due ordini del giorno di segno opposto – presentati uno dalla maggioranza, l’altro dalla minoranza – passano entrambi con i soli voti dei proponenti e sostenitori mentre lo schieramento opposto non partecipa nemmeno al voto. 

L’odg della maggioranza, in sostanza, affida il mandato al sindaco di intitolare una strada o una piazza a Pertini attraverso la commissione. Ok anche alle richieste dell’opposizione, che chiedeva di intitolare “una strada degna” a Sandro Pertini e di estendere la commissione toponomastica ad una rappresentanza di maggioranza e opposizione.

Il dibattito e gli odg

A presentare l’ordine del giorno della maggioranza è stato Elvio Cecchini (Lista Civile). Il documento, in breve, chiede al sindaco e alla giunta Pardini di riservare un iter preferenziale per l’intitolazione di strade o piazze ai presidenti della Repubblica che si sono distinti, partendo da Sandro Pertini. La richiesta è anche quella di fare proseguire in commissione toponomastica il percorso di intitolazioni a figure di valenza locale e nazionale per un maggior sviluppo culturale della città. Con l’ordine del giorno si è dato mandato al sindaco di attivarsi, presso la commissione toponomastica, per procedere a intitolare una strada o una piazza a Pertini.

La proposta del centrodestra, tuttavia, non incontra il favore dell’opposizione. Il capogruppo del Pd Francesco Raspini ha subito annunciato che l’opposizione non avrebbe partecipato al voto dell’odg della maggioranza: “Oggi abbiamo ascoltato interventi molto belli e colti. Il tutto grazie all’iniziativa delle opposizioni che hanno chiesto questo Consiglio e hanno fatto giustizia dopo quella famosa seduta di ottobre. Lo scivolone di ottobre è stato parzialmente rattoppato con una serie di gesti tra cui quello da parte del sindaco di recarsi alla tomba di Pertini. Un problema politico però c’è stato e questo odg cerca di nasconderlo. Nessuno di noi ha voluto strumentalizzare la figura di Pertini, è bene ribadirlo. Adesso però Pertini avrà una sua strada o una sua piazza a Lucca e la commissione valuterà quale sarà”. La replica del consigliere Alessandro Di Vito: “Se si voleva intitolare una piazza o una via a Pertini – riferendosi all’amministrazione Tambellini -, il tempo in questi anni c’era”.

Poi è stata la volta dell’ordine del giorno della minoranza presentato dalla consigliere di Lucca è un grande noi Ilaria Vietina. L’opposizione, in sintesi, chiede di intitolare “una strada degna” a Sandro Pertini, suggerendo tra l’altro come possibili intitolazioni l’asse suburbano o la bretellina di San Michele in Escheto. I gruppi consiliari, inoltre, chiedono di estendere la commissione toponomastica ad una rappresentanza di maggioranza e opposizione.

Il centrosinistra: “A Pertini si intitoli una strada degna della sua figura”

Sulle parole dell’opposizione si innesta l’attacco di Elvio Cecchini, secondo cui l’atteggiamento del centrosinistra sull’intera questione sarebbe stato “strumentale”: “Io sono un attimo perplesso da tutto ciò. L’intitolazione non doveva basarsi su scelte emotive, doveva privilegiare personaggi locali e giustamente è stata ripristinata la commissione toponomastica. È la commissione deve decidere, non noi. In 10 anni non siete riusciti a trovare una strada da intitolare a Pertini. Non c’è stato un uso strumentale di questa vicenda? No, io non ci sto. È nata così e noi abbiamo abboccato”. Per il consigliere Gabriele Olivati (Lucca Futura): “Questo Consiglio è nato con l’idea di ricucire lo strappo con l’opinione pubblica. L’obiettivo deve essere arrivare a qualcosa di simbolico e di pratico che faccia bene alla città. Le nostre critiche sono costruttive. Chi decide sull’intitolazione delle strade è la giunta, che poi può essere aiutata dalla commissione. Perché non abbiamo intitolato una strada a Pertini negli ultimi 10 anni? Le intitolazione sono qualcosa di delicato, è stato giusto lasciare degli spazi vuoti da gestire. Adesso si è aperta un’opportunità. Basta strappi, adesso serve confrontarsi”.

Sul tema è intervenuto anche il capogruppo della Lega Armando Pasquinelli: “Io sono un po’ esterrefatto. Questa era l’occasione per trovare una composizione unitaria. Un accordo per avere una votazione degli odg all’unanimità. Era necessario dare un senso diverso a questo Consiglio, ma non ce l’abbiamo fatta e questo è l’ennesimo fallimento. Lucca ha bisogno di amministratori che facciano il bene della città. Comunque vada la votazione degli odg abbiamo perso tutti”. All’attacco anche Luca Pierotti (Fdi): “La lettura data da Raspini del consiglio di ottobre non la condivido. Il documento dell’opposizione era strumentale”.

Per far chiarezza sulla questione è intervenuto anche l’assessore Moreno Bruni: “Siamo stati 5 anni senza una commissione toponomastica e lo dico senza far polemica, è solo per raccontare i fatti. Noi adesso abbiamo tracciato un percorso chiaro per le intitolazioni. Abbiamo messo un po’ di ordine, prima non c’era un criterio definito. Non c’è stato metodo. È giusto allargare la commissione? Sì, purché non si faccia ideologia. Gli interventi vanno fatti senza creare disagi ai residenti, vogliamo operare cercando di dare meno problemi possibile alle persone. La commissione sta già lavorando per individuare una strada adeguata alla figura di Sandro Pertini”.

Caso Pertini, la delibera Favilla al vaglio della commissione toponomastica

A chiudere il dibattito è l’intervento del sindaco Mario Pardini: “Ho un grande rammarico, quello di non parlare in quel consiglio comunale di ottobre. Ho sbagliato. Non c’è stata mai una bocciatura nel merito e lo voglio ribadire. Anche stasera la maggioranza è stata capace di fare una sintesi. Il sindaco di Stella mi ha scritto una lettera il giorno dopo a quel famoso consiglio comunale e lo ringrazio per tutto. Pertini nella sua vita ha dimostrato un grande ideale, quello della coerenza, e solo per questo merita l’intitolazione di una strada. Quando c’è coerenza non c’è strumentalizzazione. Ringrazio questo consiglio comunale e le persone che sono venute oggi. Alla fine di questo percorso spero che le polemiche siano definitivamente chiuse. Adesso buon lavoro alla commissione toponomastica. Nessuno negherà mai un nome a priori per un’ideologia”.

Il dibattito

Ad aprire la lunga seduta (dopo il minuto di silenzio effettuato in memoria del professor Massimo Toschi), a nome del centrosinistra (il gruppo che ha richiesto la seduta straordinaria e aperta), è stato l’intervento del consigliere di Sinistra Con Daniele Bianucci.

Caso Pertini, il centrosinistra chiede un consiglio comunale aperto

“Nel settembre 2022 – le parole di Bianucci -, tante cittadine e cittadini lucchesi hanno partecipato nell’auditorium del palazzo delle esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca alla proiezione del film Mi mancherai dedicato a Sandro Pertini, e promossa da associazione culturale ‘Salvemini’ di Lucca, Fondazione di studi storici ‘Filippo Turati’, Anpi Lucca e Fondazione Circolo Fratelli Rosselli. Durante la serata, a cui sono intervenuti tra gli altri anche l’onorevole Valdo Spini e Alberto Del Carlo, è stata lanciata l’idea di prevedere, anche a Lucca, l’intitolazione di una strada o una piazza al presidente e al partigiano Sandro Pertini, così come stanno promuovendo varie realtà pure in altre città toscane. È nata da lì, da un evento di alto profilo culturale e con promotori presenti di profondo valore, un’iniziativa che aveva l’obiettivo di unire la nostra città, come tante altre città toscane e non solo, intorno alla figura di un uomo che si è sempre battuto, con generosità, coraggio e lucidità, per i valori che poi sono divenuti fondativi della nostra Repubblica e della nostra Costituzione, e che negli ultimi anni della sua vita ha ricoperto – con un consenso ampio e trasversale, scaturito proprio dal riconoscimento unanime di massima espressione dei valori che ho appena ricordato – la più alta carica istituzionale della nostra nazione”.

“Credo sia importante ricordare, anche in questa sede, che Sandro Pertini fu tra coloro i quali nel periodo più buio della storia d’Italia si caratterizzò per la ferma opposizione al regime totalitario fascista e questo gli costò anni di carcere da ‘prigioniero politico’ e in seguito una condanna a morte da parte degli occupanti nazisti. La sua determinazione e il suo valore lo portarono ad essere protagonista del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia e della guerra di liberazione dal nazi-fascismo. Nell’Italia repubblicana fu eletto deputato all’Assemblea Costituente per i socialisti, quindi senatore nella prima legislatura e deputato in quelle successive, sempre rieletto dal 1953 al 1976. Il suo mandato da presidente della Repubblica fu poi caratterizzato da uno slancio nuovo e umano e, coltivando il rapporto diretto con gli italiani, permise di far avvicinare i cittadini alle Istituzioni in un momento politico particolare e di sfiducia nel Paese. Viene ricordato e riconosciuto anche oltre i confini nazionali per la sua immensa sensibilità, la sua militanza socialista, lo spessore morale e il coraggio dimostrato in anni di dedizione alla ‘res publica’. Tante persone si sono avvicinate alla politica grazie ai valori che la sua figura testimoniava; ha interpretato appieno i principi della democrazia e della libertà nel nostro Paese, e di questo dobbiamo tutti essergli grati”.

No in Consiglio alla mozione per intitolare una strada o una piazza di Lucca a Sandro Pertini

“Com’è ben noto – ha proseguito Bianucci -, la presentazione della mozione che come consigliere comunale ho promosso nel consiglio comunale del 17 ottobre scorso, facendomi portavoce del desiderio che era emerso durante l’iniziativa pubblica del settembre 2022, non ha riunito il Consiglio comunale, la cui maggioranza ha bocciato la proposta. Non possiamo evitare di evidenziare che quel voto, in quel Consiglio, abbia rappresentato una ferita per la nostra città, e come abbiamo visto non solo per Lucca. Più di 14mila persone hanno firmato la petizione che ha invitato il sindaco a ripensare alla sua posizione; c’è stata pure la raccolta di firme, sottoscritta da decine e decine di docenti universitari; e successivamente il voto unanime di molti consigli comunali (sinistra e destra senza distinzione), come quello di Massarosa, segno tra l’altro evidente – qualora ce ne fosse bisogno – che l’assemblea dei consiglieri è organismo del tutto titolato a fornire un mandato politico per l’intitolazione di un luogo del territorio. Non voglio dedicare questo mio intervento introduttivo per dar fiato ad ulteriori polemiche, ma rispetto al lunghissimo dibattito che è scaturito dopo quell’occasione, e al quale ho volutamente assistere pressoché in silenzio, mi viene da dire un’unica cosa, mi pare anche la più semplice e comprensibile, evidentemente perché la più vera: quando si vuol dire sì, si vota sì; e quando si vota no, il significato è di voler dire di no. Parafrasando un passo dei Vangeli, ‘il di più viene dal Maligno’. Abbiamo l’auspicio che il consiglio comunale – che come consiglieri del centrosinistra abbiamo richiesto per oggi – rappresenti adesso un momento ben diverso per la città, e per tutti quelli che ci stanno seguendo, rispetto al Consiglio di due mesi fa. Per questo abbiamo promosso gli interventi del professor Valdo Spini presidente della Fondazione Rosselli, uno dei soggetti promotori dell’iniziativa da cui è nato il progetto di una strada dedicata a Pertini; del professor Paolo Pezzino; del professor Luca Baccelli; della professoressa Simonetta Adorni Baccessi; del professor Stefano Bucciarelli: contributi indiscutibilmente di altissimo profilo, così come vorremmo fosse di altissimo profilo l’intera discussione di questa giornata; e che si sommano agli interventi promossi dai gruppi di maggioranza e della presidenza del consiglio comunale”.

Il ‘caso Pertini’ fa insorgere il Pd nazionale e regionale: “Una vergogna”

Abbiamo l’auspicio che dal Consiglio di oggi emerga finalmente un mandato unitario a riconoscersi senza ombre tutti quanti nel desiderio di dedicare un luogo della città a Sandro Pertini – ha affermato Bianucci -. Che vorremmo naturalmente fosse tutt’altro che un viottolo o una strada già titolata. Abbiamo l’auspicio che l’amministrazione comunale si doti di una commissione viaria – anche implementando l’attuale commissione toponomastica – inserendo persone rappresentative del consiglio comunale in tutta la sua completezza e persone che posseggano una competenza storica tale da mantenere una preziosa attenzione intellettuale ed un riconoscimento alle figure rappresentative della nostra storia, come senza dubbio lo è quella di Sandro Pertini. ‘Noi vogliamo che la libertà riconquistata dopo lunga e dura lotta, si consolidi nel nostro Paese – ricordava Sandro Pertini – E vada la nostra fraterna solidarietà a quanti in ogni parte del mondo sono iniquamente perseguitati per le loro idee. Certo noi abbiamo sempre considerato la libertà un bene prezioso, inalienabile. Tutta la nostra giovinezza abbiamo gettato nella lotta, senza badare a rinunce per riconquistare la libertà perduta’. Abbiamo l’auspicio che il consiglio comunale di Lucca, oggi unito, renda finalmente il giusto onore la la giusta memoria a quella lotta di Sandro Pertini, partigiano, socialista, presidente della Repubblica”.

La posizione della maggioranza

Ad intervenire a nome di tutta la maggioranza è il consigliere Giovanni Ricci (Forza Italia-Udc): “Il 17 ottobre è stata presentata una mozione dalla minoranza avente per oggetto ‘Intitolazione di una via o una piazza della città alla memoria di Sandro Pertini’. Questa avrebbe trovato nel merito l’approvazione della maggioranza se vi fosse stato un percorso di condivisione della mozione stessa. La scelta è stata mossa da un ragionamento di coerenza, nel rispetto della piena condivisione verso la necessità dell’esistenza della commissione toponomastica, che l’amministrazione Pardini ha ricostituito nel marzo 2023 per dare maggiore sistematicità a questa materia di grande rilevanza culturale per il territorio e che vede protagonisti i cittadini stessi, che direttamente o attraverso i loro rappresentanti in Consiglio comunale possono avanzare proposte e segnalazioni. Nei giorni successivi lo stesso sindaco Pardini ha più volte ribadito che non era in discussione la figura del presidente Pertini, al quale era peraltro già stata intitolata la scuola Its Pertini. Nel marzo la giunta Pardini ha ripristinato la commissione toponomastica ritenendo opportuno affrontare la programmazione dell’intitolazione con sistematicità, esprimendo l’indirizzo politico di voler privilegiare le istanze di intitolazione in favore di soggetti del territorio ‘che si siano distinti con opere concrete e riconosciute nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’industria, del lavoro, della scuola, dello sport o con iniziative in campo sociale assistenziale e filantropico, ovvero collaborando alle attività della pubblica amministrazione, con atti di coraggio e di abnegazione civica, abbiano in qualsiasi modo giovato al comune rendendone più alto il prestigio'”.

Pardini visita la casa natale di Pertini: “Procederemo con l’intitolazione”

“Chiaramente – ha continuato la maggioranza – questo intento programmatico non preclude la possibilità di intitolazione a personaggi di levatura nazionale o internazionale che rispondano alle suddette motivazioni ed ovviamente le richieste, che dovranno soddisfare tali requisiti, saranno opportunamente valutate dalla commissione recentemente ricostituita. La città di Lucca ha una ricca storia e nel corso degli anni era già stato intrapreso un importante percorso di valorizzazione delle nostre figure storiche. Rientra nel solco di questa tradizione la delibera di giunta del 22 dicembre 2009 dell’amministrazione guidata dall’allora sindaco di centrodestra Mauro Favilla, che prevedeva una serie di intitolazioni di strade fra le quali c’era anche il nome del presidente Sandro Pertini. La suddetta delibera fu annullata nel 2012 dalla successiva amministrazione di centrosinistra guidata da Alessandro Tambellini. Il 23 ottobre il sindaco di Lucca Mario Pardini, durante una conferenza stampa, ha chiarito definitivamente che l’amministrazione non ha mai inteso negare un’intitolazione al presidente Sandro Pertini e tutto il clamore che vi è stato nei giorni successivi al 17 ottobre è stato eccessivo e strumentale, spostando volutamente il tutto sul piano ideologico per fini politici. In data 27 ottobre il sindaco Pardini, come annunciato il 23 ottobre in conferenza stampa, ha portato in commissione toponomastica la richiesta di parere sulle possibili intitolazioni presenti nella delibera del 2009, ricordiamo la delibera fu sostanzialmente revocata nel 2012 dalla giunta Tambellini, nel cui elenco risultava il presidente Sandro Pertini. Riteniamo pertanto la questione definitivamente chiusa“.

Il sindaco: “Pertini? Un caso montato. A bloccare l’intitolazione fu il centrosinistra: l’ex amministrazione annullò la delibera di Favilla”

“Alessandro Giuseppe Antonio Pertini – ha proseguito il consigliere di maggioranza -, detto Sandro è nato nel comune di Stella il 25 settembre 1896 ed è morto a Roma il 24 febbraio 1990; laureato in giurisprudenza e in scienze sociali, coniugato con Carla Voltolina. È stato un politico, un giornalista e un partigiano. Ha partecipato alla prima guerra mondiale; ha intrapreso la professione forense e, per la sua attività politica, tra il 1926 e il 1943 ha trascorso la sua vita tra carcere e confino. Tornato libero nell’agosto 1943 fu di nuovo arrestato e condannato a morte in quanto capo dell’organizzazione Militare Clandestina. Il 25 gennaio 1944 assieme a Giuseppe Saragat, riacquistava la libertà e proseguiva il suo impegno militare all’interno del Comitato di Liberazione Nazionale. Per questo impegno il 6 agosto 1955 è stato insignito della medaglia d’ora al Valor Militare. Nel 1948 è stato eletto Senatore della Repubblica e presidente del suo gruppo parlamentare, il Partito Socialista; è stato eletto deputato al Parlamento nel 1953, 1958, 1963, 1968, 1972, 1976 e infine presidente della Repubblica l’8 luglio 1978. Ha rassegnato le dimissioni il 29 giugno 1985 divenendo senatore a vita. La figura di Pertini, nell’immaginario collettivo, è quella di un presidente nazional popolare, l’unico presidente della storia repubblicana noto per uscire dalle rigidità di Palazzo e costantemente vivere fuori dagli schemi ufficiali”.

“Tre momenti desideriamo ricordare in questo consiglio comunale che rendono testimonianza della sua vicinanza al cittadino e alla vita di ogni giorno – . Il primo risale al 1981 e riguarda la tragedia di Vermicino, una storia che ha commosso il mondo intero. Era il 10 giugno quando un bambino di sei anni, Alfredo Rampi o meglio Alfredino per tutti, cadde in un pozzo profondo e non si è riusciti a salvarlo nonostante i ripetuti tentativi messi in atto. Il presidente Pertini si recò sul luogo, ove si era radunata la gente in massa, per manifestare la sua vicinanza e il suo affetto rimanendo al fianco della famiglia. La televisione rimase collegata in diretta e milioni di italiani seguirono la vicenda momento per momento. Una vicenda che certamente unì l’Italia e vide una partecipazione collettiva. Il secondo momento è l’esultanza dell’ex presidente ai Mondiali di calcio spagnoli dell’82, vinti dall’Italia nei confronti della Germania. Altrettanto celebre fu la partita a carte durante il rientro della Nazionale con l’aereo presidenziale. Al tavolo il capitano della nazionale Zoff, l’allenatore Bearzot, Franco Causio e il Presidente della Repubblica Pertini. Gli accoppiamenti furono Zoff-Pertini e Bearzot-Causio. La coppia presidenziale perse e Sandro Pertini si arrabbiò sia con Bearzot, per la giocata, che con Zoff, accusandolo di averlo fatto perdere. Sul tavolo c’era Lai, la coppa del mondo, che ha assistito a questa simpatica scena familiare che ancora una volta ha mostrato l’umanità e la capacità di calarsi nella realtà di tutti i giorni di un presidente. Un ulteriore testimonianza dell’imparzialità e della grande umanità del presidente Pertini è legata all’omicidio di Paolo Di Nella, giovane missino assassinato nel 1983 da militanti comunisti mai identificati. Non ancora ventenne, Di Nella morirà in ospedale dopo una settimana di coma a seguito dell’aggressione subita. In quei giorni il presidente Pertini, oltre a recarsi al suo capezzale, spese parole di conforto e dimostrò la sua vicinanza ai genitori della vittima”.

Ricordiamo ancora una volta, in questo consiglio aperto, che la mozione del 17 ottobre non ha visto una bocciatura nel merito della figura del presidente Pertini e se fosse stato intrapreso un percorso di condivisione la pratica avrebbe visto l’approvazione e il conseguente approdo in commissione toponomastica – ha affermato Ricci -. Ribadiamo in ogni caso il diritto di votare i provvedimenti che riteniamo più coerenti con gli indirizzi programmatici che intendiamo attuare. Con oggi per la maggioranza di centrodestra si chiude una vicenda che ha scatenato un clamore smisurato e che ha mostrato a livello nazionale un’immagine surreale di Lucca, determinando un grave danno alla città. È stato sollevato un caso nazionale per colpire questa amministrazione, dando allo stesso tempo un’idea della città completamente errata e fuori da ogni realtà. Il clima di contrapposizione ideologica che è stato creato ed alimentato non giova a nessuno e tanto meno persegue l’interesse dei cittadini. In un rapporto di civile convivenza politica non sono ammissibili le minacce, le provocazioni e le aggressioni verbali, come sono state sollevate sia all’interno che all’esterno della sede istituzionale. I cittadini ci hanno affidato il compito e il ruolo di individuare e attuare soluzioni amministrative utili al governo della Città e questo deve avvenire attraverso un sano, proficuo e rispettoso confronto democratico”.

Il presidio davanti Palazzo Santini

Una seduta molto sentita quella andata in scena a Lucca, alla luce anche delle proteste degli ultimi mesi che hanno coinvolto la stampa nazionale. Prima dell’inizio della seduta aperta su Sandro Pertini, una delegazione dell’Anpi si è presentata di fronte a Palazzo Santini per un presidio di protesta.

Gli interventi esterni

Il primo a prendere la parola è stato l’onorevole Valdo Spini: “Sono qui per l’amicizia che mi ha legato a Sandro Pertini, lo ricordo con rimpianto. Pertini ha avuto una vita molto lunga e 1896 e fu chiamato a combattere durante la prima guerra mondiale. E in guerra si comporta valorosamente. Il delitto Matteotti fu l’elemento di maturazione politica e Pertini si mosse per la riconquista della democrazie e della libertà. Pertini fu condannato a dieci anni di reclusione per propaganda politica antifascista, restò fedele ai suoi ideali. Pertini merita senza dubbio l’intitolazione di una strada, anche di una strada e mezzo – afferma ridendo -. Fu un partigiano molto valoroso e fu uno dei capi della Resistenza in Italia. Ma è forse da presidente della Repubblica che ha dato il meglio di sé. Pertini è sempre stato presente e cerca di mobilitare una democrazia bloccata. I suoi sette anni da presidente sono stati apprezzati da tutti. È stato il presidente di tutti gli italiani. Dedicando una strada a Pertini credo che si possa lanciare anche un bel messaggio ai giovani. Io devo molto a Pertini, era un uomo stupendo. Facciamo questo atto per Pertini, un atto di fiducia per la democrazia e la libertà”.

L’intervento del professore Paolo Pezzino, che ha ripercorso la storia dell’ex presidente della Repubblica: “Pertini è sempre stato antifascista. La sua attività contro il fascismo si sviluppa fin dall’inizio della sua vita. Proprio per questo, Pertini fu bersaglio di numerose aggressioni squadriste. Ha sempre ribadito la sua fede al socialismo e alla libertà. Dal 1929 al 1943 Pertini rimase in prigione o confinato, senza avere un giorno di libertà. Da lì ha avuto un impegno attivo nella Resistenza”.

L’appello di Francesco Colucci per i Riformisti di Think Tank Reformists: “È con profonda emozione che mi accingo a parlare, in questo autorevole consesso, di Sandro Pertini, uno dei padri della Repubblica italiana. La mia prima tessera socialista è del 1959, a 16 anni e per oltre trent’anni, fino a quando una piccola parte di una ancora esistente Magistratura politicizzata e militante non ha disperso oltre cento anni di impegno e di battaglie dei socialisti in Italia. Celebriamo oggi uno dei leader socialisti più importanti, più carismatici, più veri. Sandro Pertini in ogni suo impegno civile ha saputo emergere per il coraggio e la volontà. Dalla prima guerra mondiale, alla attività antifascista, all’esilio, al carcere fascista, al confino, al carcere nazista, alla lotta attiva nella Resistenza, alla Liberazione, all’impegno nei socialisti contro la scissione sagarattiana e contro il fronte popolare, ed infine con sette anni di Presidenza della Repubblica che rimarrà nei libri di storia. Un vero presidente, di tutti gli italiani. Che in una vita così intensa e sempre in prima linea ci possono essere stati momenti e parole storicamente criticabili è umano e possibile, ma la grandezza della persona non può essere scalfita. Perché siano qui stasera a parlare di Sandro Pertini? Per un fatto increscioso successo in questo consiglio comunale. Ambedue gli schieramenti in discussione, hanno avuto, per noi, ragioni e torti. Vogliamo essere chiari su fascismo e antifascismo, oggetto anche di un recente dibattito che Think Tank Reformists ha tenuto pochi mesi fa. Una certezza e un auspicio. La certezza: la Repubblica e la Costituzione Italiana si fondano sulla lotta di Liberazione dal nazifascismo e questo vale oggi e domani, per tutti gli italiani. L’auspicio: che dopo quasi ottanta anni dalla fine della guerra è giunta l’ora della riconciliazione nazionale, di un 25 aprile ricordo di tutti coloro che sono caduti per difendere i propri ideali, giusti o sbagliati, perché nella morte siamo tutti uguali”.

“Concludiamo con una proposta: il consiglio Comunale chieda alla Provincia di intitolare a Sandro Pertini il costruendo nuovo ponte sul Serchio, intestandone anche le vie di accesso, se saranno comunali. Una decorosa decisione bipartisan – ha concluso – per chiudere degnamente una vicenda nata male”.

Caso Pertini, Colucci: “Su quanto accaduto in Consiglio intervengano procura e prefettura”

La parola è poi passata al docente universitario Luca Baccelli: “Negare o rimandare l’intitolazione di uno spazio pubblico di una figura come Sandro Pertini, che ha riscosso l’apprezzamento di tutti, è apparso del tutto incomprensibile. Pertini era una figura capace di unire, un esempio da seguire. Pertini è stato uno dei leader più importanti della Resistenza. Con lui presidente della Repubblica cambieranno tante cose, come i rapporti tra i poteri dello Stato. Pertini aveva un grande carisma e con lui il ruolo del presidente della Repubblica è cambiato. Stabilisce un legame empatico con i cittadini, con il popolo. Libertà, giustizia e pace: Pertini ha interpretato con coerenza anche l’articolo 11 della Costituzione. Forse ci manca anche per questo”.

Caso Pertini, l’appello dei docenti universitari: “Il centrodestra cambi idea”

Il ricordo di Stefano Bucciarelli: “Pertini ci ha dato una grande lezione di storia durante un incontro a Viareggio. Venne anche a Sant’Anna di Stazzema da presidente della Repubblica, fu il primo, da lì in poi divenne una tappa ricorrente per i nostri capi dello Stato. Coraggio, orgoglio di appartenere ad una democrazia, denuncia sincera: Pertini è stata una risorsa per tutto il nostro Paese”. L’intervento di Franco Fabbri, ex presidente del consiglio comunale di Lucca: “Ho passato 27 anni in questo emiciclo. Ho incontrato Sandro Pertini accompagnando una scolaresca di Lucca. La prima cosa che disse, con i ragazzi molto emozionati, è questa: ‘Ah siete di Lucca, splendida città, la città delle 100 chiese’. Pertini è stato un eroe della Resistenza antifascista, un indimenticabile presidente della Repubblica. Non è necessario essere socialisti per amare Pertini. Resta il presidente più amato dagli italiani. Pertini guardava ai giovani con grande speranza”.

La professoressa Simonetta Adorni Braccesi ha ricordato le figure meritevoli di un’intitolazione di una strada o di un piazza (come la poetessa Chiara Matraini) e, emozionata, l’eccidio nazista a Sant’Anna di Stazzema. Paolo Razzuoli, invece, ha bacchettato i politici di oggi: “Siamo un Paese che non riesce a fare i conti con la propria storia. Così è difficile essere un popolo coeso. Con Pertini condivido tutti quei valori che stanno alla base della nostra Costituzione. Coraggio e coerenza: Pertini ha dato un esempio straordinario, oggi nella politica questi valori mancano. Tutta la vita di Pertini è stato un esempio di coraggio. È stato uno dei padri fondatori della Repubblica. Cito un’altra parola: rigore. Tutta l’attività di Pertini è stata ispirata a questo valore, un valore che oggi è stato dimenticato. Pertini è stato un punto di riferimento per le Istituzioni. È stato un presidente amato e popolare. Pertini ha dedicato l’intera vita per il suo Paese, ha combattuto nel nome della libertà e della democrazia. Oggi siamo in mezzo ad un trauma della storia e serve una riflessione profonda e attenta”.

In Consiglio anche Alessandro Silvestri, redattore dell’Avanti, che ha ricordato che “non esiste il nemico in politica, esiste l’avversario. Le parole sono importanti”.

Il sindaco di Stella: “Ok all’intitolazione, ma la figura di Pertini deve essere ricordata nelle scuole”

A chiudere gli interventi è stato il sindaco di Stella (paese natale di Sandro Pertini ndr), Andrea Castellini, presente attraverso un collegamento online dopo l’invito da parte del sindaco Mario Pardini.

consiglio comunale lucca sandro pertini

“Pertini per noi è stato un uomo umile, che credeva in degli ideali. La figura di Pertini deve essere ricordata soprattutto a scuola, lui credeva molto nei giovani. Ho constato con piacere che sindaco e amministrazione abbiano preso impegno qui a Stella per l’intitolazione di una strada o di una piazza. Ci tengo che la figura di Pertini non venga strumentalizzata da nessuno: è stato il presidente degli italiani, di tutti. Anche l’Europa ci riconosce la figura del presidente Pertini. Dal passato non abbiamo imparato nulla, ancora oggi siamo a parlare di libertà e di pace. Ok all’intitolazione di una via o di una piazza, ma serve tramandare i valori di Pertini nelle scuole. Pertini era una persona umile, voleva stare in mezzo alle persone senza la scorta. Mi auguro che la polemica sia messa definitivamente da parte e che una strada o una piazza venga intitolata a Pertini. Adesso mi auguro che il suo messaggio venga insegnato alle nuove generazioni”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.