Lucca non sarà capitale della cultura nel 2026: la città esclusa dal lotto delle dieci finaliste
L’annuncio del sindaco Mario Pardini: “Ci credevo, ma comunque andiamo avanti. Presenteremo la nostra proposta culturale l’8 gennaio a Milano”. L’opposizione: “Un flop della giunta”
Lucca non sarà capitale della cultura 2026.
La città è fuori dal lotto dei dieci finalisti per fregiarsi del titolo nell’anno della ricorrenza del centenario pucciniano. A comunicarlo, a margine della conferenza di presentazione della festa di Capodanno in piazza Santa Maria (ospite sarà Sabrina Salerno, star del pop anni Novanta) è stato il sindaco Mario Pardini.
“Siamo contenti – spiega – del dossier realizzato da Promo PA che comunque presenteremo alla città. Abbiamo messo sul tavolo le diverse realtà cittadine e anche in piedi una importante sinergia con altri comuni come Viareggio e Pescaglia. Ci credevo già dal tempo in cui si era candidata Viareggio, quando non si riuscì a dialogare fra realtà diverse per raggiungere l’obiettivo. Penso che comunque il lavoro fatto abbia un valore e per questo lo presentereamo, cosa che fino a ora non potevamo fare perché c’era questo procedimento in corso. Ci tengo a precisare che comunque se le cose non si prova a farle è chiaro che poi non si sbaglia. So che adesso ci saranno le critiche, ma mi prendo la piena responsabilità di quanto fatto. Ripeto, sono convimto che questo lavoro abbia un valore, innazitutto di avere messo tutte le realtà della provincia, dal mare ai monti, a un tavolo per valorizzare ciò che abbiamo. Ora vedremo cosa fare e come provare a rilanciare”.
E come rilanciare la città lo ha in mente il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi che non nasconde le sue perplessità sulla competizione per diventare capitale della Cultura italiana e aggiunge: “Lucca ha altre opportunità. Intanto a mio avviso ha i numeri per poter tentare di diventare capitale europea della cultura e poi ci sono altre occasioni, ad esempio la capitale italiana dell’arte contemporanea, a cui potrebbe partecipare attraverso il fumetto. Sicuramente, – aggiunge Sgarbi – il fatto che Lucca abbia avuto fondi per Puccini non la ha aiutata in commissione, qualcuno potrebbe avere osservato che questa città è già stata sostenuta con quei fondi per il noto compositore e non poteva diventare anche capitale italiana della cultura. Adesso Lucca deve puntare a diventare capitale europea, perché ne ha i numeri”. Poi il sottosegretario chiude con una battuta: “Intato ora quando verrò a Lucca per la mostra su Canova e il Neoclassicismo scriveremo fuori dalle mura un cartello ‘Lucca non è capitale della cultura’, una battuta per sottolineare che questo concorso non funziona, perchè ti trovi a competere con città di piccole dimensioni che non hanno niente a che vedere con realtà come la città toscana”.
La proposta culturale di Lucca, comunque, verrà presentata il prossimo 8 gennaio a Milano. Una base per la programmazione degli eventi culturali futuri della città.
Questi i dossier che parteciperanno alla selezione finale con i relativi titoli
- Agnone (Isernia): Agnone 2026: Fuoco, dentro. Margine al centro
- Alba (Cuneo): Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia
- Gaeta (Latina): Blu, il Clima della Cultura
- L’Aquila: L’Aquila Città Multiverso
- Latina: Latina bonum facere
- Lucera (Foggia): Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture
- Maratea (Potenza): Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario
- Rimini: Vieni oltre. Il futuro qui e ora
- Treviso: I Sensi della Cultura
- Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena): Valdichiana 2026, seme d’Italia
Non tarda ad arrivare il commento dell’opposizione, per bocca del capogruppo Pd, Francesco Raspini: “Chi dobbiamo ringraziare per questo fiasco che ha del clamoroso? Forse il sindaco Pardini che vanta spesso e volentieri i suoi eccezionali rapporti con un governo che, però, considera Lucca meno del comune di Agnone? O l’assessora alla cultura, Mia Pisano, che fino a qualche tempo fa postava le foto di Mussolini con l’hastag #eleganzauomo? O il maestro Veronesi che è riuscito a trasformare le celebrazioni puccinane in una barzelletta con la complicità di tutti coloro che l’hanno lasciato fare? Ma possiamo consolarci. La giunta ha fatto sapere che a gennaio andrà a Milano a presentare in pompa magna il progetto bocciato perfino dal governo amico. Non prima di avere brindato al nuovo anno con il “super ospite Sabrina Salerno”.
“La coincidenza farebbe anche sorridere se non fosse evidente il progressivo impoverimento culturale al quale sta assistendo la città: da una parte, infatti, si annuncia con rassegnazione che Lucca non è rientrata nemmeno nelle 10 città finaliste della corsa a Capitale della Cultura 2026 (anno in cui termina il biennio pucciniano), dall’altra si lancia invece il superospite della serata dell’ultimo dell’anno in piazza Santa Maria: Sabrina Salerno”. Con queste parole le consigliere e i consiglieri comunali dei gruppi di centrosinistra (Partito Democratico, Lucca Futura, Sinistra con Lucca – Sinistra civica ecologista, Lucca è un grande noi, Lucca Civica-Volt-Lucca è popolare) commentano le due notizie.
“È un’accoppiata paradossale – proseguono – che ci testimonia la lenta ma costante caduta della città. Il non-programma culturale di Lucca non le (ci!) ha valso nemmeno la nomination nella top ten. Siamo sotto Agnone (provincia di Isernia, popolazione: 4.665). E se la responsabilità di questo fiasco clamoroso è da ricercare tutta nella non-azione culturale della giunta Pardini, le conseguenze sono pesanti per tutti. Perché la candidatura – e ipotetica vittoria – avrebbe sì favorito una crescita turistica ed economica. Perché la credibilità della città ne sarebbe uscita rafforzata”.
“Ma no. Purtroppo siamo rimasti un mese sulle pagine di mezza stampa nazionale per lo scandalo Pertini. Le Celebrazioni Pucciniane sono diventate una barzelletta, con il silenzio complice di chi lo lascia fare, a causa di un presidente, Alberto Veronesi, inaffidabile e incapace di gestire la partita. E come se non bastasse, abbiamo un’assessora alla cultura che postava foto del Duce con l’hashtag #eleganzauomo. Come poter anche solo pensare di partecipare, neanche di vincere?”
“Ci pare quindi assurdo che la giunta vada fino a Milano per presentare il progetto culturale della città, bocciato anche da quel governo che dovrebbe essere amico, rispetto al quale il sindaco Pardini rivendica rapporti e conoscenze ogni giorno. A che pro? Per una gitarella fuori porta? Almeno risparmiateci questa ulteriore figuretta: Lucca e lucchesi non lo meritano”.
Aggiunge Tommaso Bedini Crescimanni, delegato Pd per organizzazione e cultura: “Peccato, dispiace per Lucca, il bene della città viene sempre prima di qualsiasi altra considerazione. Dobbiamo, però, prendere atto del fatto che ci sono state scelte politiche da parte dell’amministrazione Pardini che hanno sicuramente influito negativamente sulla candidatura, scivoloni che hanno macchiato l’immagine della città, non solo il caso Pertini e l’assessorato alla cultura assegnato a Casapound. C’è poi la gestione inconcludente e scriteriata del Comitato per le celebrazioni pucciniane del presidente Alberto Veronesi che non ha portato nessun valore aggiunto alla città. Sarebbe stato troppo anche nell’era Meloni. Nonostante questo, il progetto che non ha fatto arrivare la città nemmeno tra le 10 finaliste, sarà inspiegabilmente presentato a Milano, sbandierato come fiore all’occhiello dell’amministrazione Pardini. A cosa serve andare a Milano a presentare un progetto bocciato? Sarebbe stato bello e importante ottenere questo riconoscimento, ma non è certo necessario per essere orgogliosi di Lucca, la città è già da secoli una capitale europea della cultura”.
Dispiace per tutte le realtà culturali che operano sul nostro territorio, che certo avrebbero molto da dire, da progettare, da raccontare, ma che finiscono per restare sempre ai margini di un’amministrazione comunale che tende a considerare solo gli amici, dimenticandosi di tutti gli altri”.