Don Cerri: “Strade illuminate come un Luna park, questo non è il vero Natale”

16 dicembre 2023 | 12:49
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Don Cerri: “Strade illuminate come un Luna park, questo non è il vero Natale”

Il monito del rettore della chiesa di San Giusto: “Non è un bel messaggio”

“Vi siete mai chiesti quante saranno le persone che facendo il Natale si rendono conto che si tratti di fare memoria della Nascita di Gesù, di Uuno che viene per salvare anche oggi gli uomini, del Figlio di Dio che viene in mezzo a noi, si fa uno di noi? Domandate a qualche vostro conoscente, amico/a che cos’è il natale e può essere che abbiate delle sorprese”. Inizia così la riflessione di don Franco Cerri, rettore della chiesa di San Giusto di Lucca.

“Ormai tutto è natale o natalizio, anche se il 99% di quello che vediamo, in questi giorni, non ha nulla a che fare con il Natale, quello vero – commenta -. E più uno spende e più bello gli sembra il natale. Povero Cristo, come ti abbiamo ridotto, vali meno di un regalo. Ormai non sappiamo neppure che tu sia nato. Ma per dare ad intendere che arriva il natale o meglio il 25 dicembre, si illuminano le strade e le piazze, che diventano una specie di luna park, spendendo fior di quattrini e non credo per significare che Lui, il Cristo, è venuto come Luce del Mondo, ma piuttosto si tratta di un’azione commerciale che rende bene. E così il natale divora anche la tredicesima. Poi ci saranno i saldi natalizi”.

“E se a tutto questo – prosegue don Cerri – aggiungiamo le molte altre iniziative e spettacoli che passano sotto il nome di natale, il quadro è completo. Sta diventando più un natale pagano che cristiano. E il Natale nella vita della Chiesa? Non manca anche qui un po’ di confusione. È certamente una cosa bella allestire il presepe nelle chiese e nelle famiglie e ancora più piacevole il presepe vivente. Ma, attenzione, il presepe è una sacra rappresentazione, e non per questo uno celebra il Natale. Celebrare il Natale non è semplicemente ricordare quell’evento, ma è partecipare alla salvezza che quel Bambino ha portato all’umanità, attraverso i sacramenti della Chiesa, ricevendo il perdono dei peccati e l’eucaristia, dove Cristo viene e si dona a noi, oggi. In molte chiese si ha l’abitudine di allestire il presepe sotto l’altare o nei pressi, con il rischio di mettere in evidenza un simbolo, il presepe, e far passare in second’ordine l’Eucaristia, il Cristo vivo e reale. Una cosa è l’immagine e ben altra è la realtà. Alcuni addirittura mettono la statua di Gesù Bambino sopra il tabernacolo, che ovviamente si presta a confondere il simbolo con la presenza di Cristo nel tabernacolo. Inoltre, è così importante l’albero di natale nelle chiese, come simbolo della vita? O non è il Cristo la Vita dell’uomo? Dirà, infatti: ‘Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza’. E che dire infine delle feste di babbo natale in alcune parrocchie? Non è un bel messaggio: i bambini vengono educati a credere a babbo natale perché porta i regali, ma non al Natale di Gesù Cristo. Almeno, nelle comunità cristiane, evitiamo di fare confusione sul senso del Natale”.