Monitoraggio degli alberi all’orto botanico e sulla Torre Guinigi, rinnovato l’accordo con l’università di Pisa

L’obiettivo è uno studio sui parametri morfofisiologici e biomeccanici utili alla valutazione di pericolosità delle piante
Per fare in modo che si perpetui la bellezza dell’orto botanico e della torre Guinigi serve cura e studio. Ecco perché è stato rinnovato l’accordo fra il settore dipartimentale istruzione, cultura, sport e turismo del Comune di Lucca e il dipartimento di ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni dell’università di Pisa.
L’obiettivo è uno studio sui parametri morfofisiologici e biomeccanici utili alla valutazione di pericolosità degli alberi radicati nell’orto e sulla torre.
“La gestione dell’Orto botanico – si spiega nella determina che rinnova l’accordo con un rimborso spese di 5mila euro a favore del Destec dell’università di Pisa – comporta la continua messa in atto di azioni di monitoraggio del patrimonio arboreo, poiché in esso sono radicati numerosi esemplari arborei – di antico impianto e di recente introduzione – di notevole interesse storico, fitogeografico, scientifico e paesaggistico, che ogni anno attraggono numerosi turisti, scolaresche e cittadini e che richiedono una costante cura finalizzata alla relativa salvaguardia e valorizzazione. Una gestione efficiente dell’orto, inoltre, ha ricadute positive su tutto il territorio comunale, perché consente a tale patrimonio di costituire un rilevante fattore di crescita economica locale; i lecci della Torre Guinigi – uno dei monumenti più visitati di Lucca – costituiscono una realtà unica nel panorama nazionale e internazionale per il notevole interesse storico, culturale, paesaggistico e naturalistico, per l’imprescindibile legame con l’elemento architettonico profondamente identitario della città e necessitano azioni di monitoraggio e attenti interventi di cura e gestione”.
“Dalle numerose azioni di monitoraggio del patrimonio arboreo emergono delle criticità, derivanti sia dagli effetti naturali del decorso temporale sia dalle condizioni del sito, che rendono necessarie – questa la motivazione del ricorso alla consulenza – l’acquisizione di maggiori conoscenze sulle criticità connesse alla sicurezza e alla conservazione degli esemplari arborei e, al contempo, la divulgazione scientifica rivolta a un pubblico diversificato su temi legati alla conservazione, valorizzazione e gestione del patrimonio arboreo”.