Villa Bottini, “i fantasmi di Auschwitz” rivivono in una mostra fotografica. Si faranno due Consigli per i giorni della memoria e del ricordo
L’esposizione sarà inaugurata il 18 gennaio e resterà aperta fino all’8 febbraio
Una mostra fotografica e un percorso immersivo, che attraverso oggetti, ambientazioni, musiche e rumori di fondo, accompagneranno il visitatore direttamente ad Auschwitz, in quello che fu, nel corso della seconda guerra mondiale, uno dei luoghi principali deputati al sistematico genocidio perpetrato dai nazisti nei confronti degli ebrei e di tutte le categorie di persone ritenute indesiderabili o inferiori per motivi politici, razziali o religiosi: uomini, donne, donne incinte, bambini, anziani, persone con disabilità, che furono private della loro umanità e mandate a morire nei forni crematori.
Il Comune di Lucca affida alla narrazione per immagini di Fiorenzo Sernacchioli, che ha compiuto due viaggi ad Auschwitz, nel 2010 e 2011, e che con la collaborazione di Maurizio Della Nave ripropone, oggi, il frutto di questo percorso nella memoria e per la pace, con una mostra dal titolo I fantasmi di Auschwitz- affinché la Shoah non diventi un mero rigo sui libri di storia.
L’esposizione, che sarà inaugurata a villa Bottini il 18 gennaio e che resterà aperta fino all’8 febbraio, è stata presentata questa mattina (12 gennaio) a palazzo Orsetti dal sindaco Mario Pardini, dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Marcello Bertocchini, dal fotografo ideatore del progetto Fiorenzo Sernacchioli, da Lucia Benvenuti della Fondazione Alice Benvenuti, Monica Mariti dell’Ufficio scolastico di Lucca e Massa Carrara, dal professore Paolo Battistini con alcuni studenti dell’Isi Pertini.
“Questa è la prima iniziativa per commemorare il giorno della memoria che l’amministrazione presenta e che ha fortemente voluto – spiega il sindaco di Lucca, Mario Pardini -. Io ringrazio Fiorenzo Sernacchioli e Maurizio Della Nave, Fiorenzo era venuto da me a proporre il progetto già qualche mese fa e ho pensato fosse una cosa bellissima, parlare di un tema così importante attraverso le immagini. Se non dobbiamo dimenticare, dobbiamo farlo anche attraverso il linguaggio delle immagini. Ci saranno anche tante altre iniziative legate al giorno della memoria, che presenteremo nei prossimi giorni, perché su questo tema l’amministrazione è assolutamente in prima linea”.
Intanto, il sindaco Mario Pardini ha annunciato che in occasione del giorno della memoria proporrà un consiglio comunale dedicato. Stessa decisione è stata presa anche per il giorno del ricordo, ma entrambe le date devono ancora essere fissate. Sarà previsto un Consiglio comunale per il giorno della Memoria?
“Assolutamente si – dichiara il sindaco Pardini -, ieri c’è stata la riunione dei capigruppo e su mia sollecitazione il presidente Torrini ha mandato un messaggio per chiedere di fare sia un Consiglio comunale per il giorno della Memoria e uno per il giorno del ricordo. Non è stata ancora decisa la data”.
“Non si tratta solo di una mostra fotografica, ma di un’installazione – tiene a precisare Fiorenzo Sernacchioli -. Ci sono degli strumenti, dei mezzi che i nazisti impiegarono per portare a compimento, la così detta, soluzione finale, la Shoah. Non è solamente la curiosità di un fotografo che va a Auschwitz, ma c’è qualcosa di più profondo, anche per il dramma vissuto dalla mia famiglia. In quegli anni mio nonno venne ucciso dai tedeschi durante la ritirata.Era un civile, non un militare. Non per questo però il messaggio è rivolto contro i tedeschi. Nella maniera più assoluta. Per l’installazione voglio ringraziare il creative designerMaurizio Della Nave che con i suoi spunti e le sue idee, senza stravolgere l’idea iniziale, ha impreziosito il tutto”.
Attraverso il percorso creato sarà possibile rivivere ciò che si prova in questi viaggi. Anche le immagini di Fiorenzo, scattate durante i freddi inverni di Auschwitz, rendono giustizia all’immane tragedia perpetrata in quei luoghi.
“Questa installazione è contro ogni amnesia – prosegue Sernacchioli -, contro ogni tentativo di revisionismo.Tale ricordo deve essere mantenuto vivo e attuale, con ogni mezzo e in ogni occasione. La fotografia è diventata un potente mezzo per descrivere i miei sentimenti ed emerge dalla profondità della mia anima, proprio come la ferita inferta alla mia famiglia. Nessun essere vivente si comporta come l’uomo, Hitler trovò terreno fertile in Europa per lanciare le sue idee. In Spagna, in Ungheria e anche da noi in Italia. Proprio per questo – conclude -, auspico la partecipazione spontanea di molti giovani, in modo che il messaggio possa raggiungere più persone possibili”.
L’iniziativa, è stata sostenuta dall’Ufficio scolastico territoriale, come ha precisato la professoressa Monica Mariti: “Questa iniziativa ci ha colpito molto per il sottotitolo che è stato scelto: affinché la Shoah non diventi un mero rigo sui libri di storia. La forza empatica di questo messaggio è proprio quello che cercano le nuove generazioni, il voler realizzare qualcosa di immersivo,che possa ricordare una visita in questi luoghi – spiega -. Non tutti i nostri studenti hanno potuto visitare Auschwitz, ma tutti loro hanno bisogno di questi stimoli per comprendere ciò che è accaduto”.
Gli studenti dell’Istituto Pertini svolgeranno un percorso di pcto, per l’alternanza scuola-lavoro, curando gli aspetti di segreteria e assistenza alla mostra: “Noi dell’Istituto Pertini, abbiamo organizzato percorso di cittadinanza – spiega il professor Paolo Battistini -, questa mostra l’abbiamo vista come un’opportunità per creare approfondimenti e rendere attuali e vivi i temi della Shoah”.
Il percorso
Non il piano nobile di villa Bottini, ma i suoi sotterranei sono stati scelti come ambientazione ideale della mostra: un luogo dove entra poca luce, con il soffitto basso che sembra schiacciare il visitatore contro il pavimento. L’ingresso, attraverso un corridoio stretto e quasi buio, immetterà in un ambiente evocativo di una camera a gas, dove si troveranno, ammassati, barattoli di Ziklon B, il terribile gas utilizzato nei campi di concentramento per sterminare gli ebrei. Più avanti, procedendo ancora verso la mostra fotografica, un troncone di binario e un grosso secchio zincato evocheranno nel visitatore la deportazione. Durante tutto il percorso si diffonderanno negli ambienti, in maniera sommessa, musica della tradizione ebraica e suoni sparsi a ricordare i lunghi viaggi di tanti esseri umani ammassati nei treni merci e la non-vita dei campi di concentramento.
Infine il visitatore uscirà nell’ambiente della mostra fotografica: 36 scatti, tutti rigorosamente in bianco e nero, con formato prevalente 70×50, stampati su carta cotone 100% naturale, che riproducono immagini tratte dai due viaggi che l’autore Sernacchioli ha compiuto nei campi di sterminio di Auschwitz I e Auschwitz II (Birkenau), documentando quello che fu l’orrore della Shoah negli anni Quaranta in Europa. Il visitatore, all’inizio del percorso, sarà invitato a prendere una pietra da un contenitore, per depositarla in un punto propriamente indicato: questo, come da tradizione ebraica, a testimonianza del proprio passaggio per tenere viva la memoria.
La mostra I fantasmi di Auschwitzfa parte delle iniziative che l’amministrazione comunale propone per il Giorno della memoria del 27 gennaio ed è realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e con il patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Lucca, Ufficio scolastico IX di Lucca e Massa Carrara, Associazione Lucchesi nel Mondo, Fondazione Alice Benvenuti. Sarà aperta alla visita libera da parte di tutti i cittadini dal 18 gennaio all’8 febbraio, in orario continuato dalle 9,30 alle 17,30, e rappresenta una proposta di visita didattica per tutte le scuole del territorio. Un’occasione, come sottolineato da tutti i promotori, per esercitare il diritto-dovere alla memoria e promuovere le ragioni della pace.