Caso Real Academy, un genitore: “No allo sgombero dell’impianto di San Cassiano”

Il padre: “Garantiamo la serenità e l’equilibrio psicologico di questi ragazzi”
“Mio figlio negli ultimi due anni è stato veramente male nella scuola calcio da lui frequentata da quando aveva solo 5 anni. Tornava da ogni allenamento nervoso con vere crisi di pianto e nonostante i miei inviti a cessare e cambiare scuola calcio, lui insisteva a voler rimanere per il gruppo, per gli amici.. Rilegato in panchina e allenamenti differenziati senza un valido motivo, lo hanno portato a perdere fiducia in se stesso.. Tecnicamente superiore a diversi ma nn avendo minutaggio in partita, il bambino era arrivato ad avere timore in quelle rare volte che veniva chiamato ad entrare in giuoco”.
Così il padre di uno dei ragazzi che giocano nella scuola calcio Real Academy Lucca, il cui impianto sportivo di San Cassiano a Vico – secondo quanto stabilito dal Tar – è in procinto di essere sgomberato. Cosa che ha fatto scattare la protesta dei genitori ieri (6 febbraio), con un mail bombing diretto alle caselle postali del sindaco Mario Pardini, dell’assessore allo sport Fabio Barsanti e di dirigenti e funzionari dell’ufficio sport del Comune di Lucca.
A difesa della società di calcio lucchese e contro lo sgombero dell’impianto, anche questo padre che racconta la storia di suo figlio: “Quando – il bambino – credeva che tutto andasse per il verso sbagliato, eccoti qua un raggio di luce che ti abbaglia, ti ridà vita e voglia di riscattarsi! Viene notato in una partita e lo scout della Real, non parla con me ma ragiona col ragazzo. Quest’ultimo, al termine del dialogo ti sorride e credetemi, il mio cuore si era strizzato per la gioia.. Era tanto che non lo vedevo sorridere”.
“Inizia questa nuova avventura e fin da subito, mio figlio è stato accolto come se fosse già parte di loro, continuamente ascoltato e preso in considerazione, a partire dai mister Casini e Moretti, professionali ma anche sensibili, ad arrivare a Gianluca Tucci, Davide Picchi, il grande Buongiorni e per ultimo ma non di meno, anzi, il presidente Polonia, sempre presente in quasi tutte le partite ed allenamenti! Senza dimenticare tutto lo staff ed il mitico Luciano (conducente del pulmino)”.
“In questi mesi, in silenzio – prosegue il genitore – sto ascoltando tante parole infamanti ma cerco di rimanere razionale e posso affermare che ad oggi, devo soltanto ringraziare questa bellissima realtà. Credetemi, sono un ex calciatore e ne ho viste di società ma come il Real Academy non ce n’è! I ragazzi sono tutti messi al loro agio e non ho mai visto o percepito favoritismi in campo e fuori.. Tutti solo al pari di tutti senza alcuna distinzione e questo, permettetemi, non è da tutti. Ho conosciuto persone professionali che credono in quello che fanno e sono i ragazzi stessi ad accorgersene”.
“Tornando a mio figlio, oggi ha trovato un equilibrio, è tornato ad allenarsi e giocare serenamente e soprattutto si sente parte della squadra e della società, per non parlare del campo e lo spogliatoio, è la loro seconda casa. Spesso mi chiede come andrà a finire, ed è in questi momenti che si rattrista. Continuo a non capire come si possa essere così sordi e ciechi davanti alle dimostrazioni di affetto ed interesse che questi ragazzi nutrono nei confronti del Real Accademy e del loro campo sportivo, perché in fondo, quel campo, se lo sentono loro. Per noi adulti sembra una ingenuità, cambiare campo non costa nulla vero?! Invece non è proprio così. Pur di vedere mio figlio felice, io e mia moglie stiamo facendo tanti sacrifici, economici ed anche stressanti, considerata la non esigua distanza di 55 chilometri, ma tutto questo perché di società come il Real non se ne vedono di questi tempi”.
“Alle autorità locali – conclude il genitore – va il mio appello: ad ogni problema c’è sempre una soluzione, che può conciliare e gratificare entrambe le parti. Per far ciò, bisognerebbe mettere da parte l’orgoglio, dimostrare di essere persone sensibili ed intelligenti, qui non si deve discutere soltanto di aspetti economici, burocrati, etc.. Ma fondamentalmente di un ambiente che comprende anche il sito in questione, il quale fa parte della serenità ed equilibrio psicologico di questi ragazzi”.