Stangata sui dehors con rincari fino all’85%, piovono critiche dagli esercenti

Fipe e Confcommercio protestano: "Dal tavolo di concertazione nessun avallo agli aumenti e alle modifiche alla zonizzazione del centro"

La stangata sulle tariffe per l’occupazione del suolo pubblico? Fipe e Confcommercio alzano le mani: “Gli aumenti? Non possono essere attribuiti alla concertazione con le categorie”. Così le associazioni di categoria escono allo scoperto e alzano la voce su rincari che in alcuni casi raggiungeranno anche l’85%.

“Abbiamo da subito riconosciuto all’assessore Paola Granucci – si legge in una nota di Fipe e di Confcommercio – il merito di aver accolto la nostra richiesta, formando un tavolo permanente di concertazione sui temi inerenti il commercio e la somministrazione con le sue varie declinazioni”.

“Il tavolo – specifica la nota -, però, non è il luogo in cui le decisioni vengono prese. Ma è solo un luogo di confronto che poi dà all’amministrazione gli strumenti per decidere, così come nelle sue prerogative. Questo per dire che non debba essere attribuita alla concertazione l’avallo di alcun aumento di tariffazione, né tantomeno nessuna decisione tra quelle prese in merito alla zonificazione del centro storico e la conseguente attribuzione di categoria. Decisioni, queste, prese dall’amministrazione e comunicate alle associazioni”.

Detto ciò, Fipe e Confcommercio non possono “esimersi dalla forte critica verso i significativi rincari che interessano molte attività del centro storico che usufruiscano oggi del suolo pubblico. Rincari del 60 per cento o addirittura dell’85 per cento per alcune delle attività delle zone centralissime. Numeri evidentemente importanti che per più ragioni lasciano molto perplessi gli operatori. Che hanno subìto una stangata pochissimi anni fa durante l’amministrazione Tambellini, le cui ricadute sono poi state oltremodo accentuate dalla successiva fase della pandemia. Per arrivare infine all’applicazione degli aumenti Istat degli ultimi mesi”.

“La nuova tariffazione che l’amministrazione Pardini ha applicato viene legata all’istituzione delle cosiddette zone rosse a seguito di uno studio di Imt, ma – sottolineano Fipe e Confcommercio – questo stesso studio ormai datato deve essere oggetto di una revisione, proprio come detto al tavolo. Riteniamo quindi che non si possa discutere solo di sanzioni e tariffe, ma che siano necessari focus su qualità dei servizi pubblici di accoglienza, e sulla crescita e valorizzazione degli spazi esterni dei locali. Consentendo agli imprenditori di poter investire in strutture chiuse e decorose in funzione tutto l’anno”. Fipe e Confcommercio ribadiscono l’importanza della concertazione in essere e ritengono che debba continuare, anche per evidenziare i “bug presenti nelle attuali regolamentazioni così da poter intervenire, facendo tesoro del bagaglio di esperienza delle categorie”.

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