Vivere il Centro Storico: “Città a uso e consumo solo dei turisti”

Il comitato: “Ridicolo spendere 1 milione e 400mila euro per festine e ignorare i bisogni fondamentali di abitanti e commercianti”
“Non c’è solo piazza dell’Anfiteatro da sottrarre alla ‘mangiatoia’, tutto il centro storico ha lo stesso problema che si chiama ‘snaturamento’ perché è divenuto un unicum ad uso e consumo dei turisti”.
Così Vivere il Centro Storico, che afferma: “Purtroppo la tendenza, che sembra essere irreversibile, è nata circa 20 anni fa a seguito di leggi nazionali che hanno facilitato la libera attività commerciale senza porre obblighi ben precisi a carico dei comuni. A questo, negli ultimi dieci anni, si è accompagnata una sconsiderata politica del divertimento nel centro storico che ha portato Lucca ad essere, almeno in alcune zone, invivibile per i residenti”.
“Alla realtà dei ‘barini’ e delle ‘mangiatoie’ negli ultimi tempi, abbiamo assistito ad un incremento dei turisti dovuto ai voli low cost della Ryan Air e alla saturazione turistica delle città toscane più famose che ha imposto l’ individuazione di nuove mete. Un turismo molto attento ai costi che si rivolge in buona parte verso le case con affitto breve”.
“Quella della casa per turisti – continua il comitato – è una attività molto redditizia che porta i proprietari delle abitazioni di gran parte del centro storico a trasferirsi o a non rinnovare i contratti di affitto a lunga scadenza, per buttarsi a capofitto in una attività che, siccome ha costi minori di un hotel, può offrire prezzi concorrenziali e allo stesso tempo garantire grossi profitti. Oltretutto non si può nascondere che questo porta anche ad un impoverimento del tessuto commerciale con la chiusura di attività ‘extra mangiatoia’ che hanno bisogno dei residenti per sopravvivere”.
“Non che le amministrazioni precedenti abbiano fatto molto in questa ottica, ma non possiamo ignorare il fatto che quella attuale ha tolto perfino l’unica ‘foglia di fico’ che c’era e cioè il contributo per gli affitti a lunga scadenza. Sicuramente questo contributo non era la panacea per tutti i mali, ma invece di cancellarlo sarebbe stato meglio se fosse stato incentivato e magari fossero state aggiunte altre forme per contrastare lo snaturamento del Centro Storico come fanno in tante altre città a noi vicine”.
“Ci pare ridicolo spendere 1 milione e 400mila euro per eventi, feste e festine e, allo stesso tempo ignorare i bisogni fondamentali di un centro storico che sta perdendo la sua vocazione residenziale per trasformarsi sempre di più in un anonimo villaggio vacanze senza alcuna personalità, destinato ad essere sempre meno attrattivo anche sotto il profilo turistico” conclude Vivere il Centro Storico.