Futuro di Geal, confronto aperto tra Mario Pardini e Luca Menesini

Fissata la data dell’incontro voluto dalle associazioni Quelli che l’acqua unisce e Senza Confini: si terrà il 16 marzo in San Micheletto
Un incontro con i sindaci di Lucca e Capannori, Mario Pardini e Luca Menesini per parlare del futuro di Geal. A organizzarlo saranno le associazioni Quelli che l’acqua unisce e Senza confini, il 16 marzo alle 16 alla Fondazione Ragghianti in San Micheletto.
“In attesa dell’incontro – dicono dall’associazione Quelli che l’acqua unisce – vogliamo ribadire cosa per noi significa tutelare l’interesse dei cittadini sul servizio idrico, concetti già esposti alla commissione consiliare del Comune di Lucca da nostri esponenti. A nostro parere interesse vuol dire una tariffa del servizio idrico integrato rispettosa dei costi di gestione, dei portafogli dei cittadini, delle attività commerciali, delle piccole realtà produttive, senza distribuire dividendi di centinaia di migliaia di euro ogni anno agli azionisti, in spregio ai risultati del referendum sulla gestione pubblica del servizio idrico tenutosi nel 2011. Interesse vuol dire un piano di investimenti in tempi certi, possibilmente di pochi anni, per portare l’acquedotto e le fognature nelle zone del comune di Lucca dove sono ancora assenti, cercando di gravare sulle tariffe in misura ridotta, realizzandole con la compartecipazione di finanziamenti esterni (processo interrotto ormai da almeno un biennio). Interesse vuol dire tutelare le professionalità esistenti attualmente in Geal, cercando di plasmare in questo periodo residuo una struttura che abbia una figura apicale interna e responsabili interni preparati per ogni settore”.
“Vogliamo ricordare, seppur brevemente, i dati storici e giuridici che hanno condotto alla situazione attuale – proseguono -. L’avvio della concessione di Geal risale al 1995, a seguito di una gara di qualche anno prima e in un momento storico in cui il servizio idrico nazionale era il soggetto principale di una riforma ‘Copernicana’ non ancora pienamente attuata in tutto il territorio nazionale. Due società private, Crea e General des Eaux, si contesero il 48% di Geal per poi accordarsi, dando vita ad un periodo di condivisa gestione. Due azionisti che progressivamente secondo logiche commerciali e di profitto, hanno ceduto le loro azioni ad altri. L’attuale socio al 48% di Geal è Acea spa, certamente non una onlus, è quotata in borsa, con il 51% delle quote al Comune di Roma, il 23,33% a Suez Environnement (multinazionale francese) e il 7,45% alla famiglia Caltagirone. E’ ovvio che questo socio privato, come giustamente qualsiasi altro privato, ricerca l’utile e l’aumento di valore della azienda, come normale per questa tipologia di società e non persegue la ricerca di tariffe basse e o di investimenti da non riversare in tariffa, per non aumentarla”.
“Non appena i soci privati entrarono, Autorità di Ato e vari Comuni dell’ambito presentarono ricorsi per chiedere l’annullamento della cessione del 48%, la chiusura di Geal e l’ingresso del comune di Lucca nella società (che in seguito sarà chiamata Gaia spa) che avrebbe gestito il Sii dell’Ato 1 Toscana – proseguono -. Geal di fronte a questa incertezza sulla sua futura ‘vita’ non effettuò investimenti significativi, finché non intervennero le sentenze del Consiglio di Stato del 2010 e i risultati del referendum sull’acqua del 12 e 13 giugno 2011, ai quali seguì un protocollo d’intesa per la salvaguardia sottoscritto da Comune di Lucca, Geal e Autorità idrica Toscana (che sicuramente non è disposta a concedere allungamenti alla concessione, come più volte dichiarato e scritto anche e non solo dal Direttore Ait Mazzei). Un Protocollo che ha appunto permesso di fare importanti investimenti sul territorio ed ha consentito di mantenere la durata della convenzione fino al 31 dicembre 2025. Nel 1993 la gara aveva una logica economica (garantire una entrata di circa 6 miliardi di lire nelle esauste casse del Comune di Lucca) e gestionale (evitare l’ingresso in una azienda che si sarebbe trovata a gestire il SII in oltre 40 Comuni, con tutti i prevedibili ‘guai’ che Gaia ha poi effettivamente fatto scontare per almeno 10 anni agli utenti e ai Comuni soci). Ci pare che quelle motivazioni siano abbondantemente venute meno come dimostreremo appresso’.
” ‘La presente convenzione avrà validità sino alla scadenza fissata al 31 dicembre 2025’, si legge nella convenzione – dicono ancora -. Impossibile prolungare, la legge è purtroppo chiara. Se il Comune di Lucca effettuasse una forzatura prolungando sua sponte la concessione, ripartirebbero ricorsi e procedimenti giudiziari fondati su leggi ben più consolidate che in passato. Geal in assenza di certezza sull’eventuale prolungamento della durata della convenzione, effettuerebbe qualche investimento o li bloccherebbe come è già avvenuto dal 1998 al 2011? Quale convenienza avrebbero quindi i lucchesi che da anni aspettano le fognature e o l’acquedotto, a tenere tutto bloccato oltre il 2025?”.