Diabete, oltre 5mila diagnosi a Lucca: se ne parla al centro congressi Imt

Esperti del mondo scientifico e accademico a confronto sabato (9 marzo) nella Cappella Guinigi
Secondo le stime epidemiologiche sono più di 5mila i cittadini lucchesi che hanno ricevuto una diagnosi di diabete mellito tipo 2.
È una delle questioni più rilevanti che verranno trattate e approfondite in occasione di un congresso dal titolo Il cuore contro diabete, displipidemia, obesità che si terrà a Lucca nell’auditorium della Cappella Guinigi del Centro congressi Imt sabato (9 marzo), con l’organizzazione della presidente dell’Associazione medici diabetologi (Amd) della Toscana Cristina Lencioni, del reparto di diabetologia di Lucca diretto da Alberto Di Carlo, insieme al presidente ArcaToscana Carlo Panesi di Pisa. L’evento lucchese vedrà la partecipazione di esperti del mondo scientifico e accademico, oltre ai medici di medicina generale, sulle emergenti problematiche metaboliche.
L’età media della popolazione è in continuo aumento e con essa l’incidenza delle patologie croniche come il diabete che comportano condizioni cliniche di complessità, con pesanti ripercussioni sul servizio sanitario nazionale anche in termini di costi. A un secolo dalla scoperta dell’insulina, da utilizzare per la cura e la gestione del diabete, si sta vivendo un nuovo cambiamento epocale con una florida ricerca clinica che prospetta nuovi farmaci molto sicuri ed efficaci.
“Il diabete, l’obesità e le malattie cardiovascolari – sottolinea la diabetologa Cristina Lencioni – rappresentano il paradigma delle malattie croniche non trasmissibili. Il numero di pazienti affetti da queste patologie è in crescente aumento. Il 50% dei pazienti con cardiopatia è affetto da diabete mellito, di questi più del 50% è affetto da sovrappeso o obesità, l’80% è anche dislipidemico. Diventa, quindi, prioritario un costante dialogo tra cardiologia, diabetologia e medici di medicina generale per creare nuove sinergie all’interno della rete diabetologica aziendale”.
“Nella fascia di età tra i 35 e gli 85 anni il 2% della popolazione lucchese – evidenzia il cardiologo Roberto Lorenzoni, responsabile del laboratorio di emodinamica della cardiologia del San Luca – soffre per arteriopatie periferiche e di questi un 70% sono diabetici o con avanzata insufficienza renale cronica avanzata. L’arteriopatia obliterante periferica è una frequente complicanza del diabete ed è caratterizzata dalla presenza di diffuso restringimento e calcificazione delle arterie con placche aterosclerotiche ostruenti il flusso di sangue agli arti inferiori. Il piede diabetico è una complicanza cronica del diabete altamente invalidante che colpisce pazienti con neuropatia e vasculopatia periferica. Negli ultimi 20 anni abbiamo effettuato oltre 2mila procedure interventistiche periferiche sugli arti inferiori contribuendo di fatto a migliorare la qualità della vita di tanti cittadini e limitare il ricorso alle amputazioni. Siamo partecipi e protagonisti in Azienda di un vitale settore dell’assistenza ospedaliera che lega il cuore e i vasi al diabete garantendo un percorso diagnostico e terapeutico rapido, che è privo di barriere e rappresenta un sicuro riferimento per tutta l’azienda”.
“Il diabete mellito è gravato da un elevato numero di complicanze macro e microvascolari – aggiunge Carlo Panesi, cardiologo del territorio – tanto che si potrebbe considerarlo come una malattia cardiovascolare. L’obesità aumenta in maniera significativa il rischio di sviluppare il diabete: più precisamente sei volte negli uomini e dieci volte nelle donne. I diabetici sviluppano una aterosclerosi più aggressiva che richiede una certa aggressività anche nei trattamenti di prevenzione e cura. Il numero di questi pazienti aumenta e per questo è necessario che il cardiologo territoriale con il diabetologo e il medico di famiglia ottimizzino, tutti insieme, il percorso di prevenzione e di cura”.
“La prevalenza delle malattie cardiovascolari – conclude Francesco Bovenzi, direttore della cardiologia del San Luca – è di circa 30mila casi nel nostro ampio territorio, tanto da meritare la nostra più grande attenzione culturale in termini di ricerca, di organizzazione e di assistenza. I pazienti con diabete mellito corrono un rischio da 2 a 4 volte superiore di sviluppare malattie cardiovascolari con le sue manifestazioni cliniche di cardiopatia coronarica ischemia, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, ictus e arteriopatie periferiche. I nostri percorsi assistenziali in ospedale per questi complessi ed eterogenei pazienti hanno fatto scuola con tecniche di avanguardia interventistiche coronariche e periferiche che eseguiamo al San Luca in collaborazione con i diabetologi lucchesi”.