Torna la ‘Settimana del cervello’: porte aperte all’Imt con incontri e laboratori per bambini
Da lunedì (11 marzo) al via sei giorni in cui sarà addirittura possibile ‘toccare con mano’ il funzionamento della mente umana
Al via lunedì (11 marzo) alla Scuola Imt la nona edizione consecutiva della Settimana del cervello, una serie di incontri in cui i ricercatori, assieme ad altri specialisti e professionisti di vari settori, accompagnano il grande pubblico alla scoperta dell’organo più misterioso, sconosciuto ma anche più intrigante del nostro corpo: il cervello.
Un viaggio che si snoda attraverso sei giorni di conferenze, incontri, presentazioni e laboratori, dove sarà addirittura possibile “toccare con mano” (in uno dei laboratori organizzati per le famiglie) il funzionamento della mente umana. Il fitto programma è stato presentato questa mattina (6 marzo) alla presenza di Pietro Pietrini, direttore dell’unità di ricerca MoMiLab della Scuola Imt e Maria Luisa Catoni, prorettrice alla ricerca e all’innovazione.
“La settimana del cervello ormai è un appuntamento abituale, molto noto a livello nazionale e internazionale e ha questo grande pregio di divulgare a livello alto la ricerca scientifica – la dottoressa Maria Luisa Catoni, prorettrice alla ricerca e all’innovazione, della scuola Imt dichiara Naturalmente si può parlare di divulgazione in molti modi. Uno dei modi, che ci dice come lo fa la settimana del cervello e il gruppo dei neuroscienziati qui alla scuola, è attraverso le tradizionali conferenze e laboratori seminari, ma con una iniziativa che io trovo particolarmente importante, che è l’open lab del laboratorio di neuroscienze”.
“Bambini e non addetti ai lavori saranno invitati dentro al laboratorio e parteciperanno per alcuni esperimenti. Bambini, c’è stata un’iniziativa alcuni anni fa a Firenze, laboratori per bambini dagli 8 agli 8o anni, nel senso che poi queste iniziative sono di fatto per i non addetti ai lavori – aggiunge la dottoressa Catoni -. Trovo che sia una delle cose più importanti che l’università deve impegnarsi a fare, perché diffondere una cultura della ricerca che vuol dire gestire l’incertezza, fare di tutto per diminuirne i margini, cercare dati su cui fondare opinioni, ipotesi, analisi. Questa è quella cultura larga della ricerca che produce non soltanto potenziali futuri ricercatori, ma ha un effetto più largo, quello di diffondere anche presso un pubblico che non si dedicherà alla ricerca, la cultura del fondare sui dati le proprie opinioni. Essere permeabili ad opinioni diverse, questo migliora la qualità del dibattito, del pensiero, della formazione delle opinioni, insomma alla fine crea dei cittadini migliori”.
“Ad oggi persiste uno stigma nei confronti delle malattie psichiatriche che vengono considerate diverse dalle altre malattie – precisa il professor Pietro Pietrini docente in Neuroscienze e Direttore dell’unità di ricerca MoMiLab della Scuola Imt -.Esiste ancora un mancato riconoscimento, una mancata diagnosi, esiste ancora una vergogna della malattia psichiatrica, con conseguenze che sono molto gravi. Sono ancora più gravi, se si pensa che ben due terzi delle malattie psichiatriche hanno il loro esordio, nella età adolescenziale. Questo comporta spesso una grave alterazione della qualità della vita dei giovani e delle giovani studentesse, contribuisce gravemente al fenomeno dell’abbandono scolastico, deteriora la vita dei nostri giovani e questo dispiace ancora di più se si pensa che la stragrande maggioranza dei disturbi psichiatrici, pensiamo di disturbi d’ansia, sono tanto devastanti per la qualità della vita della persona quanto facilmente curabili, trattabili, risolvibili, per lo meno nella stragrande maggioranza dei casi”.
“Quindi la promozione della conoscenza del cervello, delle sue patologie e soprattutto degli strumenti che abbiamo per poter intervenire è ancora oggi di fondamentale importanza – conclude il professor Pietrini -. La settimana del cervello, che è disegnata e rivolta al grande pubblico ed è aperta a tutti gratuitamente, è uno strumento, un momento che si inserisce in questa azione di lotta allo stigma e il primo baluardo contro l’ignoranza e la conoscenza”.
Davide Bottari, ricercatore in neuroscienze cognitive, ha illustrato alcune attività che saranno proposte durante la Settimana del cervello all’interno dell’Open Lab, il laboratorio di neuroscienze della Scuola Imt che per la prima volta apre le sue porte ai bambini. Assieme ai propri genitori, i più piccoli avranno così la possibilità di vedere e sperimentare in prima persona gli strumenti con cui si fa ricerca sul cervello.
“Il laboratorio della Scuola Imt in Neurocienze, l’Open Lab, possiede moderne tecnologie che ci consentono di studiare come funziona il cervello umano e di studiare anche il comportamento dell’essere umano – precisa il dottor Davide Bottari, ricercatore in neuroscienze cognitive della Scuola Imt -. Disponiamo di tecnologie come quelle che ci consentono di misurare l’attività dei movimenti oculari, misurare attività periferica, quindi per esempio il battiti cardiaco, la respirazione. Abbiamo tecnologie che ci consentono di misurare direttamente l’attività elettroencefalografica, quindi l’attività elettrica del cervello. E nel corso della settimana del cervello apriremo il nostro laboratorio a scuole primarie del territorio che verranno e direttamente sperimenteranno, grazie all’attività delle ricercatrice e dei ricercatori, quello che viene fatto direttamente e quotidianamente nel nostro laboratorio per studiare il funzionamento del cervello umano”.
Illusione mano di gomma: L’illusione consiste nell’essere illusi di possedere una parte di un corpo diverso dal proprio. Perché ciò accada, i meccanismi percettivi visivi, devono prevalere sulla conoscenza che una parte del corpo non appartiene al partecipante. I partecipanti hanno la mano sinistra nascosta alla vista e una mano di gomma davanti a loro. Gli sperimentatori accarezzano con un pennello sia la mano sinistra nascosta del soggetto che la mano di gomma visibile. Se le due mani sono accarezzate in modo sincrono e nella stessa direzione, i partecipanti tendono a sentire la mano di gomma come propria.
Studi di risonanza magnetica funzionale hanno mostrato come questa illusione cambi temporaneamente l’attività della corteccia parietale, che è coinvolta nell’elaborazione visiva e tattile e della corteccia premotoria, implicata nel sentimento di proprietà della mano di gomma. Questo tipo di illusione è ritenuta molto importante per comprendere come il cervello percepisca il corpo e come sia possibile incorporare parti diverse dal proprio corpo, come nel caso di esoscheletri robotici o di protesi.
Illusioni audiovisive: L’effetto McGurk è un fenomeno percettivo che dimostra un’interazione profonda e automatica tra udito e vista nella percezione del linguaggio parlato. L’illusione si verifica quando la componente uditiva di un suono è accoppiata alla componente visiva di un altro suono, portando alla percezione di un terzo suono. Le informazioni visive che una persona ottiene vedendo una persona parlare cambiano il modo in cui sente il suono, generando un’illusione acustica. Più le persone sono efficienti nell’integrazione sensoriale audiovisiva più sono suscettibili all’effetto.
Studi che hanno utilizzato tecniche di neuroimmagine e di stimolazione cerebrale hanno evidenziato come questo effetto dipenda dall’attività del solco temporale superiore, una regione del lobo temporale importante per l’integrazione dei segnali audiovisivi.
Elettroencefalografia: Sono ormai passati 100 anni dalla prima registrazione dell’attività elettrica del cervello ad opera di Hans Berger. L’elettroencefalografia (EEG) è un metodo per registrare questa attività. È stato dimostrato che i biosegnali rilevati dall’EEG rappresentano i potenziali postsinaptici dei neuroni piramidali del cervello. Per fare queste misurazioni alcuni elettrodi vengono posizionati lungo il cuoio capelluto.
Questa tecnica viene utilizzata oggi per svelare come il cervello analizza e ricostruisce il mondo circostante e si potrà vedere in prima persona l’attività elettrica del cervello.
Registrazione movimenti oculari: L’eye tracking è il processo di misurazione di dove si sta guardando o del movimento di un occhio rispetto alla testa.
I visitatori vedranno alcuni dispositivi per misurare la posizione e il movimento degli occhi. Questi strumenti vengono utilizzati ampiamente nella ricerca per comprendere come funziona il cervello ma anche nel marketing, come dispositivo per l’interazione uomo-computer e nella progettazione dei prodotti per migliorarne le caratteristiche. Inoltre, gli eye tracker vengono sempre più utilizzati per applicazioni assistive e riabilitative come il controllo di sedie a rotelle, bracci robotici e protesi.
Il programma
Si parte lunedì (11 marzo) alle 17 in Cappella Quinigi con l’evento di apertura Cresci che ti Passa. superare i luoghi comuni sul disagio giovanile in cui saranno presentati dati e numeri del progetto di ricerca condotto dalla Scuola Imt con Intesa Sanpaolo Innovation Center in collaborazione di Fondazione Links.
Ad aprire la manifestazione saranno i saluti del rettore della Scuola Imt Rocco De Nicola e quelli di Luigi Ruggerone, senior director Business and innovation research, Intesa Sanpaolo Innovation Center. Dopo l’introduzione di Pietro Pietrini, che darà formalmente avvio alla conferenza inaugurale, interverranno Bondi, presidente della Società italiana di psichiatria, Federica Ruzzante, dottoranda neuroscienze, Benedetto Vitiello professore in neuropsichiatria infantile all’Università di Torino e direttore neuropsichiatria infantile all’ospedale Regina Margherita di Torino, Elisa Maria Cristina Zambito Marsala, responsabile Education ecosystem and global value programs, Intesa Sanpaolo, Lorenzo Benussi head of Edtech unit, Fondazione Links. Le conclusioni sono affidate a Francesco Tagliente, presidente della Fondazione Insigniti ORI che ha collaborato all’organizzazione dell’evento.
Dalla mente umana all’intelligenza artificiale, martedì 12 marzo alle 17,30 alla biblioteca della Scuola Imt si presenta il libro di Riccardo Manzotti e Simone Rossi Io & ia: mente, cervello e gpt. Introduce e modera Chiara Palmerini, giornalista scientifica, Scuola Imt. Saranno presenti gli autori.
Mercoledì, alle 17,30 in Cappella Guinigi, il focus è sulla depressione e le nuove cure. L’incontro, dal titolo Ritrovare la luce nell’oscurità: le nuove frontiere del trattamento della depressione resistente, è a cura di Andrea Fagiolini, professore in psichiatria, all’Università di Siena, direttore del dipartimento di salute mentale e degli organi di senso dell’Azienda ospedaliero universitaria Senese e Pietro Pietrini, professore in neuroscienze e direttore dell’unità di ricerca MoMiLab, Scuola Imt.
Un’occasione per cimentarsi con la metodologia Lego serious play e le competenze imprenditoriali sarà offerta – su prenotazione – venerdì 15 alle 10 nell’ambito del workshop gamificato dal titolo Il potere dell’opera – la Bohème modello entrecomp: elementi chiave dell’imprenditorialità, a cura di Pere Juarez Vives, professore in creatività, innovazione e agile project management all’Università di Barcellona, facilitatore Inspireo e Lego serious play for learning agility.
Sempre venerdì 15, alle 17,30 in Cappella Guinigi, in occasione della Giornata mondiale del sonno, si terrà la conferenza Dormire, forse sognare. Un viaggio tra sonno, sogni e ricordi. All’evento, introdotto da Carlo Cipolli, professore emerito di psicologia generale all’Università di Bologna e organizzato in memoria di Mario Guazzelli, ordinario di Psicologia clinica all’Università di Pisa, interverranno Giulio Bernardi, professore in neuroscienze alla Scuola Imt e Laura Palagini specialista in psichiatria e medicina del sonno alla clinica psichiatrica dell’Azienda ospedaliero universitaria Pisana.
La Settimana del cervello si chiude sabato 16 con un laboratorio interattivo dedicato al bambini dai 6 ai 10 anni a cura dell’associazione Artebambini, in collaborazione con Giada Lettieri, ricercatrice in neuroscienze e alcuni dottorandi neuroscienze cognitive della Scuola Imt. L’appuntamento, in aula 1 della Scuola Imt nel complesso di San Francesco, su prenotazione.
La novità
Quest’anno inoltre, per la prima volta l’Open Lab, il laboratorio di neuroscienze della Scuola Imt apre le sue porte ai bambini dai 6 agli 11 anni. A loro e alle loro famiglie è dedicato Il cervello è un gioco da ragazzi. Vieni in laboratorio a scoprire come lo studiamo!, una serie di iniziative in cui i più piccoli potranno essere parte attiva di semplici esperimenti neuroscientifici sia nel ruolo di sperimentatore che di partecipante. Gli appuntamenti, a cura di Davide Bottari insieme ad alcuni dottorandi in neuroscienze, sono organizzati nei giorni di lunedì 11, mercoledì 13 e giovedì 14 dalle 15 alle 18. L’esperienza per ciascun bambino dura un’ora ed è da prenotare tramite il link dedicato.
Per le scuole
Come ogni anno, la Settimana del cervello organizza eventi dedicati alle scuole, in collaborazione con l’Ufficio scolastico di Lucca e Massa Carrara. Mercoledì mattina l’appuntamento è dedicato alle scuole superiori con la conferenza a cura di Emiliano Ricciardi, professore in neuroscienze dal titolo Ma che cosa avete in testa? potenzialità e fragilità (incluse le dipendenze) del cervello adolescente, mentre gli alunni delle scuole primarie saranno i protagonisti dei laboratori interattivi organizzati da Davide Bottari ricercatore in neuroscienze cognitive, assieme ad alcuni dottorandi in neuroscienze della Scuola Imt. Informazioni sul programma qui.