Lucca Civica: “Si dia continuità al consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze”

L'appello: "Non schierava partiti, ma idee. La volontà di chi ne faceva parte era portare avanti esigenze della comunità dei più giovani"

“Che fine ha fatto il consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze?” A chiederselo è Lucca Civica, che continua: “Di questa bella esperienza di democrazia e libera espressione del pensiero critico, che per anni ha rafforzato il legame tra la città, le sue istituzioni, le sue scuole con le nuove generazioni, si sono perse le tracce. È forse finita nel dimenticatoio dell’amministrazione Pardini, bollata come attività da interrompere o tenere in pausa solo perché riconducibile all’amministrazione Tambellini? Ci auguriamo che il sindaco, e i suoi, sappiano andare oltre e riconoscere la bontà di questo progetto. È, in fondo, una questione di onestà intellettuale e senso di cura per la comunità che si rappresenta dare continuità alle esperienze che funzionano e che, come questa, educano a una partecipazione costruttiva”.

Prosegue Lucca Civica: “I recenti e vicini fatti di Pisa e Firenze, dai quali lo stesso presidente Sergio Mattarella ha preso le distanze, parlano a tutti noi, e ci interrogano sul bisogno che le generazioni più giovani hanno di far sentire la propria voce: non, o non solo, per un’affermazione di identità, per la voglia di ritagliarsi un proprio posto nel mondo; ma anche, e soprattutto, per la necessità di farsi corpo politico, pensante e agente nel tempo dato. Per incidere, fare la differenza, lasciare una traccia del proprio passaggio”.

“Il consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Lucca – va avanti il gruppo – è stata un’occasione unica di consapevolezza civica. Ne facevano parte i rappresentanti di tutte le scuole del territorio, primarie (classi quarta e quinta) e medie (classi prima e seconda), votati regolarmente sulle idee proposte a conclusione del periodo di campagna elettorale, proprio come succede nella società delle persone adulte. Già la preparazione al voto dava modo ai ragazzi e alle ragazze di affinare l’attenzione a quello che succede oltre le mura della propria casa o della propria scuola, attraverso incontri con gli amministratori comunali ‘grandi’ e con le associazioni cittadine. Un dialogo con il territorio che proseguiva con la costituzione del consiglio comunale e delle commissioni consiliari, laboratori tematici che si sono trasformati in fucina di proposte, istanze e progetti orientati a una migliore qualità della vita”.

Il consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze – precisa Lucca Civica – non schierava partiti, ma idee. La volontà di chi ne faceva parte era arrivare, con la parola, a portare avanti ora un’esigenza, ora un’altra, della comunità dei più giovani. Perché interrompere questa esperienza, elogiata anche da chi in passato sedeva ai banchi della minoranza e oggi è al governo della città? Quali alternative all’indifferenza stiamo costruendo, realisticamente, per le nuove generazioni? È questa una domanda che, come donne e uomini, dovrebbe pungolarci ogni giorno. Tanto più come donne e uomini impegnati nella politica: a noi dovrebbe appartenere la fiducia e la pazienza della semina”.

Conclude Lucca Civica: “Il prossimo 20 novembre – giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – sarà il terzo, consecutivo, che non vedrà l’insediamento del consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze né il conferimento della cittadinanza simbolica ai figli e alle figlie di persone straniere che vivono a Lucca. Il lavoro per approdare a quella data, infatti, sarebbe dovuto partire nel corso di questo anno scolastico. Ci auguriamo che non ce ne sia un quarto”.

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