Acqua, Pardini e Menesini a confronto sul futuro del servizio idrico

14 marzo 2024 | 12:56
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Il faccia a faccia promosso dalle associazioni: “La falda idrica lucchese è a rischio. Per tutelarne quantità e qualità è necessario un solo gestore idrico per tutta la piana di Lucca”

Le associazioni Senza Confini e Quelli che l’acqua unisce organizzano un dibattito aperto a tutti sull’unità del servizio idrico pubblico nella piana di Lucca, per elencarne i vantaggi e i percorsi per ottenerla. Protagonisti dell’evento saranno il sindaco di Lucca Mario Pardini e quello di Capannori Luca Menesini, che sabato prossimo (16 marzo), dalle 16 nella sala della Fondazione Ragghianti nel complesso monumentale di San Micheletto, illustreranno la loro posizione al riguardo.

Secondo le due associazioni, la falda idrica del Serchio è a rischio, come qualità e livello, se proseguiranno le politiche indiscriminate di captazione e riduzione della prevenzione a tutela della qualità dell’acqua, privilegiando la sua vendita per fare utili e dare dividendi ai soci.

“Senza voler ripercorrere i precedenti storici e le varie esperienze positive o negative accumulate – scrivono le associazioni -, a noi sembra di essere giunti ad un periodo storico che permetterebbe di ‘rimettere insieme i cocci’ e guardare al futuro con un po’ di ottimismo e soprattutto con una prospettiva di interesse per i cittadini configurando una Gestione del Servizio Idrico Integrato, che porterebbe sicuramente a tariffe più basse ed economie di scala nella gestione delle risorse, nel rispetto delle richieste di tutela della risorsa idrica che arrivano da ogni livello istituzionale. Un solo gestore che controlli l’utilizzo civile ed industriale della risorsa acqua, il ‘petrolio’ degli anni duemila di cui la Piana lucchese è così ricca”.

“Come è possibile che la Piana di Lucca continui ad avere due gestori diversi? E’ contrario a qualsiasi logica, politica, sociale, aziendale – proseguono dalle associazioni -. Forse non tutti sanno che le fognature di alcune frazioni di Lucca si depurano al depuratore di Capannori(Casa del Lupo) e che esistono impianti acquedottistici pubblici in uso comune ai due gestori. Con forza auspichiamo che inizi un confronto pubblico, trasparente, tra gli amministratori dei sei Comuni della Piana finalizzato all’interesse dei cittadini e alla tutela della risorsa acqua. Noi, se richiesti, non faremo mancare le nostre proposte concrete e le nostre conoscenze”.

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Stamani (14 marzo), i due comitati si sono riuniti in piazza del Salvatore, per ricordare l’appuntamento di sabato (16 marzo) al complesso di San Micheletto.

“L’associazione ‘Senza confini’ e ‘Quelli che l’acqua unisce’ hanno organizzato l’incontro che si terrà sabato – dice Maurizio Dinelli del comitato Quelli che l’acqua unisce -. Sarà un incontro molto importante perché, dalla legge Galli entrata in vigore dal 1994 e poi da quella regionale del 1995, non c’era mai stato un dibattito pubblico a Lucca dove si trova il bacino idrico più importante di tutta la Toscana. Quindi ringraziamo i sindaci Pardini e Menesini che hanno accettato il dibattito, già c’è una commissione consiliare del Comune di Lucca che se ne occupa, speriamo che il servizio idrico integrato nella Piana si riunisca e noi in quel caso avremmo dato un piccolo contributo a questa causa”.

Come si svolgerà il dibattito?

“Intanto invitiamo tutte le persone interessate a partecipare – prosegue Dinelli -. Ci sarà un intervento tecnico di entrambe le associazioni e poi ci saranno gli interventi del sindaco Pardini e Menesini che speriamo vadano nella direzione di chiedere alla Regione di riunire piana e città di Lucca sotto un unico gestore idrico. Alla fine ci sarà un dibattito che coinvolgerà tutti gli interventi. Gettiamo questo seme e speriamo che possa servire ai consigli comunali per prendere il tema e portarlo nelle sedi istituzionali competenti. Un percorso importante che tuteli l’ambiente e  tuteli la falda idrica lucchese, la sua quantità e la sua qualità, che è fondamentale, oltre alle tariffe, gli investimenti e altro. La tutela deve essere promossa da un soggetto pubblico, chiaramente un soggetto privato che vende l’acqua è ovvio che si preoccuperà prima di fare dei guadagni e poi della quantità e della qualità dell’acqua. Purtroppo per chi fa mercato e per fortuna per noi, bisogna che i sindaci riprendano in mano questa risorsa di cui Lucca è così ricca. Ma questa ricchezza non rimarrà per sempre se non la tuteliamo”.