Paolo Giulietti ospite della conviviale dei Lions club Lucca le Mura



L’arcivescovo ha parlato del pellegrinaggio e della sua evoluzione
L’arcivescovo Paolo Giulietti ieri sera (14 marzo) è stato l’ospite della conviviale dei Lions Club Lucca Le Mura. Parlando del Giubileo dei pellegrini, nel suo intervento, ha descritto l’evoluzione storica dei pellegrinaggi e dei pellegrini, a partire dai documenti dei primi secoli dopo Cristo.
Fenomeno di spessore antropologico, testimoniato fin dall’antichità, il pellegrinaggio è passato dall’avere come rilevanti i luoghi caratterizzati da manifestazioni straordinarie della natura a luoghi teatro di eventi storico-religiosi. Ma anche la disposizione interiore dei pellegrini è cambiata. Da un’attenzione ai luoghi e alle ‘cose’ si è passati alla trasformazione interiore che il pellegrino cerca nell’esperienza del pellegrinaggio, indipendentemente dall’essere un pellegrinaggio religioso o laico.
“In particolare – ha precisato l’arcivescovo Giulietti – il pellegrino non è un turista così come lo si intende di solito. Secondo uno studio presentato al Forum del Cammino di Santiago un pellegrino ha un impatto economico che pesa 2,3 turisti ordinari. Ma i dati di crescita del numero dei pellegrini che percorrono la via Francigena non sono lontanamente paragonabili a quelli rilevati per El Camino.
C’è qualcosa che non va. Infatti, l’assetto del pellegrino si caratterizza per sette particolarità: il distacco, la fatica, il silenzio, la solitudine, compagnie nuove e significative, la lentezza nel vedere le cose e il rito. Quando il pellegrinaggio le asseconda e le incoraggia, il pellegrinaggio diventa un’esperienza di cambiamento, religioso o meno, ma di cambiamento profondo che quindi lascia un segno nella persona che lo vive.
Il Giubileo del 2025 sarà il primo dalla ripresa dei pellegrinaggi e anche per Lucca, che è una delle tappe più rilevanti della via Francigena, potrà essere un’occasione rilevante anche dal punto di vista economico”.
La conviviale, vissuta dai soci presenti in un clima di serenità e cordialità, si è conclusa con la consegna all’arcivescovo del guidoncino del Club e con una preghiera condivisa con Tony Lazzaroni e tutto il personale della Caffetteria della Casa del Boia.