All’Isi Pertini una giornata di dibattiti in memoria delle vittime delle mafie

Ospiti il procuratore capo Manzione e Teresa Fiume, zia di Nadia e Caterina Nencioni, vittime della strage dei Georgofili
In occasione della ventinovesima giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che si tiene il 21 marzo, l’Isi Sandro Pertini, martedì (19 marzo) ricorda tutti gli uomini e le donne che sono state disposte a perdere anche la loro stessa vita in nome di una società più giusta e di un futuro libero da corruzione e disonestà. L’Istituto Pertini dimostra di essere un presidio di legalità a difesa dei principi della democrazia e della nostra Costituzione, promuovendo l’approfondimento delle aree tematiche inerenti le moderne organizzazioni criminali.
Tante le conferenze in programma. Si parte da La mafia non uccide le donne e i bambini. Storie di donne vittime innocenti di mafie (Rossella Casini, Rita Atria, Nadia e Caterina, Giuseppe Di Matteo). Si prosegue con Il giornalismo d’inchiesta e l’impegno politico (Giancarlo Siani e Giuseppe Impastato) a cui seguirà L’importanza della cosa pubblica (Piersanti Mattarella e Pio La Torre). Si parlerà anche di Zona grigia, imprenditoria e corruzione (le vittime dell’ecomafia e del cemento impoverito). Ci sarà anche una conferenza dal titolo Il riciclaggio del denaro sporco nelle piattaforme delle criptovalute (gli studenti hanno approfondito questo difficile tema, in omaggio alle figure dei due Magistrati , Falcone e Borsellino, che sono stati esempio di modernità e vivacità di indagine, essendo stati sempre un passo avanti alle organizzazioni criminali dell’epoca).
“Le criptovalute – si legge in una nota della dirigenza scolastica – forniscono quella privacy che da molto tempo le organizzazioni criminali cercavano. Mai più immaginare il boss con la coppola e la lupara, poiché questa è una visione che fa comodo a chi non vuol vedere una realtà ben diversa, fatta di broker specializzati in operazioni di alta finanza, di rampolli di famiglie mafiose che studiano nelle migliori università per specializzarsi ed entrare nei salotti che contano. Non possono essere consentiti questi vuoti normativi sia a livello nazionale che internazionale che non fanno altro che far proliferare il riciclaggio di denaro sporco. Se da un lato abbiamo delle “élite” di operatori specializzati nelle forze dell’ordine italiane, siamo indietro nella supervisione e nella consapevolezza del problema da parte dei governi, che faticano a colmare i vuoti legislativi”.
L’evento, avrà come ospiti il procuratore della Repubblica Domenico Manzione, Teresa Fiume, zia di Nadia e Caterina Nencioni, vittime della Strage dei Georgofili e Chiara Vagli, referente di Libera.
“Questo appuntamento e quelli in via di organizzazione partono dal presupposto che bisogna, certamente, fare opera di memoria – spiega la professoressa Daniela Provenzano -, ma anche attivare azioni concrete per contrastare organizzazioni sempre più specializzate e più ricche di capitali illeciti e sempre più capaci di corrompere il tessuto economico delle regioni ancora sane. Si tratta di un compito che non può essere affidato solo alle forze dell’ordine e alla magistratura (che peraltro si trovano ad agire con risorse economiche limitate), ma deve essere uno sforzo collettivo rispetto al quale anche la scuola può essere il tramite di relazioni: scuole, forze dell’ordine, associazioni di volontariato, camere di commercio. Sicurezza e legalità devono essere considerati obiettivi primari per la collettività, e i nostri studenti devono comprendere e far propri i concetti di etica e responsabilità d’impresa, poiché essi stessi saranno imprenditori del futuro”.
Dopo ogni dibattito, gli studenti hanno presentato i loro elaborati: il manifesto della giornata, letture e realizzazione di video e aggiornamenti del sito della legalità.
Gli insegnanti invitano i ragazzi alla riflessione e al recupero della memoria di chi non merita di essere dimenticato, e alla conoscenza delle leggi, dei processi, delle buone pratiche che sono ancora oggi il lascito più prezioso delle vittime innocenti.
“E’ importante – sottolineano dalla scuola – mantenere viva la memoria, cercando attivamente la verità dei fatti, insieme ad un’opera di riconoscimento di quelle figure di altissima statura morale che devono costituire l’esempio da seguire per i nostri giovani studenti, e che possano così influenzare positivamente le loro scelte future, ma bisogna anche far conoscere le persone che oggi non subiscono passivamente, ma che con il loro lavoro e impegno contrastano le mafie”.
Le iniziative proposte sono state finalizzate, inoltre, all’approfondimento della pericolosa evoluzione delle organizzazioni criminali mafiose rispetto alla inquietante realtà che, sulla base dei dati di Libera, di Legambiente e delle forze dell’ordine, si palesa sui seguenti temi: riciclaggio di denaro sporco tramite le piattaforme digitali (criptovalute) da parte di organizzazioni come la ‘Ndrangheta; tentativo della criminalità organizzata di intercettare i grossi finanziamenti del Pnrr, con rischio conseguente di rendere vane le riforme necessarie per sollevare il Paese dopo la pandemia; capitali mafiosi che, da Roma in su, si sono appropriati di interi settori economici; “terre del fuoco” su tutto il territorio nazionale.
“Nella speranza e con l’ottimismo che contraddistingue il nostro Istituto – spiegano dalla scuola -, siamo convinti che queste giornate della legalità rappresentino dei semi che saranno raccolti da quegli studenti che vorranno seguire le orme di Falcone, Borsellino e dei tanti eroi di cui è ricca la nostra storia recente”.